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Chiese vuote in vendita (“i poveri li avete sempre con voi”)


Ho sentito che la Chiesa, a altissimo livello, ha in mente di vendere le chiese vuote o i beni non utilizzati. Ho pure avuto una discussione accesissima con certuni perché erano, non d’accordo con questo, ma di più, una certezza granitica la loro, verso questa bizzarra idea che però, forse potrebbe essere a breve un’iniziativa concreta. Un vento di follia! Questi certuni con cui ho litigato, ovviamente, non erano di religione ebraica, islamica, scintoista,… ma cattolici, convinti di esserlo al 100% e che quella fosse la soluzione geniale per risolvere il problema della povertà. Si, il fine di tutto questo è buono, infatti, i soldi delle vendite si daranno ai poveri. Poi bisognerà vedere come e quanto gli arriverà: quando ci sono di mezzo i soldi, uno dei tre lacci potentissimi con cui il demonio ci avvince a sè, si deve fare previamente qualche riflessione. Quando poi in certi entourage, non si trovano personaggi adamantini, pure. Un po’ mi sembra l’episodio narrato da Marco (meglio ancora leggere quello di San Giovanni) nel Vangelo quando la Maddalena venne accusata di sprecare il profumo anziché venderlo e il ricavato darlo ai poveri (vedete? Anche allora…, però quelli che pensavano così, non erano proprio…), «i poveri infatti li avete sempre con voi—disse loro Gesù—e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre». Le chiese, sono sempre state e possono essere nuovamente, anche se vuote, la casa di Gesù, perché qui davvero Lui dimora quanto meno in corpo sangue e divinità. La chiesa è la casa del popolo di Dio. Qui la gente ha da secoli chiesto grazie per i malati, per i figli e mariti andati in guerra, per il povero peccatore, qui ha richiesto la soluzione a un problema tremendo, qui ha impetrato l’aiuto per trovare lavoro, per sostenere la famiglia, per ritrovare un fratello perduto… Se sono vuote il problema non deve essere quello che può pensare un imprenditore: vendita, se non funziona più si chiude e vende e il ricavato si investe. Noi non siamo imprenditori (che devono fare la loro strada), la logica è diversa, noi siamo cattolici (e dobbiamo fare la nostra). Il problema che dunque deve risolvere “il” cattolico è il seguente: come riempire nuovamente le chiese vuote, come utilizzare i beni ormai inutilizzati? I poveri esisteranno sempre come hai tempi di Gesù. Quelli che volevano vendere il profumo non hanno risolto il problema della povertà. E poi finiti i soldi delle vendite delle chiese, i poveri torneranno a esserci nuovamente. Ma questa volta non potranno andare come in passato, a chiedere aiuto a Gesù o a essere confortati dalla sua voce silenziosa o da quella di un vecchio sacerdote. Gesù dice che i poveri li possiamo beneficare noi direttamente. 



Il Pio

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