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Francesco, ripara la mia Casa.

 


150 D. Che cosa è la Chiesa cattolica?           R. La Chiesa cattolica è la società o congregazione di tutti i battezzati che, vivendo sulla terra, professano la stessa fede e legge di Cristo, partecipano agli stessi sacramenti, e obbediscono ai legittimi Pastori, principalmente al Romano Pontefice.


151 D. Dite distintamente che cosa è necessario per esser membro della Chiesa? 
R. Per esser membro della Chiesa è necessario esser battezzato, credere e professare la dottrina di Gesù Cristo, partecipare ai medesimi sacramenti, riconoscere il Papa e gli altri legittimi Pastori della Chiesa. 

(Dal Catechismo Maggiore di San Pio X, § 2, Della Chiesa in particolare)


Più volte ho scritto su questo Blog di quelli che chiamo "preti traditori", che sono quelli che professano ai fedeli un'altra dottrina che non è quella che ci ha lasciato Gesù, tramandata dalla Chiesa Cattolica, è una loro o del mondo, spesso dannosa perchè non salva quasi mai l'anima (ciò di cui più ci dobbiamo preoccupare). Scrivo di loro perchè è un argomento che mi dà tanto dolore e tristezza. Questi due articoli del Catechismo di San Pio X—secondo me—si potrebbero leggere sia in un verso che nel verso opposto. Infatti per essere membro della Chiesa «è necessario esser battezzato, credere e professare la dottrina di Gesù Cristo, partecipare ai medesimi sacramenti, riconoscere il Papa e gli altri legittimi Pastori» ma è anche vero il contrario e cioè allo stesso modo e con la stessa forza possiamo ritenere che «per essere legittimi Pastori della Chiesa è necessario esser battezzato, credere e professare la dottrina di Gesù Cristo, partecipare ai medesimi sacramenti». 

Se non è così dunque non sono legittimi.

In un post precedente ho parlato di responsabilità. Chi si prende la responsabilità delle anime che si perdono a causa dei preti traditori? Ma nessuno dice nulla.Tutto normale in una chiesa che si deve adeguare ai tempi (belli questi tempi!)

Un tempo avevamo solo chi ci bombardava ferocemente dall'esterno. Ora, mentre continuano le bombe da fuori le mura ci sono quelli che sotto la stessa nostra bandiera, bombardano ferocemente dall'interno. Tutti questi al fine, noto o ignoti, consapevoli o non consapevoli, della distruzione della Chiesa di Dio.

Dal Crocifisso appeso venne una voce che diceva a Francesco di Assisi, «va' e ripara la mia Chiesa, che è in rovina!». Penso che sia giunto il momento che questa frase risuoni nei nostri cuori.
Il Pio

La Chiesa militante



147 D. Dove si trovano i membri della Chiesa?


R. I membri della Chiesa si trovano parte in Cielo, e formano la Chiesa trionfante; parte nel purgatorio, e formano la Chiesa purgante; parte sulla terra e formano la Chiesa militante.


149 D. A qual parte della Chiesa si riferisce principalmente questo nono articolo?

R. Questo nono articolo del Credo (che si riferisce al capo X, la Chiesa, ndr) si riferisce principalmente alla Chiesa militante, che è la Chiesa nella quale noi siamo attualmente.

(Catechismo Maggiore di San Pio X)

Noi che viviamo in questa terra, per tutto il tempo della nostra permanenza qui, siamo dunque la Chiesa militante, perchè siamo chiamati a lottare per tutta la vita, come soldati di Cristo, contro il peccato, il diavolo e il mondo cattivo e lontano da Dio. E combattiamo pure, per tutta la vita, la buona battaglia per mantenere—fino all'ultimo secondo—la fede in Gesù. E' pur vero che se vogliamo avere la speranza di andare domani a trovare gli amici della Chiesa trionfante, questo buon combattimento lo dobbiamo fare con fede, costanza e quotidianamente.

Il Pio 

La responsabilità, chi se la prende?

 


Un tempo (ma nemmeno tanto tempo fa) c’era un maggiore senso del peccato: no che non si facesse peccato, se ne faceva e forse anche di più di oggi. La differenza è che si sapeva di farlo. Nel senso che si sapeva cosa fosse un peccato, se ne aveva coscienza anche se lo si faceva ugualmente: se ne prendeva la responsabilità. Ora si fa lo stesso identico peccato di ieri, ma si è straconvinti che oggi sia un diritto o quantomeno una faccenda che si può e si deve fare, senza il minimo dubbio a proposito. La differenza è abissale: si compie lo stesso atto con una coscienza completamente diversa: ma l’uomo è lo stesso ieri e oggi e sempre figlio di Dio. Facciamo un solo esempio. Nessun dogma papale a partire dai tempi di San Pietro fino ad arrivare a oggi, mi pare abbia mai dichiarato che la convivenza tra persone non sposate non sia un peccato. Però prima la convivenza si faceva, come oggi, chi dice il contrario? ma ieri nell’angolo più recondito della coscienza di entrambi i conviventi c’era una specie di topolino che grattava piano piano le pareti, per ricordare ai proprietari che quello era un peccato, ma che fosse così era già certo a tutti e due. Poi facevano come gli pare, liberissimi. Avevano motivi razionalissimi e indiscutibili, ma in un angolo del cervello una vocina lontanissima apriva un contraddittorio. Poi uno poteva essere diacono, ateo, anticlericale, indifferente a tutto, e lo faceva lo stesso, ma non cambiava questa situazione, la coscienza non era quasi mai afona. Oggi nessuno sa cosa sia la coscienza o un peccato, figuriamoci se possa avere la consapevolezza che la convivenza sia un peccato (e poi oggi! Con tutti i campioni che ci sono in giro!). Se affronti coraggiosamente il discorso con costoro ti dicono che non c’è nulla di male, che non si fa male a nessuno e che la Chiesa si deve aggiornare, oggi si fa in questo modo. Tutti così, con le stesse parole. Qualcuno tira pure fuori il discorso “non ammazzo, non rubo che peccati faccio?”. E quando a questi ultimi faccio notare che i dieci Comandamenti di Dio, non sono due, ma—appunto—dieci, mi pare di trovarmi quasi sempre innanzi casi sordità selettiva. La Chiesa non si deve aggiornare perchè il suo unico e straordinario compito è quello di conservare quello che ci ha detto Gesù e chi vorrà aggiornare, come fosse un software, quello che ha detto Gesù per me sia maledetto chiunque esso sia. Ma la domanda che mi faccio sempre più spesso è questa: forse Dio perdonerà tutta questa gente che oggi fa peccato senza sapere che sia un peccato, non per colpa loro, ma sarà ugualmente misericordioso con quelli che da un certo momento in poi, non hanno più detto, avendo l’obbligo morale di dirlo, che c’è il peccato personale, che dobbiamo evitarlo come la peste (o il Covid-19 se si capisce meglio), che esso è dannosissimo, che può essere fonte della nostra personalissima dannazione eterna, mentre noi dobbiamo combattere tutta la vita solo per andare in Paradiso? Ma soprattutto mi chiedo: ma perché non lo hanno più detto?


Il Pio

Siamo un esercito imbattibile.

 




Oggi si pensa che tutti i problemi si risolvono con il dialogo e con la scienza. Ben venga il dialogo e la scienza, certamente. Ma consideriamo ad esempio, il problema con le altre religioni: con il dialogo interreligioso certamente tutti gli attriti cessano. Oppure, pensiamo alla pandemia del covid: solo con la vaccinazione di massa (cioè, con la scienza) il problema sarà definitivamente risolto. Ormai è talmente forte la pressione che siamo portati a pensare proprio in questo modo, o se non ci vogliamo pensare con l’intenzione, l’idea ci ronza comunque nelle orecchie e non la riusciamo a tacitare e soprattutto non riusciamo a tacitare il nostro interlocutore "più ferrato", quale sacerdote di questa nuova (e nemmeno tanto nuova) teologia. Poi però, se muoiono diverse persone subito dopo essere stati vaccinate, diciamo che tanto è solo lo 0,002% (dunque, non fa testo, la Scienza resta sempre Salvatrice del mondo), e se, pur osservando scrupolosamente tutte le indicazioni delle Autorità competenti, uno possa prendere ugualmente il Covid, è segno che non ha osservato tutte le indicazioni delle Autorità competenti (cioè della Scienza); e se gli islamici ci ammazzano centinaia di cattolici con cui non sono in guerra, ma solo perché hanno la disgrazia di essere tali e di vivere nelle loro stesse terre da millenni, basta non parlarne fino a quando il Dialogo porterà la Pace nel mondo (Dialogo è anche lui,  Salvatore del mondo). Si vede allora che Scienza e Dialogo sono oggi il nuovo Dio, uno e bino. Però io sono rimasto all’antica. Per me Dio è sempre quello Uno e Trino, che ha creato tutto (anche il dialogo e la scienza) e che tutto dipende da Lui. Può iniziare e finire le pandemie, le guerre, le carestie come anche gli amori, il lavoro, può dominare e decidere la vita e la morte, e dal nulla può far sorgere tutto,... Dio può tutto: il suo interesse è la salvezza delle anime e usa tutte le strade, anche quelle apparentemente peggiori, per ottenere questo. Il Dialogo e la Scienza possono solo se Dio vuole. Del Dialogo e della Scienza però io non mi fido, mi puzzano di inganno, di poteri forti, e anche un po' di zolfo. Mi puzzano di "questo mondo", di cui Gesù disse di diffidare, di un mondo senza Dio, liberato finalmente da Dio. Io invece mi fido ancora di Dio, quello unico e vero, quello di Gesù, dello Spirito Santo e della Madonna, come pure del beato Pier Giorgio Frassati, di San Giuseppe, di Padre Pio, di San Giuda, di Santa Teresa, di San Filippo Neri, di Santa Lucia, di San Pietro, di San Simone, del beato Pio IX, di San Giulio, di Sant'Antonio, di San Benedetto da Norcia, di San Giovanni, di tutti gli altri e anche 
delle anime del Purgatorio. Ho un esercito imbattibile con me, siamo un esercito imbattibile. In questa situazione mi può interessare il Dialogo e la Scienza? Non sarei un matto a convertirmi a loro?

Il Pio

 


Le vecchie coi rosari in mano.


E’ vero… Però c’è anche da dire una cosa. Fino a quando c’erano le vecchie che, con la corona in mano, recitavano il rosario in latino, senza capire minimamente una parola, a pappardella cioè, e andavano a messa anche qui, senza capire una parola (ma sapevano bene che Dio vedeva i loro cuori) la Chiesa era solida, produceva infiniti frutti, piccoli e grandi, le vocazioni erano considerevoli, i santi crescevano in numero esponenziale (che non significa che a quei tempi non c'erano le guerre, l'odio, i cattivi e che si viveva bene, tutti d'accordo). Ma il popolo era cristiano, difendeva la sua fede e la Sua Chiesa come fosse parte del proprio corpo e della loro vita. Ed è stato così fino a poco fa. Ora purtroppo quelle vecchie, sempre presenti e attive a milioni, miliardi per secoli nella Chiesa, che spesso dicevano il rosario fino ad un secondo prima di morire, non ci sono più, le ultime di loro che tenevano ancora stretta la corona in mano, non l’hanno potuta passare alle nuove generazioni, perchè queste non l’hanno voluta ricevere, non era forse di moda, c'erano altre mode da seguire; il risultato è che le vecchie di oggi non recitano il rosario come quelle precedenti, in compenso vedono i telefilm e le trasmissioni intelligenti, non parlano della fede nemmeno ai nipoti, però sono al passo coi tempi. La saggezza data loro dai capelli bianchi la traggono dalle telenovelas. Guarda caso: adesso le preghiere e le sante messe sono tutte in italiano e si capisce tutto: nessuno ripete più a pappardella. Ciò nonostante ci troviamo le vocazioni al lumicino, seminari vuoti, sacerdoti infedeli, chiese semi vuote, scarsissime opere, pochissimi pregano con costanza e pochissimi conoscono un po' di catechismo, e infine una crisi impressionante, simile solo a quella dei primi secoli. Non esiste più una fede che giudica la vita e la realtà. Questo vorrà dire qualcosa? Sarà successo tra ieri e oggi,  qualcosa che era meglio se non succedeva? Forse non ci sono più quelle vecchie con la corona in mano che quotidianamente recitavano il rosario a pappardella? Ma il mondo è sempre e comunque in mano a Dio ed è Suo visto che l'ha creato proprio così come è sin dall'inizio e come sempre interverrà quando dovrà intervenire e che farà riprendere le cose per il verso giusto. Prima o poi usciremo dalla nebbia, sicuro, quando però lo sa Lui. Forse pure tra tre o quattro secoli, permettendo nel frattempo che ci accadano anche le peggiori situazioni. In attesa manteniamoci saldi nella fede. 

Il Pio

Per il re e per la patria

  Da qualche giorno i potenti dell'Europa hanno cominciato a parlare, con assoluta freddezza, di guerra come possibilità. Remota, ma pos...