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Il deserto.

 

Nel deserto, se cammini senza bussola o senza punti di riferimento, giri in tondo e dopo un po’ ti ritrovi al punto di partenza e continui in tal modo, fino alla morte per inedia. Certo, ci sono le dune che possono essere riferimenti nel cammino, bene, ma le dune si spostano costantemente per il vento, pertanto non possono essere tali, anzi potrebbero peggiorare la situazione. Nella vita avviene lo stesso, se uno non si pone punti fermi, gira intorno a se stesso o comunque in tondo. Pure nella vita ci sono le "dune", ma anche qui sono variabili e mutevoli, proprio come il vento. Non è una robaccia religiosa questa, ma una questione squisitamente umana, tecnica, addirittura scientifica, valeva anche prima di Gesù e della Chiesa. E' una vera disgrazia. Non è una bella cosa cioè: perché così facendo non si va mai avanti nella vita o si resta sempre nella stessa “area”. Se uno non si dà riferimenti importanti fuori da se stesso resta sul medesimo punto, rimane come un bambino per sempre. Non migliora mai cioè, non cresce umanamente, rimane fino a cento anni sempre come un ragazzino, anche se in un corpo anziano di un famosissimo scienziato sei volte premio Nobel. Se infatti, sentite gran parte dei saggi, dei sapienti, dei Capi, dei vip, dei ricchi, dei calciatori… quando parlano al naturale, cioè spontaneamente, seguendo un loro pensiero personale, staccato dall’argomento di cui sono ottimi leader mondiali, vi accorgerete quanto essi (o gran parte di loro) siano piccini, gretti, chiusi, con una profondità, appunto, di un ragazzino di dodici anni (di oggi). Sembra che non siano mai cresciuti. Ho detto dei saggi e compagnia cantante, solo perché l’esempio calzava meglio, ma lo stesso capita anche ai poveri, operai e piccoli borghesi (appunto, è una cosa umana). La faccenda, per quanto naturale e scientifica, però fa male averla compagna di viaggio e non va assecondata. Ce ne dobbiamo liberare. Non possiamo vivere solo intorno a noi stessi, come fossimo—noi—misura di tutte le cose del mondo. Anche qui non è questione di religione, ma una questione squisitamente umana… Un uomo per vivere bene deve crescere e migliorare per tutta la vita. I punti di riferimento ne abbiamo tanti, la Patria, il Partito, la squadra di calcio, Dio. A seguire i primi tre, ogni tanto, qualche problema serio lo hanno portato, talvolta anche qualche disastro. A me è successo invece che avendo scelto Dio come punto di riferimento, centro della mia vita, ho avuto costantemente piccoli obiettivi da raggiungere e una vita quasi sempre in salita, con non pochi problemi sicuramente, ma anche meno attaccata alle cose, più lieta e meno preoccupata delle cose frivole e caduche, più umana. Posso dire in tutta sincerità che, per quello che ho vissuto finora, il punto di riferimento migliore è proprio Dio che tra l’altro non inganna, non delude, né termina mai. E mi viene da suggerire ai miei tre lettori con tutto il cuore “non staccatevi da Dio nemmeno un minuto della vostra vita e abbiate sempre fede in Lui”.


Il Pio

Vita e teoria


In Francia è stato messo recentemente nella costituzione. L'aborto. In Italia oggi è un tema esplosivo; deve essere un diritto inalienabile in capo alle donne, assoluto e soprattutto senza limiti. E chi la pensa diversamente è, come minimo, un borghese bigotto e degno di disprezzo. Dio nel mondo ha lasciato il libero arbitrio e ognuno può fare quello che vuole, di cui però dovrà rispondere un domani davanti al Suo tribunale, ma questo vale  solo per i credenti, chi non crede può stare tranquillo. Però la cronaca recente parla anche di Azzurra Carnelos mamma morta di tumore a 33 anni a Treviso dopo aver deciso di interrompere la chemio per far nascere il figlio. Di Feliciana Chimenti, con lo stesso sacrificio e la stessa vicenda di Azzurra. Di Chiara Corbella (proclamata Serva di Dio dalla Chiesa) anche lei malata di tumore che ha interrotto le cure per salvare il figlio e morta per permettere la sua nascita. Gianna Beretta Molla (proclamata santa dalla Chiesa) con la sua storia identica a quella delle mamme precedenti. A una teoria e a un'ideologia si può rispondere con un'altra teoria o un'altra ideologia, ma a una vita si può rispondere solo con una vita.

Il Pio 

«Ci condannano per il nostro attaccamento alla fede».

 


Di seguito vi metto un po’ di brevi stralci dagli scritti di Georges Bernanos (Parigi, 20 febbraio 1888 – Neuilly-sur-Seine, 5 luglio 1948) bravo scrittore cattolico francese. (Il Pio)

«Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c’è invece un popolo di sinistra e un popolo di destra, c’è un popolo solo. L’idea che io mi faccio del popolo non è per nulla ispirata da un sentimento democratico. La democrazia è un’invenzione degli intellettuali, mentre il popolo esige il lavoro, il pane, e un onore che gli sia affine, che assomigli al suo lavoro e al suo pane […]. La società moderna lascia distruggere lentamente, in fondo alla propria cantina, una meravigliosa creazione della natura e della storia […]: È il popolo che dà a ogni patria il suo carattere originale. […] Per gli immensi cimiteri di domani non occorrerà alcuna giustificazione. Appiccherebbero il fuoco all’umanità per un colpo di Borsa, senza curarsi un istante di sapere come spegnerlo. Nulla sanno dell’uomo che, tra loro, definiscono una macchina per perdere o guadagnare soldi».

«La grande disgrazia del mondo non è di mancare di Verità; le verità ci sono sempre, il mondo ne ha sempre lo stesso cumulo, disgraziatamente non sa più servirsene o, per meglio dire, egli non le vede. Non vede nemmeno le più semplici, quelle che lo salverebbero. Non sa vederle, perché ha chiuso davanti a loro non la sua ragione, ma il suo cuore».

«Udita la sentenza una delle suore, nella sua semplicità, chiederà: «Signor Giudice, per piacere, cosa vuol dire fanatismo?». E il giudice: «È la vostra sciocca appartenenza alla religione». «Oh sorelle – dice allora la suora – avete sentito ci condannano per il nostro attaccamento alla fede. Che felicità morire per Cristo Gesù».

«Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire».

Maledetti!


Il discorso oggi è breve. So da sempre che un cristiano non può maledire nessuno. Ma, mi domando, se un sacerdote ha il potere di benedire, dovrebbe avere anche quello di maledire, come due facce della stessa medaglia. Nella Bibbia talvolta si parla di maledizioni. Una domanda vorrei allora porla: cosa meriterebbero quelli che stanno preparando la terza guerra mondiale per i loro perfidi e funesti scopi? Di essere maledetti, secondo me, ma non lo dico a voce alta. Allora, se non si può fare, va bene lo stesso, non lo facciamo, però almeno possiamo parlarne male? Senza fare giudizi sulle persone, si capisce, ma sulle opere che fanno reiteratamente, con pieno assenso e deliberato consenso, sì; perché è sulle opere che facciamo che Gesù ci giudicherà: “Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato… (Mt. 25, 31-46)”. Però una cosa la possiamo fare, restando lo stesso cattolici e io la faccio quotidianamente. Una cosa che potrebbe portare frutto se proviene almeno da una persona con un briciolo di fede. Preghiamo ogni giorno il Signore così: “Gesù, ti prego, oscura la mente e confondi le idee a tutti i perfidi e malvagi tiranni che, non volendo assolutamente avere Te nel loro cuore blindato, vogliono portarci verso la distruzione nostra e delle nostre città e soprattutto, vogliono cancellare per sempre il Tuo nome dal mondo. Amen”.

Il Pio

Colleghi precisini e con la puzza sotto il naso

 


Noi italiani ci flagelliamo da soli: «in Italia va tutto male», condito dalla frase «solo in Italia succede così». (Non so se tutto il mondo è davvero meglio di noi). In effetti le statistiche dicono questo, siamo su tutti i fronti, all’ultimo posto. Una cosa che per tutti è certa, è che non abbiamo senso civico. In effetti i colleghi stranieri, quelli precisini e con continuamente la puzza sotto il naso, sempre pronti a snobbarci e a vederci dall'alto in basso, come poveri e incivili cafoni ("italiano: pizza, spaghetti e mandolino"), loro, sono effettivamente molto più bravi di noi: rispettano le regole e non buttano mai in terra le carte, da loro i treni arrivano in orario, il welfare è straordinario, i servizi efficientissimi, tutti pagano le tasse e pagano persino il biglietto per salire in pullman, le strade sono pulite e addirittura l’immondizia non solo viene raccolta quotidianamente dappertutto, ma da essa generano energia e valore,… loro, ci sono avanti in tutto. Ma c’è un fatto: io non vorrei mai andare ad abitare a casa loro. Ma ora va fatta una precisazione: in una famiglia, se i genitori sono dei farabutti, disgraziati, i figli come potranno mai essere (almeno nella maggioranza dei casi)? Se essi crescono sulle sabbie mobili, non potranno che essere quanto meno senza equilibrio, se non addirittura delle canaglie arrabbiate con la vita. Così se in uno Stato chi comanda, comanda male e senza amore, fa costantemente danno, sperpera i soldi pubblici, non si interessa minimamente dei propri cittadini, ma li riempie di tasse esagerate, non capisce nulla, è borioso, in perenne campagna elettorale, pensando solo a poltrone ed amici,… il popolo, se vive perennemente sopra queste sabbie mobili, nemiche ed esose, come può essere? Pure lui, naturalmente, senza equilibrio e forse canaglia; dunque: butta le carte in terra e non paga il biglietto. Se lo Stato non fa lo Stato, cioè il motivo per cui esiste, i cittadini conseguentemente non fanno i cittadini, non fanno cioè il loro dovere, come reazione, forse illecita, ma naturale e comprensibile. Quando ci sarà un vero Stato, ci saranno naturalmente anche dei veri cittadini. D’altra parte questo è il concetto base del Contratto sociale che è una teoria politica che vede l'origine della società in un contratto tra governati e governanti che implica obblighi precisi per ambedue le parti, con tutte le conseguenze che vengono dunque accettate da entrambi. Ora poi, oltre alle già temibili sabbie mobili locali, si sono aggiunte anche quelle europee, forse più spaventose delle prime. Però l’italiano è un popolo buono, cordiale, simpatico, con innumerevoli qualità, ma si sente tradito, come da genitori egoisti e delinquenti, come vivesse senza un padre e senza una madre a cui guardare per vivere nella società. Gli italiani fino a poco tempo fa erano un popolo cattolicissimo (per questo su di loro si sono avventati famelici avvoltoi, per sbranarlo). Gli avvoltoi sono rimasti fino ad oggi e continuano a farlo a brani. L’unica reazione possibile, ora, è quella di tornare cattolici al 100%.

Il Pio

Inverosimile

 


Oggi sono in corso, tra le altre, due guerre spaventose. Una persona normale si potrebbe chiedere come può essere che anche nel XXI secolo ne possano scoppiare di così tremende col pericolo pure di un'escalation: siamo infatti civili e moderni, ci siamo finalmente liberati dalla religione e dalla morale (causa delle guerre), siamo convinti laici e laicisti, tutti ci hanno sempre parlato di Pace come valore comune, di "mai più" e poi oggi c'è l'ONU, l'Europa... tutto e tutti per la Pace. Eppure le guerre scoppiano lo stesso come sempre, un motivo ci sarà che non certo risiede nel solo casus belli. Le guerre normalmente scoppiano a causa di poche  persone importanti e dei loro squallidi interessi e malvagie ideologie. Anche l'Italia è stata unificata nello stesso modo, almeno secondo una corrente di storici minoritaria. I Piemontesi conquistarono gli altri territori della Penisola senza nessuna dichiarazione di guerra, con massacri della popolazione inerme, con saccheggi e distruzioni e poi deportarono gli ufficiali e incarcerarono e uccisero quelli che si vollero ribellare. Così come fanno anche oggi. I Piemontesi scrissero la storia e santificarono i loro Padri della Patria e morte e oblio eterni a chi si era permesso di protestare; come faranno anche i vincitori delle guerre in corso. Considerando chi è che si trova oggi ai posti di comando, il coinvolgimento dell'Italia in una guerra maledetta, potrebbe non essere inverosimile. Noi non possiamo farci nulla, se non pregare Nostro Signore che, pur indegni come siamo, ci tolga questa croce. Ma anche questa preghiera comune, la vedo inverosimile per come stiamo messi: nessuno sa più come, Chi e cosa pregare. Ma soprattutto nessuno vuole pregare perché, moderni come siamo, riteniamo molto più efficace di Dio, un corno rosso, una formula magica, il sale, un mago col turbante e la sfera di cristallo... per noi un gesto scaramantico è più efficace di un segno di croce. Io vorrei fare mia, per dirla a tutti la frase di San Paolo: "ho combattuto la buona battaglia, ho conservato la fede ".

Il Pio 

Sindrome del bambino saputello


Noi uomini dall’inizio della storia, abbiamo sempre avuto la sindrome del bambino saputello e capriccioso. Se la mamma diceva di non mettere le dita nella presa elettrica, tempo un’ora e la scossa ci passava da parte a parte; se la mamma diceva di non mangiare troppo dolce, tempo un’ora e l’indigestione compariva; se la mamma diceva di non fare lo spericolato col motorino, tempo un’ora e stavamo al pronto soccorso. E poi, come con la mamma, ci comportiamo così anche con Dio. Ma in entrambi i casi il peggio è sempre per noi. Nel primo caso il danno è solo nel fisico, nel secondo è anche nell’anima. Ubbidire per noi è un disvalore ed è stupido chi pratica l’ubbidienza, l’onore, la virtù e il valore. D’altra parte oltre ad avere il peccato originale conficcato nell’anima, viviamo oggi in una società che vuole e rende tutto e tutti omologati e plasmati dall'alto. Questa sindrome non significa solo fare l’esatto contrario di quello che ci viene consigliato da un buon genitore, ma comporta anche un dire sempre e solo “no” a tutto quello che ci viene chiesto dalla mamma e da Dio, cioè da chi ci vuole bene. E allora per me resta un mistero perché mai accettiamo supinamente di seguire le regole assurde dei tiranni senza provare a dire no. Negli ultimi decenni ci hanno massacrato con le bugie, con le tasse, con le vessazioni, le angherie, hanno fatto chiudere aziende e svendute altre, ci riempiono sempre più di multe, ci impongono un pensiero unico, ci impongono di mangiare scarafaggi e di pagare migliaia di euro per rendere green la nostra abitazione, ci impongono l'acquisto di costosissime auto, vogliono ridurre la popolazione e impoverirla, tutto senza darci nulla in cambio; durante il lockdown ci hanno tolto tutte le garanzie costituzionali e molti sono morti per i loro errori, hanno così trasformato quella che era una democrazia libera in una democrazia tirannica… solo per parlare delle situazioni più note. Tra un po’—non molto—rischieremo di essere loro schiavi, perché poveri e bisognosi di tutto. Le rivoluzioni da sempre le fanno gli intellettuali cattivi, quelli che pensano tutto il giorno e vedono solo quello che c’è nella loro stanza e nella loro testa; rarissimamente il popolo beneficia di esse, perchè con esse ci rimette quasi sempre. Dunque sono assolutamente da evitare. Però ci sarà un modo per dire “non ci sto”? E se poi riportassimo Gesù nei nostri cuori e nel nostro popolo, potremmo recuperare quell’ubbidienza, onore, virtù e valore che avevamo perso da decenni e potremmo vivere più lieti e soprattutto non essere schiavi. 

Il Pio



Sale e missili nucleari

 



Uno dei problemi della nostra fede contemporanea è il “buonismo politicamente (o cattolicamente) corretto”, tre parole che, messe insieme, sono più devastanti di un missile nucleare in termini di distruzione delle città, di vite e soprattutto di anime. O essere "cristiani adulti" che è uguale. Purtroppo noi cattolici riteniamo che la fede debba essere sempre  “aggiornata" sulla base del mutevole senso comune, non avere nessun legame o contatto con la vita quotidiana, un vivere come tutti gli altri e dove ciò che “puzza” solamente di sacrificio, impegno, passione, sofferenza, vita, 100%, tradizione, antico, offerta,  purezza, fermezza,… debba essere assolutamente bandito per rispetto degli altri (che però ci odiano). Un rispetto e una tolleranza assoluti verso tutto e tutti, tranne che verso noi stessi e fino ad oscurare noi stessi. Siamo così divenuti mosci come fichi, senza nerbo e soprattutto non portiamo i frutti che il vangelo ci dice di portare e senza i quali dovremmo essere tagliati e bruciati. Non trasmettiamo più a nessuno la fede in Gesù. Siamo divenuti sale insipido che deve essere per questo lanciato in strada per essere calpestato. E a proposito di sale vi propongo una frase che a me è piaciuta tanto e che potrebbe essere ricordata e sopattutto raccontata (anche ai sacerdoti e cattolici impegnati). «Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire. (Georges Bernanos (1888-1948), da Diario di un curato di campagna)». Smettiamola di essere pagani, diventiamo sale della terra. Diventiamo santi coraggiosi. 

Il Pio

No.


Nei posti normali i livelli dovrebbero essere due. Da noi invece sono tre. Al terzo livello, quello più basso, c’è il popolo normale, numeroso, ma assai diviso in se stesso, sia sotto il profilo politico, sia sotto quello geografico, sia sotto quello economico e culturale che quello della semplice simpatia... Al secondo livello ci sono i Potenti, i Politici e l’Informazione, sovente uniti tra di loro. Al terzo livello, quello più alto, c’è il mondo, la realtà e la verità. Significa che se il popolo vuole vivere o stare o conoscere la realtà e la verità per come esse sono davvero, deve passare esclusivamente attraverso il secondo livello, perché ogni altra via è ostruita e ogni diversa interpretazione è sanzionata. E il secondo livello è un enorme filtro nero che tutto intristisce e distorce a suo piacere e nel proprio interesse. Il secondo livello non sempre fa passare tutto e tutti, non sempre fa tutto quello che dovrebbe fare, non sempre dice quello che dovrebbe dire  e non sempre dice il vero. Raramente ti porta alla realtà vera, ma più spesso in luoghi dove nessuno vuole andare, là dove si soffre, ci si impoverisce e si muore. Il popolo italiano questo lo sa, almeno lo intuisce, ma secoli di angherie e di vessazioni lo hanno reso senza speranze, succube di tutto ed atto a dire solo e sempre sì. Un tempo la fede in Gesù gli aveva dato il coraggio di insorgere contro i tiranni stranieri; ma ora Gesù è stato eliminato grazie al terribile fuoco incrociato continuato ininterrottamente per diversi secoli da parte dei nostri nemici giurati e grazie al tremendo fuoco amico iniziato solo pochi decenni fa dai nostri “addetti ai lavori”, ma devastante come o forse peggio del primo. Gesù però non ci abbandona, ci aspetta sempre e ci può aiutare se glielo chiediamo. Forse dobbiamo insistere molto, visto il brutto tradimento che Gli abbiamo commesso. Ma nel frattempo una cosa possiamo fare di sicuro: iniziare a dire un “no” a tutti quelli del secondo livello.

Il Pio

Per il re e per la patria

 


Da qualche giorno i potenti dell'Europa hanno cominciato a parlare, con assoluta freddezza, di guerra come possibilità. Remota, ma possibile. Non ho sentito un minimo di sentimento e pietà nelle loro parole,  nè ho sentito dire: "però stiamo facendo e faremo di tutto per scongiurarla" e la cosa fa pensare, sapendo come la pensano quelli lassù sui destini del popolo. E io mi chiedo... un tempo in guerra si andava "per il re e per la patria". Oggi se solo pensi alla patria (la terra dei padri) sei uno "sporco" fascista e il re non c'è. E allora partiremo per il Presidente della Repubblica, per il Capo del Governo, per il Parlamento (pensate ai loro volti e pensate di dover morire per loro). Chi vorrà poi dare la vita per l'Ucraina, per la Russia? Chi regalerà un occhio, una gamba o un braccio per il Parlamento Europeo? Per chi allora dovremo sacrificare la vita, per quale ideale, e soprattutto perché? Lo sappiamo bene, il nostro destino è in mano a gente spietata e potente che ci odia. Sarà difficilissimo fermarla, anche perché nei loro cuori lo Spirito Santo non arriverà mai. Non ce la farà ad entrare in quel muro di cemento che ricopre i loro cuori. E nessuno ci difenderà. Io non so come morirò. Di vecchiaia. Forse un ictus, un arresto cardiaco, un tumore o un incidente stradale. In guerra... Ma se devo morire per qualcuno voglio morire per Dio Padre Onnipotente. 

Il Pio 

Idiozia.

 


C’è un Potere immondo che mette tutti noi sotto una cappa tenebrosa, triste e cattiva. Ci dice come dobbiamo parlare, cosa dobbiamo desiderare, che dobbiamo mangiare, come dobbiamo pensare, dove e come dobbiamo vivere, cosa dobbiamo sapere, ci insegna l’unica Scienza, decide sulla guerre, sugli spostamenti delle popolazioni, sulle malattie, su chi è degno di vivere e chi no; quelli che un tempo erano valori per tutti, li ha trasformati in tremendi disvalori per tutti. Non è il Male in astratto questo Potere, ma volti e nomi lo compongono. Gente che non si sa cosa abbia mai nella testa e nel cuore e a chi essa abbia deciso dare l’anima. Noi pensiamo che la politica ci può salvare e questo è davvero disarmante: i politici quando non sono in combutta con quel Potere maledetto, vivono in perenne campagna elettorale, in un mondo tutto loro, pensano solo ai voti e al potere e quando lo conquistano non fanno (o non sanno fare) nulla per il popolo, anzi spesso gli fanno danno. E’ storia questa. E noi ancora crediamo in loro e per loro litighiamo accanitamente, odiamo i nostri concittadini, arriviamo anche alle mani. Per quelli… E invece quegli altri che stanno più in alto di tutti ci vogliono poveri, ridotti di numero e sottomessi a loro, nel più assoluto disinteresse di chi ci dovrebbe difendere. Che poi, il Potere immondo faccia quello per cui si è costituito, è normale, ma che noi ci facciamo trascinare sulla sua strada ritenendolo giusto è corretto, è un’idiozia. Perché noi stiamo facendo questo: abbiamo accettato volontariamente quello che loro vogliono, senza dire una parola, muti. Noi infatti siamo capaci di scatenare la rivoluzione per il sacchetto del supermercato a pagamento, però accettiamo catene e imposizioni disumane da personaggi sconosciuti e cattivi. Questa pure è un’idiozia. Riprendiamo la nostra cara vecchia fede in Gesù, impolverata dopo anni e anni di buonismo e moralismo mieloso, di scristianizzazione spietata, di svuotamento e di modernizzazione, di deviazioni dottrinali, di sincretismo... Liberiamola dalla polvere che non la fa vedere e non la rende attraente come è davvero e come lo è sempre stata. Ritorniamo cristiani veri, uomini veri, vogliamo bene a Gesù. Con Gesù nel nostro cuore e nelle nostre menti saremo sempre liberi in ogni dove e sapremo la strada da percorrere. Il Potere immondo, noi da soli, non lo vinceremo e potrà tranquillamente raggiungere i suoi scopi, ma con un po’ di preghiere ben assestate, con qualche sacrificio, con qualche opera buona, qualche ostacolo glielo potremo mettere davanti, e comunque quello avrà davanti a sè gente viva ardimentosa e non pecore mute pronte ad andare al macello. E poi il Padrone del mondo non è quel Potere stramaledetto, anche se sembra così in apparenza, ma Dio creatore, onnipotente, tutto è nelle Sue mani. E Lui, magari, se ci vede pentiti sinceramente del nostro tradimento, della nostra ignavia e viltà, della nostra fede vuota se non assente, se comprende la volontà ferma di convertirci e di seguirLo, magari ci ripensa e le cose le rimetterà a posto Lui, e l’Italia potrà tornare un Paese umano e cristiano. E poi ricordiamoci che abbiamo sempre una Mamma celeste e se glielo chiediamo devotamente, due parole giuste a Dio Padre gliele può sempre dire in nostro favore. Questa non è un’idiozia. 

Il Pio




Il dio green.



C’è qualcosa oggi che è molto peggio dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Molto più pericoloso. E il fatto che i potenti dell’Europa adorano il dio green, una nuova religione pagana e come tutte le religioni pagane che si rispettino, ha bisogno di sacrifici umani. Il dio green è un dio cattivo e le persone da sacrificare siamo noi povero popolo (perchè siamo tanti, occupiamo spazio, inquiniamo, mangiamo le risorse naturali, sporchiamo). Ovviamente i potenti per dono divino non inquinano e non occupano spazio e ciò anche se il loro impatto ambientale è superiore a quello di noi tutti messi insieme, ma questo non conta. I sacrifici umani non consistono più, come negli antichi tempi pagani, nello strappare di fronte a tutti il cuore al poveraccio di turno, (siamo ormai progrediti!). Il sacrificio umano da fare al dio green è quello di impoverire popoli interi in nome suo e per maggior sua gloria, riducendoli sul lastrico, obbligandoli a spese folli per tacitare la sua ira, togliendo la terra ai contadini per mettere impianti eolici, sostituendo i frutti da mangiare (che non si possono mangiare) con alchimie chimiche, mandando in malora le aziende spesso a vantaggio di altre straniere e non ultimo mischiare i popoli e far perdere ogni riferimento all'identità e alla tradizione. Un popolo omogeneo e omologato, senza diritti, uguale nelle scelte e nei desideri. Il dio green per i suoi seguaci che tanto hanno gli hanno sacrificato, manderà sapientemente una serie di virus al tempo giusto sul popolo sporco e puzzolente. Così alla fine verrà finalmente risolto il problema del mondo ormai pieno di puzzoni, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici... ma noi non ci saremo, resteranno solo loro. I potenti sono molto potenti e nessuno si metterà mai contro di loro, semmai dalla parte loro: questi possono decidere le sorti dei governi e del mondo; non pensate che lo Stato interverrà a nostro favore, i suoi organi devono scannarsi per afferrare le briciole di potere, poi sembra che gli ordini li diano solo quelli lassù. I potenti sono riusciti facilmente anche ad attirarci tutti dentro la loro rete del dio green e del pensiero unico, per farci fare il loro gioco (pensate come stiamo messi: andremo nella bocca del leone feroce, felici e contenti, forse solo dopo che la bestia ci avrà strappato un braccio capiremo l’inganno. Forse.). Siamo soli e indifesi contro un’armata terribile. E nessuno ci aiuterà e noi non ce la faremo da soli, potremmo almeno provare ad unirci e fare almeno da peso morto, almeno li faremo faticare un po’. Ma siamo talmente stupidi che non ci uniremo mai, divisi come siamo dalla politica. 
Potremmo anche provare a chiedere a Dio una mano. Magari avrà pietà di noi popolo ipocrita, falso, rinnegato e traditore, capirà che siamo solo scemi e che per questo non lo abbiamo ascoltato,  e magari alla fine ci aiuterà. Ma come a Ninive forse  dovremo prima pentirci e fare penitenza. Seriamente. Cordialmente. 

Il Pio

Pianto e stridore di denti


Diversi anni fa un noto teologo aveva detto che l’inferno c’è, ma è vuoto, perché Dio è misericordioso. In genere quello che dicono i teologi, al popolo non arriva direttamente e molto spesso non gli interessa nemmeno, perché è troppo elevato (e forse ha poco a che fare con la vita di tutti i giorni) però qualche parroco lo ha informato sull'argomento e lo continua a informare anche oggi. A quel teologo è stato detto in particolare che è vero che Dio è misericordioso, ma è anche vero che è giusto. A quei tempi però non c’era internet e pochi ne sono venuti a conoscenza. Ora quel concetto che l'inferno non sia abitato da nessuno 
è tornato alla ribalta, ma oggi internet c’è, oltre ai parroci teologi. Però in più luoghi del Vecchio (la bibbia) e del Nuovo testamento (il vangelo) si parla dell’inferno. Gesù lo ha paragonato alla Geenna che era la discarica dei rifiuti di Gerusalemme e ha detto che “là vi sarà pianto e stridore di denti”; inoltre «…e chi gli dice (al fratello, ndr): pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna». E poi Gesù ha parlato in modo esemplare del Giudizio universale che avverrà alla fine dei tempi con la tremenda suddivisione tra chi va alla condanna eterna (i capri) e chi alla salvezza eterna (le pecore) spiegando molto bene i capi d'accusa da un lato e i meriti dall'altro. Ogni domenica diciamo nel Credo «E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine». Insomma, la cosa è seria. Perché mai Gesù avrebbe parlato in tal modo dell’inferno se lo sapeva che era da sempre e per sempre vuoto? Avrebbe forse mentito? Non era semmai più normale per il Figlio di Dio giocare a carte scoperte? Come per dire a tutti "siete liberi di fare quel che volete, ma della vostra vita presente e soprattutto di quella futura siete responsabili solo e soltanto voi". Oppure, come tanti teologi sostengono, nel vangelo ci sono numerose contraddizioni? Ma poi, a cosa giova ai fedeli sapere che se peccano anche gravemente per tutta la vita e arrivano impenitenti alla fine, comunque prima o poi ci arrivano lo stesso in paradiso e avranno un posto vicino a San Francesco d’Assisi, San Paolo, il beato Pier Giorgio Frassati, San Atanasio, Padre Pio, Don Bosco, San Francesco Saverio,...  che hanno vissuto ogni momento della loro vita esclusivamente per Gesù? Chi si prende la responsabilità delle anime che, sapendo che l’Inferno è vuoto e che si andrà tutti in Paradiso, non hanno più freni? D’altra parte la laicissima giustizia moderna sembra andare in questa direzione. Ma a noi non interessa la laicissima giustizia moderna, ma la antichissima giustizia giusta di Dio. Nella foto in alto vedete uno stralcio del Giudizio universale nella Cappella Sistina di Michelangelo Buonarroti e vedete Gesù nel momento in cui dice "basta!" e Maria dispiaciuta perchè ormai non può più fare nulla per noi.

Il Pio


La follia al potere.

 


Nel famoso '68 c'era questo slogan, molto diffuso e molto sentito: "la fantasia al potere". Esso allora era molto affascinante, ma se dovessi dire oggi cosa significasse esattamente ed in concreto, avrei molta, ma molta difficoltà a farlo. Ma possiamo dire che quello slogan non si è mai fatto realtà e così non sappiamo quali frutti esso avrebbe potuto portare. (Ma... hai visto mai?). Certo, è anche vero che dal '68, tanti nostri governanti hanno lavorato più con la fantasia che con l'intelligenza e nella realtà. Oggi, a parte questo insignificante particolare, possiamo dire con tutta tranquillità che quello slogan è ormai obsoleto. Oggi ne esiste un altro, anche se non è affascinante come quello e anche se non è mai stato scritto sui muri. "La follia al potere". Lo dico seriamente. Pensate solo al fatto che alcuni governanti hanno svenduto ad altri Paesi molte importanti e strategiche industrie italiane, a tutta la questione del gender e di essere davvero quello che uno si sente di essere, pensate alle sentenze imprevedibili di alcuni giudici, ad alcune "pazzie" professate da parte della gerarchia cattolica, pensate al fatto che saremo costretti a mangiare scarafaggi e carne artificiale e a girare su costosissime e pericolosissime auto elettriche, pensate dunque all'ideologia ecologista, al laicismo più sfrenato, pensate anche al fatto che i potenti vorrebbero ridurre il numero della popolazione mondiale, pensate alle spaventose progettazioni genetiche, pensate alla legittima e deliberata invasione africana, pensate a tantissime altre cose e ditemi se quello slogan non è divenuto-questo sì-tremenda realtà col quale dobbiamo fare i conti tutti noi... Ma il punto è sempre quello: abbandonare Dio non comporta maggiore libertà per tutti, piuttosto una schiavitù, sì  invisibile e legittima, ma peggiore di tutti i tempi; perché gli uomini poveri diventano tutti cose di proprietà dei Potenti e soggetti ai loro capricci di ricchi e i Potenti non avranno altro Dio che il Potere, il Denaro e la Lussuria e questi, notoriamente, sono i lacci con cui il demonio tiene gli uomini avvinti a sè. Opponiamo allora "la follia al potere" con "Dio Re degli italiani e di tutto il mondo ". 

Il Pio 

"Te lo sei meritato!"



Quando ero bambino era l'epoca della tanto denigrata famiglia patriarcale, anche se la mia in effetti era matriarcale, come quella di tanti miei compagnucci di scuola. Se paragoniamo la famiglia patriarcale e quella di oggi, sarebbe facile dire qual'è quella migliore sotto il profilo umano ed educativo, ma questo non si può dire... Bene. A quei tempi mia madre, quando facevo una bischerata e o mi facevo male, o prendevo una nota o un brutto voto, mi ci menava sopra e mi diceva "te lo sei meritato", nel senso che quella era la legittima conseguenza al mio operato da monello maleducato. La base della mia educazione dunque è che di ogni atto che  compivo, ero direttamente responsabile, cioè ne dovevo rispondere di persona; infatti quando facevo una cosa buona, un abbraccio e un bacio era la ricompensa. Oggi, nella famiglia finalmente libera e non più patriarcale i genitori ricorrono al TAR se il figlio prende un brutto voto e gli comprano il cellulare o lo scooter altrimenti si avvilisce, ma poi si ritrovano, dopo qualche anno delle amebe o dei delinquenti al posto dei figli. Ma non volevo dire questo. Meditavo invece su quello che oggi avviene nella Chiesa, quanta confusione, quanto smarrimento e quanta divisione! E allora ho pensato,"non è che Dio, Padre Onnipotente, visto quanto scarsa è la nostra fede e a che posto mettiamo Gesù nella nostra vita, (se ce Lo mettiamo), visto quanto sia poco importante la Mamma Celeste nel nostro cuore, (se ne abbiamo ancora uno), sapendo che Lui ci vuole bene come un Padre, anzi è nostro Padre, non è che ci vuole dire, vista questa situazione triste: "ve lo siete meritato"? Lui ce lo aveva detto cosa avremmo dovuto fare, Chi dovevamo seguire, quanta poca fede bastava per ottenere il centuplo quaggiù. Allora per ottenere da Dio "un bacio e un abbraccio" dobbiamo chiederGli il dono della fede. E se tutti Glielo chiederemo, non solo noi, ma anche la Chiesa e la nostra povera Patria avrà il centuplo quaggiù... insieme a qualche persecuzione e infine,  la vita eterna in Paradiso. Il gioco vale la candela, se mi permettete.

Il Pio 

Influencer & deficenter.


Forte quella battuta che si legge su internet: «ci sono tanti influencer, perché ci sono tanti deficenter». Simpatica; però ha un messaggio importante al suo interno che fa pensare. Infatti è un mistero insondabile il fatto che milioni di nostri concittadini, di figli d’Italia, patria di scienziati, santi ed eroi, seguano quotidianamente certe persone decisamente “vuote” che dicono cose ancora più vuote (senza far giudizi, perché questo è il motivo del loro successo). Io non ho mai studiato psicologia, psicanalisi o psichiatria, perché vengo da studi giuridici e quindi non ho l’esperienza e la materia per dare giudizi condivisibili. Ma siccome questo Blog è del Pio, il Pio prova a capire ad alta voce. Come dire, un’opinione se l’è fatta. Infatti ogni uomo è attratto dall’assoluto, dal “per sempre”, dal Vero, dal Giusto, dal Bello, da qualcosa che sia un centro di gravità permanente e che duri tutta la vita (parafrasando Franco Battiato). Normalmente non si è mai attratti dalle mezze misure, temporanee e superficiali. Proiettato verso l’assoluto l’uomo è lieto e si sente “pieno”. Un tempo c’erano tre punti di riferimento assoluti, fissi che ognuno poteva guardare: Dio, il Re e la Patria. Ora questi punti non ci sono più, tutti sono stati licenziati senza alcuna sostituzione, infatti: si può sostituire Dio con uno dei tanti dei minori, di plastica, di oggi? Si può sostituire il Re, col Presidente della Repubblica che peraltro dura in carica sette anni? Si può sostituire la Patria con uno Stato maltollerabile, esoso e traditore? Ma l’uomo resta sempre lo stesso di sempre. Così per dare un punto di riferimento alla propria vita ormai vuota, per avere qualcosa di assoluto su cui appoggiarla, in mancanza di serie alternative (perché non ce ne sono) si appoggia al vuoto assoluto degli influencer che comunque è assoluto. Come ad una fede. Dopo il problema è quando l’influencer per qualche motivo perde i punti verso i suoi seguaci e i deficenter si sentono abbandonati a se stessi, come un bambino senza la mamma. Lo dico sempre fino alla noia, la nostra vita deve poggiare saldamente su Nostro Signore che avendoci creati, sa bene di cosa abbiamo bisogno. Lui sin dalle origini è vicino a ogni uomo anche a chi non se lo merita. E’ Lui che rende piena e lieta la nostra vita. Senza di Lui la vita è vuota e va alla ricerca solamente del vuoto.

Il Pio


Ideali e ideologie.


Ogni tanto noi gente progredita, uomini del XXI Secolo, che non viviamo più nel Medio Evo, che seguiamo solo quello che la scienza moderna stabilisce, ci fissiamo molto su certi concetti e siamo disposti anche a menar le mani per essi, tanto li vogliamo mettere in pratica. Questo per certi versi può considerarsi un bene, ma anche un male per altri. Per esempio prendiamo il pacifismo. Esso è un ideale senz’altro nobile e  importante ed è giusto lottare per esso; ma la realtà ci suggerisce che può funzionare solo se tutti gli uomini del mondo, all’unanimità, lo vogliono realizzare e seguire, senza riserve e condizioni. Perché, se in nome del pacifismo solo alcuni Paesi gettano via le armi, smilitarizzano la Nazione, gettano alle ortiche le divise, ma ce ne sono altri, canaglie, che fregandosene altamente della fratellanza universale intendono attaccare e sottomettere tutti gli altri Stati, come un’aquila attacca un passerotto, allora esso evidentemente funziona male e da ideale diventa ideologia dunque, molto pericolosa per la povera gente (a proposito come diceva J.P. Sartre “Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono”). Gesù non ha mai promesso un regno di pace e serenità a chi lo seguisse, perché conosceva bene il cuore dell’uomo e come è fatto il mondo dopo il peccato originale. Anzi, veramente ha detto proprio il contrario («Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! (...) Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera (Lc 12, 49-57)»). Noi cattolici questo sappiamo. Prendiamo ora l’ecologismo; anch’esso ideale nobile ed importante. Però se rimettere a posto il pianeta (sempre ammesso che gli uomini lo sanno rimettere a posto, senza l’aiuto di Dio che l'ha fatto) comporta che i poveri si devono impoverire fino a morire di fame per le enormi spese che dovranno pagare come sacrificio di “sangue” a questa nuova divinità, qualcosa allora anche qui non funziona. Il Creato è stato fatto da Dio per l’uomo e non viceversa e a lui Dio ha dato il compito di custodirlo e abbellirlo, non di distruggerlo, ma nemmeno di ammazzare tutti per ottenere questo scopo. Si può trovare un altro modo fuori dalla politica e dal ritorno economico. 
E va detto che proprio quelli che pensano di saper rimettere a posto il pianeta senza l’aiuto di Dio, ma sulla base di ragionamenti scientifici, spesso avulsi dalla realtà quotidiana o sulla base di convenienze economiche e politiche, non godono affatto della fiducia del popolo. Anche qui l’ideale diventa ideologia. Pacifismo ed ecologismo (e le altre ideologie) sono divenute oggi materie intoccabili e si devono intendere solo in maniera unilaterale, quella voluta dai Potenti. Soprattutto esse oggi sono cadute in politica e quando una cosa finisce in politica il rischio di gravi conseguenze per noi c’è sempre. Oggi la scienza è quasi tutta in mano a quei Potenti che l’hanno trasformata, per loro piacere e comodo, in superstizione, in magia, in religione laica a cui offrire sacrifici e in ritualità. La regola di ogni ideologia è che se la realtà contraddice l’ideologia, tanto peggio per la realtà. L’ideale è invece sempre incarnato nella realtà. E per questo il mio ideale è Gesù Cristo che vorrei mettere sempre sopra tutte le cose della mia vita.

Il Pio


Il deserto.

  Nel deserto, se cammini senza bussola o senza punti di riferimento, giri in tondo e dopo un po’ ti ritrovi al punto di partenza e continui...