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A Dio, che allieta la mia giovinezza.



Nella Chiesa Cattolica esistono due tipi di sante messe: quella antica, recitata tutta in latino, detta Tridentina perché è stata instituita nel Concilio di Trento (1545 - 1563) ma che forse era esistente anche prima di esso e quella moderna, in lingua corrente, nata dopo il Concilio Vaticano II (1962 -1965).Parlare di differenze o preferenze tra queste due messe comporta però molto spesso liti accese tra i cattolici, talvolta anche pesanti: ma il motivo di ciò poco si capisce, entrambi sono messe legittime e autorizzate dalla Chiesa
 (almeno fino a oggi). Io infatti non voglio adesso parlare né delle loro differenze né delle loro preferenze, nè dire quale sia meglio o quale sia più efficace. Però a me appassionano tanto le belle preghiere antiche, che ritengo essere molto profonde e utili. 

Nel messale tridentino ne ho trovate diverse.


Ad esempio (tra le tante):

− Salirò all’altare di Dio. A Dio, che allieta la mia giovinezza. 
(Solo un piccolo commento a questa preghiera iniziale: veniva recitata sia dal giovane sacerdote che dal vecchio: era valida e vera per entrambi, infatti la giovinezza è un fatto del cuore).


− Tu, o Dio, ritornerai a darci la vita. E il tuo popolo si allieterà in te.

Togli da noi, o Signore, le nostre iniquità, affinchè con anima pura possiamo entrare nel regno dei santi.(Si richiede costantemente la grazie di andare in Paradiso).

− Per questi evangelici detti siano perdonati i nostri peccati.

− Fa' che i nostri giorni scorrano nella tua pace e che noi veniamo liberati dall'eterna dannazione e annoverati nel gregge dei tuoi eletti. Per Cristo nostro Signore. Amen. (A ogni messa si ricordava che esiste la dannazione o la salvezza eterna: un monito costante)

liberami, mediante questo sacrosanto Corpo e Sangue tuo, da tutte le mie iniquità, e da tutti i mali: e rendimi sempre fedele ai tuoi comandamenti, e non permettere che io mai mi separi da Te.

Accetta, Padre santo, onnipotente eterno Iddio, questa ostia immacolata, che io, indegno servo tuo, offro a Te Dio mio vivo e vero, per gli innumerevoli peccati, offese e negligenze mie, e per tutti i circostanti, come pure per tutti i fedeli cristiani vivi e defunti affinchè a me ed a loro torni di salvezza per la vita eterna. (Ancora peccati e salvezza per grazie di Dio).

La comunione del tuo Corpo, Signore Gesù Cristo, ch'io indegno ardisco ricevere, non mi torni a delitto e condanna; ma per la tua bontà mi giovi a difesa dell'anima e del corpo e come spirituale medicina. (Anche se sono indegno, ardisco ricevere la comunione, che questo non mi sia di dannazione eterna).

− Signore, non son degno che Tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita.

Concedimi: di essere pronto alla morte, di temere il giudizio, di non cadere nell’Inferno, di ottenere il Paradiso. (Questa preghiera dovremo riperterla ogni giorno).

− Ti prego dunque, o piissima Madre, d'impetrare il perdono di tutti i miei peccati, un'abbondante grazia di servire il tuo Figlio d'or innanzi con maggior fedeltà, e, infine, la grazia della perseveranza finale, affinché possa lodarlo con Te per tutti i secoli dei secoli.

Infine:

Oratio ad Dominum nostrum Iesum Christum Crucifixum

Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che
alla santissima vostra presenza prostra-
to, vi prego col fervore più vivo di imprimere nel mio cuore sentimenti di Fede, di
Speranza, di Carità, di Dolore dei miei peccati,
e di proponimento di non più offendervi,
mentre io con tutto l'amore e con tutta la compassione vado considerando le vostre cin-
que piaghe, cominciando da ciò che disse di Voi, o mio Dio, il santo profeta David: trapassa-
rono le mie mani e i miei piedi, contarono
tutte le mie ossa. 

Amen

Il Pio

Non si capisce il perché


Ci sono vicende che poco vengono raccontate e dunque poco si conoscono. E non si capisce il perché. Si preferiscono spesso a queste notizie vere che riguardano uomini in carne e ossa, i pettegolezzi. In Nigeria ad esempio i cristiani sono massacrati dagli islamici e ugualmente avviene in altri Stati. Io sono un tipo molto pessimista e ansioso per cui considerate le mie idee esagerate e inverosimili. Pensate però a quanti africani islamici entrano da anni clandestismente in Italia (e nessuno ha capito il motivo). Quando loro saranno la maggioranza,  che ci succederà?

Il Pio


"Sono quasi trecento milioni i cristiani perseguitati nel mondo e la situazione è in grave peggioramento”.
Sono le parole di Alessandro Monteduro, Direttore di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (Acs), fondazione di diritto pontificio che dal secondo dopoguerra soccorre le comunità cristiane vessate.
“I Paesi - aggiunge - in cui si registrano gravi o estreme violazioni della libertà religiosa sono trentotto”.
Monteduro, aprendo l’incontro online, a livello nazionale, del 9 dicembre, su 
Join Zoom Meeting, ha sottolineato come attualmente sono quattro le aree più colpite dalla violenza contro i cristiani.
“In Nigeria vi è un terrorismo di matrice islamica. In Eritrea è il regime, paragonabile a quello della Corea del Nord, che genera violenza. Il 30% dei cristiani in Cina è privato di libertà e in Pakistan assistiamo alla sofferenza di molte donne cristiane violate nel corpo e nello spirito”

www.ilnuovogiornale.it. Acs zoom in persecuzione.  Nigeria).

Non sono entrato nei particolari, ma rende bene l'idea. Ci aiuti la nostra Mamma celeste. 

Sei tutta chiacchiere e distiintivo / 2


...Però esistono i politici e esiste la politica perché esiste un popolo che elegge i politici e paga oltremisura la politica (che significa non solo gli onorevoli, ma anche i loro numerosi consulenti, i portaborse, i segretari, le mogli, i figli, le amanti, i partiti, gli enti inutili, le auto blu,...). Somme immense, spaventose, astronomiche a nostro carico. Cioè: noi facciamo le rivoluzioni per dover pagare 0,20€ il sacchetto al supermercato o perchè non possono entrare i cani in un negozio di frutta e verdura, ma mateniamo senza batter ciglio per tutta la vita persone spesso inutili se non addirittura dannose. L'Italia è in uno stato disastroso, non funziona niente..., ma tutto potrebbe funzionare benissimo se ci fossero su quelle stesse poltrone quegli italiani eccezionali che comunque esistono e sono pure tanti. Forse è il caso che noi che siamo per loro il "popolo bue", ci dessimo una regolata e nella ferma consapevolezza che i politici sono quasi tutti chiacchiere, distintivo, onori, stipendio e vitalizi e null’altro, ci cominciassimo a mettere di traverso, dicendo loro "fino a quando abuserete della pazienza nostra?". Ovviamente non lo capirebbero e darebbero la colpa all'avversario o al governo precedente. Però da questo cul de sac dobbiamo uscire prima o poi. Essere cattolico infatti, non è solo un sorriso stampato in faccia h24, pregare e non dire nulla perché siamo di un altro mondo, ma noi non siamo stati messi per un caso in questo mondo e soprattutto siamo fratelli di Gesù che insultava pesantemente e pubblicamente i farisei per la loro ipocrisia e rovesciava i banchi dei cambiavalute prendendoli a frustate perché disonoravano il Tempio di Dio. Di Giovanni il Battista che puntava il dito contro il re perché per la legge di Dio,  nemmeno lui si poteva permettere di avere quella moglie. Di Pier Giorgio Frassati che nell'era fascista si permetteva di dimostrarsi apertamente antifascista. Dei Cristeros Messicani, dei Briganti e dei Lazzari napoletani che hanno difeso la fede anche con le armi quando fu necessario e tanti altri. Noi siamo fratelli di campioni di santità del genere; è vero: ci siamo un po' afflosciati negli ultimi anni e abbiamo barattato il cristianesimo con una morale zuccherosa, ma il sangue è sangue e il sangue non è acqua. 

Il Pio 

                                                             Il Pio

Sei tutta chiacchiere e distintivo.

Oggi non vorrei parlare di cose serie… ogni tanto ci vuole anche un attimo di respiro e parlare di questioni leggere. Frivole, quasi. Ebbene oggi vorrei parlare infatti di un argomento che mette d'accordo tutti: la politica. Nell’arco di 24 ore in TV si parla di politica per, almeno almeno, 12. I TG ce ne parlano per almeno la metà del tempo a loro disposizione (salvo che in quel giorno non avvengano catastrofi, attentati, stragi,…). E quindi ogni giorno sappiamo cosa ha detto R., S., M., B., … (cosa ha detto, cioè cosa pensa quel giorno, quel tizio, non cosa ha fatto davvero, e non sarebbe nemmeno tanto strano che la sera quel medesimo tizio, disdica tutto quello che aveva detto la mattina). Poi vanno in onda i salotti televisivi, in cui al 90% presenziano politici. Anche qui tutta una serie di «si deve», «dovete», «noi abbiamo fatto», «voi non avete fatto», «ora le riforme», «il 35% nel 2019, il 42% nel 2020», e poi i soliti «fascista», «razzista», «io non sono fascista», «io non sono razzista» come condimento; almeno un terzo del tempo di questi salotti si passa a questionare, parlando l’uno sull’altro e non si capisce più nulla. I conduttori sanno che qui è audience pura al 100% e così prima di dividere quelli là come fossero degli ubriaconi, aspettano un po’ (loro avranno più successo, si capisce). In genere si chiamano infatti i più rissosi (ben pagati, peraltro) proprio per aumentare l’audience (del resto, cosa importa?). Poi alla fine, sigla, e tutti politici e conduttore, se ne vanno nelle loro belle casone, percependo il gettonone della TV, felici e contenti, come se avessero concluso una normale giornata di lavoro, mentre quelli che sono stati davanti alla TV vanno a letto con un principio di gastrite nervosa per la rabbia che ha suscitato il dibattito a cui hanno assistito volontariamente (sulla base del principio “facciamoci male da soli” e “mi devo tenere informato per poter parlare coi colleghi e per vedere chi è meglio”). E qui sta il punto: nessuno è meglio, abbiamo le prove. Un Enrico Montesano giovanissimo in una vecchissima trasmissione della RAI ancora in bianco e nero denominata "Quantunque io" del 1977 per la regia di Romolo Siena, raccontava (in gergo e fare da cabaret ovviamente) come si faceva ogni governo: tutti al Quirinale stanno seduti attorno a un tavolo, il Corazziere mette l’inno di Italia e tutti si alzano e girano intorno al tavolo, all’improvviso il Corazziere stacca la musica e tutti si siedono e i posti sono il ministero che prenderanno: amaramente Montesano concludeva che è proprio così perché sono sempre gli stessi a girare intorno a quel tavolo e che quello che ci capisce di più è il Corazziere che cerca alla fine di essere buono e aggiustare tutto.E poi da tanto parlare non si conclude quasi mai nulla: sarebbe bello se alla fine di ogni trasmissione, di ogni intervista, di ogni notizia, di ogni commento ci sia una conclusione ferma, come una specie di proposta irrevocabile, da fare l’indomani, si stenda cioè una linea e si dica « domani faremo tutti così e così». No, si litiga solo e basta. Pensate che nel film Il Tassinaro del 1983 diretto da Alberto Sordi, il tassinaro, interpretato dal grande Albertone, caricò sul Taxi l’on. Giulio Andreotti (14 gennaio 1919 – 6 maggio 2013), un notissimo e influentissimo uomo politico di allora e nella discussione gli disse «ma voi state sempre a litigà!»; era—come detto—il 1983 ed anche allora si notava la stessa faccenda di oggi e ci si lamentava della stessa cosa. Probabilmente si bisticcia nel principio che se uno litiga non deve fare null’altro poi, i suoi elettori infatti, consolidati e rincuorati dalla litigata in TV, continueranno a votarlo, anche se non ha fatto nulla. Per ben definire la politica allora, posso prendere in prestito quello che disse Al Capone a Eliott Ness nel bellissimo film Gli intoccabili (The Untouchables), del 1987 per la regia di Brian De Palma: «Sei solo chiacchiere e distintivo! Chiacchiere e distintivo». Però così in effetti, rende poco il vero pensiero, e allora parafrasandola potremmo dire di lei «sei tutta chiacchiere, stipendio e vitalizio alti». Stipendio e vitalizio infatti li prende peraltro senza passare mai sotto il concetto della meritocrazia. Il distintivo, infatti, come anche l’onore, non ce l’ha, visti i continui cambi di casacca e di bandiera oltre ai cambi di pensieri, opere, azioni e omissioni.


Il Pio

Scontro finale: famiglia e vita.



Nel 2008 il Cardinal Carlo Caffarra raccontò in un’intervista a un giornale, di una profezia scrittagli da Suor Lucia dos Santos: «Lo scontro finale tra Dio e Satana è su famiglia e vita». Suor Lucia era una dei tre veggenti a cui apparve la Madonna a Fatima (Portogallo) per sei volte, dal 13 maggio al 13 ottobre 1917. Lucia morì il 13 febbraio 2005, gli altri due veggenti, i fratelli Francesco e Giacinta Marto, molto prima (anche questo gli era stato predetto dalla Santa Vergine durante le apparizioni) rispettivamente il 4 aprile 1919 e il 20 febbraio 1920. La Chiesa, per il tramite di Papa Pio XI, nel 1930 riconobbe autentiche queste sei apparizioni. Attualmente suor Lucia è stata proclamata Serva di Dio ed è in corso il suo processo di beatificazione, mentre i due fratelli Marto sono stati canonizzati il 13 maggio 2017. Parliamo dunque di persone massimamente degne di fede. È anche chiaro: una profezia è pur sempre una profezia: spesso non è semplice individuarne i contorni e i tempi di inizio o di definizione. Il suo contenuto è però, assai chiaro e senza problemi di interpretazione. Nei millenni passati non ci sono mai stati attacchi disumani e violenti contro la famiglia e la vita in quanto tali. Abbiamo infatti conosciuto tremende persecuzioni di popoli contro altri popoli, deportazioni, invasioni, ideologie imposte, razzismo di vario genere, schiavitù e poi bianchi contro neri, massoni contro cattolici, musulmani contro cristiani, nazisti e fascisti contro ebrei, comunisti contro fascisti e preti, bombe atomiche,… e tante altre “belle” cose che la nostra umanità con l'originario vizio di fabbrica ha volutamente partorito nei millenni; e non che queste siano persecuzioni da meno o di serie B: sono tutte di una cattiveria e gravità spaventosa e terrificante. Ma l’attacco è “rimasto” sempre circoscritto a una nazione, a un popolo, a un gruppo politico, religioso, etnico… Il discorso allora è molto semplice e forse ci saremmo dovuti arrivare noi da soli, senza l’aiuto di una veggente che chissà da quanto tempo ce l'aveva nel cuore. Da quando è nato il mondo la famiglia è sempre stata la colonna portante di tutto e tutti lo sapevano anche inconsciamente: bombardandola naturalmente crolla tutto quello che nel mondo di umano è presente. Tutto, in tutto il mondo. E’ quel porco del demonio che per il tramite dei suoi amici e nostri “compaesani”, sta dirigendo sapientemente l’attacco. Lui odia Dio e di conseguenza tutti i figli Suoi che, al contrario di lui, fino all'ultimo secondo della vita, si possono ancora salvare l'anima; lui si è ormai scatenato forse perchè il (suo) tempo stringe. L'attacco a famiglia e vita non è iniziato ora, ma almeno settant’anni fa, se non prima, piano piano però (l'uomo è sempre come un bambino, prima va imboccato lentamente con omogeneizzati e poi mangerà tutto da solo e farà lo stesso con i suoi figli), e così parola dopo parola, benpensante dopo benpensante, film dopo film, libro dopo libro, slogan dopo slogan... purtroppo complice il rimbambimento dei preti traditori che a momenti propendono più verso quello che vuole il mondo, piuttosto che quello che vuole Dio, pur dimenticando che il porco del demonio facilmente “ispira” i sentimenti del mondo e l’ammosciamento—chiedo perdono—della Chiesa. E’ vero, oggi non si può pensare e figuriamoci scrivere di argomenti che riguardano la famiglia e la vita, ma pensate a quello che accade intorno a noi e confrontatelo con la profezia di Suor Lucia. A noi non è dato sapere quanto durerà questo maledetto scontro tra Dio e Satana, ma siamo certi (abbiamo prove sufficienti) che lo scontro è in atto e è divenuto quasi quotidiano. Purtroppo questo è anche lo scontro finale. Dio vincerà senza dubbio e Satana avrà finalmente il capo schiacciato. Ma quanti si saranno persi nel frattempo? Preghiamo e convertiamoci. Portiamo Gesù e la Madonna a quante più persone possibile.


Il Pio

Anche io voglio essere ultra!

 


Caro me stesso,
negli ultimi giorni siamo stati sommersi da dibattiti e discussioni scaturite dalle frasi che 
avrebbe detto durante un grande concerto, un cantante pieno di tatuaggi, la cui moglie fa quel nuovo e complesso lavoro per cui basta indossare i pedalini e arrivano i soldi. Ognuno pensa quello che vuole ovviamente, può dispiacere ma in democrazia è così (in vero, non è sempre così, soprattutto per una certa parte). Una delle frasi che sono state attribuite al cantante è quella di aver dato (anche) dell'ultracattolico a un tizio perchè sulla famiglia e l'aborto la pensa come vuole lui, (ancora, dunque) senza violare le leggi, (ancora, dunque) coperto dall'ala protettrice della democrazia di cui sopra. (Innanzitutto non credevo che solo il cattolicesimo avesse gradi: arrivati a un certo livello prima vai bene, sei libero di pensare e addirittura di parlare in pubblico, sopra quella linea invece sei "ultra" non devi pensare, non devi parlare, sei solo da disprezzare da tutti). A dire la verità vedersi appiccicato addosso quell'aggettivo, per me sarebbe stato un grande complimento e nei sarei stato proprio fiero; il fatto di non averlo mai ricevuto da nessuno, mi fa pensare a male per la mia vita e un po' preoccupare. Io non voglio essere un cattolico del mondo, come vuole il mondo, che si adatta al mondo, ma uno tale al 100% che non giunge a compromessi, anche a costo della propria vita: io cerco la santità e spero di convertire quante più persone possibile, con la Grazia di Dio. Io, con la Grazia di Dio, chiedo di andare in Paradiso e vorrei portarci tantissime persone insieme a me. Insomma io desidero divenire ultracattolico! Di più, se fosse possibile. E spero di essere così almeno prima della fine della mia vita. La questione che vi sto raccontando non è poi così di lana caprina, come potrebbe apparire: non siamo nell'ambito del gossip, oppure del commento, della critica, delle battute giuste in un dibattito socio-politico.La questione è molto, ma molto più importante e riguarda la nostra vita presente e soprattutto quella eterna. Nel libro dell'Apocalisse sull'argomento non si scherza mica: «Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. (Apocalisse 3,15-16 Lettera alla chiesa di Laodicea)».

Il Pio

«Ma che sono giunti i tempi dell’Anticristo?», «Non lo so!», «Ma come non lo sai? Guarda che è roba brutta, tremenda!», «Ma poi che sarebbero questi tempi, chi è l’anticristo, che dici? Io di questo signore non ne ho mai sentito parlare. Mi hanno sempre parlato di ecologia, di essere buono, rispettare le leggi e le idee del prossimo, se sono conformi al senso comune…». «Quello che ricordo io è che la venuta dell’anticristo precede di poco la seconda venuta di Gesù e poi sarà la fine, ma prima per causa sua molti si perderanno». «Forse è bene allora leggere cosa dice il catechismo su questo punto, forse qualcosa capiremo e di sicuro non ci farà male».

 


«Ma che sono giunti i tempi dell’Anticristo?», «Non lo so!», «Ma come non lo sai? Guarda che è roba brutta, tremenda!», «Ma poi che sarebbero questi tempi, chi è l’anticristo, che dici? Io di questo signore non ne ho mai sentito parlare. Mi hanno sempre parlato di ecologia, di essere buono, rispettare le leggi e le idee del prossimo, se però sono conformi al senso comune…». «Quello che ricordo io è che la venuta dell’anticristo precede di poco la seconda venuta di Gesù sulla terra e poi sarà la fine, ma prima per causa di quella Bestiaccia maledetta molti si perderanno per sempre». «Forse è bene allora leggere cosa dice il catechismo, unica fonte in questa maledetta palude di cui possiamo essere certi, forse qualcosa capiremo e di sicuro non ci farà male».

(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica) 

PARTE PRIMA
LA PROFESSIONE DELLA FEDE

SEZIONE SECONDA:
LA PROFESSIONE DELLA FEDE CRISTIANA

CAPITOLO SECONDO
CREDO IN GESU' CRISTO, UNICO FIGLIO DI DIO

ARTICOLO 7
«DI LÀ VERRÀ A GIUDICARE I VIVI E I MORTI»



« L'ultima prova della Chiesa

675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.

676 Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato « intrinsecamente perverso ».

677 La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione. Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male che farà discendere dal cielo la sua Sposa. Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell'ultimo giudizio dopo l'ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa».


Già Vladimir Solov’ev (28/1/1853 - 13/8/1900) aveva immaginato, nella sua immensa fantasia, l'ultima scena di questo nostro "dramma". Ne "Il dialogo dell’Anticristo", (editore Marietti, Collana I Rombi, 1996) scrive come sarà quel momento cruciale, quando quasi tutto il mondo sarà volutamente dalla parte dell'Anticristo, salvo un piccolissimo e sparuto gregge, ormai abbandonato da tutti; l'Anticristo, l'imperatore, in un modo o un altro, con regali, parlando di certi argomenti... aveva infatti conquistato a sè quasi tutto il mondo. Solo a sè, ripeto non a Dio.

«La grande maggioranza dei membri del concilio si trovava sul palco,
ivi compresa quasi tutta la gerarchia dell'Oriente e dell'Occidente. In basso
erano rimasti soltanto tre gruppi di uomini che si erano avvicinati gli uni
agli altri e che si stringevano accanto allo starets Giovanni, al papa Pietro e
al professor Pauli»

«Con accento di tristezza, l’Imperatore si rivolse a loro dicendo: che cosa posso fare ancora per voi? Strani uomini! Che volete da me? Io non lo so. Ditemelo dunque voi stessi, o cristiani, abbandonati dalla maggioranza dei vostri fratelli e capi, condannati dal sentimento popolare; che cosa avete di più caro nel Cristianesimo? Allora simile a un cero candido si alzò in piedi lo starets Giovanni e rispose con dolcezza: grande sovrano! Quello che noi abbiamo di più caro nel Cristianesimo è Cristo stesso. Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui, giacché noi sappiamo che in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della Divinità. Da te, o sovrano, noi siamo pronti a ricevere ogni bene, ma soltanto se nella tua mano generosa noi possiamo riconoscere la Santa mano di Cristo. E alla tua domanda che puoi tu fare per noi, eccoti la nostra precisa risposta: confessa, qui ora davanti a noi, Gesù Cristo figlio di Dio che si è incarnato, che è resuscitato e che verrà di nuovo; confessalo e noi ti accoglieremo con amore…»

«Egli tacque e piantò lo sguardo nel volto dell'imperatore. In costui avveniva qualche cosa di tremendo. Nel suo intimo si stava scatenando una tempesta infernale, simile a quella che aveva provato nella notte fatale. Aveva perduto 
interamente il suo equilibrio interiore e tutti i suoi pensieri si concentravano nel tentativo di non perdere la padronanza di se stesso anche nelle apparenze esteriori e di non svelare se stesso prima del tempo. Fece degli sforzi sovrumani per non gettarsi con urla selvagge sull'uomo che gli aveva parlato e sbranarlo coi denti».

Il resto forse lo vedremo ... forse in diretta. Oppure no. 
Piccolo gregge, piccolo gregge! Restiamo nel piccolo gregge accanto allo starets Giovanni, al papa Pietro e al professor Pauli, alla luce di quello che leggiamo nel catechismo, nella dottrina e nella tradizione cristiana. che siano questi gli unici i testi a guidarci.
il Pio


Basta urlare più forte, semplice.


 

Il difetto nostro, e per nostro intendo quello nostro, appunto, tipico del popolo italiano, è quello di pensare unanimemente che il popolo di cui si fa parte, non capisca nulla e di avere—ciascuno—la soluzione in mano che gli altri però non capiscono o non vogliono capire. Vi ricordate alle Scuole superiori? Aveva ragione quello che urlava più forte e se aveva anche la prestanza fisica dalla sua, era un genio della politica e della bravura. Se poi quello che diceva era, al massimo solo aria fritta, era di secondaria importanza, l’importante è che urlasse forte più degli altri. Il tempo non ha spostato questo criterio di un millimetro ed anche se giunti a 40-50-60 anni, se ora della prestanza fisica magari non ci interessa più, resta importantissimo il fatto che se urla più forte ha sicuramente ragione. Anche se non dice nulla di più di quell’aria fritta che diceva quando aveva 18 anni (ora solo un po’ più stantia). Che poi quelli lassù che urlano forte (perché quelli che urlano forte vanno sempre lassù e per lassù non intendo quasi mai il Paradiso) sanno fare solo quello o non fanno nulla di giusto, alla fine poco conta, basta che si vedano in TV a fare le sceneggiate e a dire le cose che i loro elettori si vogliono sentire dire (poi se non seguirà nulla ai loro roboanti proclami, non importa, tanto anche così il loro tornaconto lo trovano sempre, non vi preoccupate). Questo fatto ci ha portato a lungo andare, ultimamente soprattutto, in un mondo fortemente ammalorato, non era mai stato così pieno di metastasi e puzzolente di morto, con “dotti, medici e sapienti” che dicono in coro “tutto a posto, risolviamo il problema con la Scienza e l’Ordine e il popolo si deve adeguare ai nostri ordini”. Ma il potere nel mondo, come sappiamo, appartiene al demonio che lo distribuisce agli “amici” suoi. Probabilmente però noi ultimamente gli abbiamo permesso di esercitare questa facoltà di distribuzione dei "pani e dei pesci" con un po’ troppa liberalità e facilità. Semplicioneria. Il curato d'Ars diceva che un ave Maria ben detta fa tremare l'inferno. Magari, piuttosto che sentire solo urlare, qualche preghiera e qualche rosario in più da parte del popolo, non sarebbero andati male. Magari qualche urlatore che fosse stato anche un po’ cristiano che oltre a urlare avesse costruito qualche "recinto" a difesa del “gregge” non sarebbe stata una pessima idea. Magari qualche cittadino illuminato dalla sola fiammella dello scarno Catechismo di San Pio X, che avesse fatto da diga, da contenimento, che avesse avvisato il popolo, avesse organizzato,… forse così avremmo evitato la tragedia o magari limitata, attenuata o… semplicemente rinviata. Però ci si poteva provare, i segni c’erano. Il secolo scorso ha visto le più grandi persecuzioni cristiane mai avvenute nella storia. Il numero dei martiri è stato spaventosamente elevato. Oggi poi abbiamo una logica che è talmente illogica, contorta e perversa che non possiamo pensare che sia nata tutto per un solo caso della storia. Qualcuno di Potente ci ha messo le mani fino in fondo, si è preso tutto come rubare le caramelle a un ragazzino e non lo mollerà più fino alla fine. Qualcuno di potentemente Perverso. Nato Perverso dall’inizio della storia e che tale resterà fino alla fine. Ad un certo momento non abbiamo più voluto combattere con Dio per la realizzazione del Suo Regno sulla Terra, ma nemmeno con le nostre sole forze e ci siamo accontentati di un bel mondo sazio e borghese, senza ideali e senza onore. Ora forse, pagheremo il fio. Adesso la battaglia si preannuncia gigantesca e noi non abbiamo più nemmeno le armi della Fede, e da soli senza di Lei non riusciremo nemmeno a difenderci, anzi nemmeno sapremo da chi dobbiamo difenderci. Anzi nemmeno riusciremo a sapere che c'è una battaglia tra la vita e la morte. Non pensiamo però solo alla nostra vita fisica, pensiamo alla salvezza della nostra anima come principio di fondo. Pensiamo anche che prima o poi il mondo dovrà finire e forse questi potrebbero essere i tristi presagi di quel giorno. Forse può essere tutto o niente. Ma ricordiamoci sempre che nonostante l'infedeltà di tanti suoi membri e i loro tradimenti, la Chiesa resiste a tutti i lupi che vorrebbero distruggerla ed anche al loro ferocissimo capo branco,che è mosso solo da un odio tremendo verso Dio e verso gli uomini. Gesù stesso, con certezza ci garantisce fino alla fine del mondo che le porte degli inferi non prevarranno mai. «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli. (Matteo 16,17-19)». Cioè, meglio: Portae inferi non praevalebunt adversus eam.

Il Pio



Per il re e per la patria

  Da qualche giorno i potenti dell'Europa hanno cominciato a parlare, con assoluta freddezza, di guerra come possibilità. Remota, ma pos...