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Pier Giorgio Frassati - 14



          Giulia Merlo teneva pensione in Via Giuseppe Verdi 12 ad alcuni studenti universitari e ricorda come Pier Giorgio, pur conoscendoli appena, quando mancavano di un libro, era lui a portarlo subito in prestito, anche se non glielo avevano chiesto e diceva: «tanto in casa l'ho doppio» in modo che non sembrasse la sua elemosina. E quelli accettavano senza poter capire se egli si privasse realmente di quel volume e se gli costasse poi fatica il procurarselo di nuovo. Ma a lui non interessava questo: egli era felice che quei giovani provenienti dalla campagna, con chi sa quali sacrifici da parte dei genitori, potessero studiare.

          Quando Lea Bersezio criticava la sua decisione di farsi ingegnere minerario rispondeva «E' bello signora, andare nelle miniere mi troverò con tutti gli operai (Pier Giorgio aveva scelto la facoltà di Ingegneria Mineraria proprio per stare vicino ai minatori, cioè quei lavoratori che stavano peggio di tutti, ndr)».


          Rammento ancora benissimo un pover'uomo dal naso grosso e rosso che ci capitava sempre di vedere dal balcone di corso Siccardi 55, seduto su di una panca del viale circondato da un nuvolo di bambini sporchissimi. Ricordo che a me fece soltanto impressione quell'uomo misero e come inebetito dalla sua stessa miseria, Pier Giorgio arrivò fino al punto di fermarlo mentre andavamo a scuola (si pensi a che cosa voleva dire a quei tempi e con la nostra educazione parlare con uno sconosciuto) e di dirgli di salire a casa nostra all'ora di colazione che nostro padre gli avrebbe trovato un posto per lavorare.
(Mio Fratello Pier Giorgio, La Carità, a cura di Luciana Frassati, II edizione, SEI editrice, pagg. 69, 72, 83)

Catechismo – 5



Avanti col Catechismo di San Pio X, che però molti oggi ritengono superato e 
dunque inutile da leggere; non mi pare però che coi metodi nuovi, la gente  conosca la dottrina cristiana meglio di quella che usò questo libricino fino a circa 50 anni fa. Solo per questo ritengo opportuno rimetterlo in giro a pillole periodiche. Conoscere la dottrina fa bene alla nostra anima e dunque anche a tutto il resto. Fa bene alla nostra vita. Oggi stiamo sull'argomento dei demoni, dell’anima, della salvezza di essa, della libertà dell’uomo, delle conseguenze del peccato originale (che purtroppo, ancora oggi paghiamo)…

Il Pio 
59. I demoni chi sono? I demoni sono angeli ribellatisi a Dio per superbia e precipitati nell'inferno, i quali, per odio contro Dio, tentano l'uomo al male.


60. Chi è l'uomo?
L'uomo é un essere ragionevole, composto di anima e di corpo.

61. Che cos'è l'anima? L'anima è la parte spirituale dell'uomo, per cui egli vive, intende ed è libero, e perciò capace di conoscere, amare e servire Dio.

62. L'anima dell'uomo muore col corpo?
L'anima dell'uomo non muore col corpo, ma vive in eterno, essendo spirituale.

63. Qual cura dobbiamo avere dell'anima? Dell'anima dobbiamo avere la massima cura, perchè essa è in noi la parte migliore e immortale, e solo salvando l'anima saremo eternamente felici.

64. Com'è libero l'uomo?
L'uomo è libero, in quanto che può fare una cosa e non farla, o farne una piuttosto che un'altra, come sentiamo bene in noi stessi.

65. Se l'uomo è libero, può fare anche il male?
L'uomo può, ossia è capace di fare anche il male; ma non lo deve fare, appunto perchè è male; la libertà deve usarsi solo per il bene.

66. Chi furono i primi uomini? I primi uomini furono Adamo ed Eva, creati immediatamente da Dio; tutti gli altri discendono da essi, che perciò son chiamati i progenitori degli uomini.

67. L'uomo fu creato debole e misero come ora siamo noi? L'uomo non fu creato debole e misero come ora siamo noi, ma in uno stato felice, con destino e con doni superiori alla natura umana.

68. L'uomo, qual destino ebbe da Dio? L'uomo ebbe da Dio l'altissimo destino di vedere e godere eternamente Lui, Bene infinito; e perchè questo è del tutto superiore alla capacità della natura, egli ebbe insieme, per raggiungerlo, una potenza soprannaturale che si chiama grazia.

69. Oltre la grazia, che altro aveva dato Dio all'uomo?
Oltre la grazia, Dio aveva dato all'uomo l'esenzione dal1e debolezze e miserie della vita e dalla necessità di morire, purché non avesse peccato, come purtroppo fece Adamo, il capo dell'umanità, gustando del frutto proibito.

70. Che peccato fu quello di Adamo? II peccato di Adamo fu un peccato grave di superbia e di disubbidienza.

71. Quali danni cagionò il peccato di Adamo? Il peccato di Adamo spogliò lui e tutti gli uomini della grazia e d'ogni altro dono soprannaturale, rendendoli soggetti al peccato, al demonio, alla morte, all'ignoranza, alle cattive inclinazioni e ad ogni altra miseria, ed escludendoli dal paradiso.

72. Come si chiama il peccato a cui Adamo assoggettò gli uomini con la sua colpa? Il peccato a cui Adamo assoggettò gli uomini con la sua colpa, si chiama originale, perchè, commesso al principio dell'umanità, si trasmette con la natura agli uomini tutti nella loro origine.

73. In che consiste il peccato originale?
II peccato originale consiste nella privazione della .grazia originale, che secondo la disposizione di Dio dovremmo avere ma non abbiamo, perché il capo dell'umanità con la sua disubbidienza ne privò sè e noi tutti, suoi discendenti.

74. Come mai il peccato originale è « volontario », e quindi colpa per noi?
Il peccato originale è volontario e quindi colpa per noi, solo perchè volontariamente lo commise Adamo quale capo dell'umanità; e perciò Dio non punisce, ma semplicemente non premia col paradiso chi abbia solo il peccato originale.

75. L'uomo, a causa del peccato originale, doveva rimaner escluso per sempre dal paradiso? L'uomo, a causa del peccato originale, doveva rimaner escluso per sempre dal paradiso, se Dio, per salvarlo, non avesse promesso e mandato dal cielo il proprio Figliuolo, cioè Gesù Cristo.

Ma possiamo vincere la guerra, noi? - 3



Questa rubrica un po’ frivola, cerca di segnalare le stramberie che avvengono nella nostra chiesa soprattutto da parte di uomini con la tonaca, più o meno colorata, più o meno titolati. Quelli cioè che devono (solo pensare a) guidare il popolo verso Dio e (dunque) dare l’esempio il più possibile, certo, quello umanamente possibile. (Però un po' di più, se si può...). L’ultima volta vi segnalavo un sacerdote che durante la messa ha detto “io al Credo non ci credo” e non lo ha detto. Durante la messa domenicale, si capisce. E poi altri che hanno detto che ai tempi di Gesù non c’era il registratore e così non possiamo essere certi se sia vero quello che sta scritto sul Vangelo, o che il demonio non esiste, o che l’inferno è vuoto. Capite a che livello siamo? Vi sembra normale? Capite che siamo finiti in guerra, nostro malgrado? Una guerra contro nemici poco visibili e in gran parte presenti dentro casa nostra? Tutti quelli che hanno un briciolo di fede nel cuore, grande quanto un granello di senape e la vogliono conservare e anche diffondere: tutti questi si devono sentire ingaggiati. E per questo dico. Ma possiamo vincere la guerra, noi? La guerra di cui parlo è quella di portare il Regno di Dio in questa terra e Gesù nel cuore di quanti più uomini possibile. Se chi guida sbarella, va dietro il pensiero comune o peggio, capite cosa può succedere per la nostra fede? Il fatto che ora vi racconto (estrapolato come sempre da fonte abbastanza sicura) si svolge a Rivoli (To). «La Chiesa che dialoga con il mondo rimane impigliata nelle maglie del conformismo fino a venire stritolata dalle immoralità. A Rivoli (TO), dove sorge un Cinema Teatro don Bosco ad esempio, il prossimo 13 novembre verrà proiettato il film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome. Si tratta della pellicola che narra la storia di sesso tra un adolescente di 15 anni e un adulto». Il News Catholic Service
un sito specializzato—ha dato del film un proprio giudizio. Inappellabile. «Moralmente offensivo e vietato ai minori di 17 anni, al limite della maggiore età». Di cosa parla il film? Il film parla di pederastia che è, per definizione, il rapporto sessuale tra un minore e un adulto (cioè un tema, possiamo dire, davvero poco cattolico… anzi! Ah già—scordavo di dirVi—i salesiani sono un ordine cattolicissimo, in quanto nati proprio dalla straordinaria santità di san Giovanni Bosco, che in vita è stato un ottimo Maestro dei giovani e ancora oggi è un punto di riferimento, fondamentale, nel mondo dell’educazione giovanile). «Ma a Rivoli invece è tutto assolutamente normale. A cominciare dal fatto che il film viene annunciato in programmazione senza mettere alcuna nota che metta in guardiaAnzi. L’unica recensione offerta è assolutamente positiva. Col proseguire col fatto che non si capisce bene quale sia la motivazione per la quale i salesiani di Rivoli hanno deciso di consigliarlo al loro pubblico che immaginiamo per la gran parte composto da cattolici». (Il bello viene adesso). Perché tutto ciò, dunque? «E’ quello che la Nuova BQ ha cercato di scoprire telefonando ai responsabili della sala, che però hanno immediatamente messo le mani avanti. La decisione di proiettare il film? “Non ve lo diciamo, perché così ci state infangando”; La pederastia è un peccato? “Non si può decidere a priori che cosa è peccato”; Don Bosco sarebbe contento? “Chiedetelo a lui”… fino a concludere, quando le ragioni per giustificare una scelta non si trovano, col buttarla con la frase passepartout: “Il Papa ha detto chi sono io per giudicare?”. E con questo lasciapassare che si vorrebbe apodittico, giustificare anche le scelte più discutibili moralmente, oltre che cinematograficamente». Possiamo vincere la guerra, noi? (Gli stralci tra virgolette, sono tratti da La Nuova Bussola Quotidiana, del 24 settembre 2018, titolo “Film omo al cinema salesiano Ma se critichi, dividi la Chiesa” di Andrea Zambrano. Link: http://lanuovabq.it/it/film-omo-al-cinema-salesiano-ma-se-critichi-dividi-la-chiesa).

Il Pio

Nè povertà, nè ricchezza



Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza,

ma fammi avere il mio pezzo di pane,
perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all’indigenza, non rubi
e abusi del nome del mio Dio.

(Dal libro dei Proverbi - Pr 30,5-9)

Catechismo - 4



Andiamo avanti con la lettura, a piccoli sorsi, del Catechismo di San Pio X. Ogni punto va ricordato, ogni punto ci interessa, interessa la nostra vita attuale e quella successiva. Oggi parliamo, appunto, del Giudizio Particolare cioè quello che avremo ciascuno di noi subito dopo la morte, quando dovremo rendicontare ogni attimo della nostra vita a Dio. Quando cioè per noi il periodo della Misericordia di Dio sarà finito e inizierà quello della Giustizia di Dio. E del Giudizio Universale, quello che avverrà alla fine dei tempi in cui ciascuno riprenderà il proprio corpo “tutto nuovo”.

Buona lettura

io 

96. Gesù Cristo per giudicarci aspetterà sino alla fine del mondo?
Gesù Cristo per giudicarci non aspetterà sino alla fine del mondo, ma giudicherà ciascuno subito dopo la morte.
97. Ci sono due giudizi?
Ci sono due giudizi: l'uno particolare, di ciascuna anima, subito dopo morte; l'altro universale, di tutti gli uomini, alla fine del mondo.

98. Di che cosa ci giudicherà Gesù Cristo?
Gesù Cristo ci giudicherà del bene e dei male operato in vita, anche dei pensieri e delle omissioni.

99. Dopo il giudizio particolare, che avviene dell'anima?
Dopo il giudizio particolare, l'anima, se è senza peccato e senza debito di pena, va in paradiso; se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in purgatorio finchè abbia soddisfatto; se è in peccato mortale, qual ribelle inconvertibile a Dio va all'inferno.

101. Che cos'è il purgatorio? Il purgatorio è il patimento temporaneo della privazione di Dio, e di altre pene che tolgono dall'anima ogni resto di peccato per renderla degna di veder Dio.
102. Possiamo noi soccorrere e anche liberare le animo. dalle pene del purgatorio? Possiamo soccorrere e anche liberare le anime dalle pene del purgatorio con i suffragi, ossia con preghiere, indulgenze, elemosine e altre opere buone, e sopra tutto con la santa Messa.

103. È certo che esistono il paradiso e l'inferno? E' certo che esistono il paradiso e l'inferno: lo ha rivelato Dio; spesse volte promettendo ai buoni l'eterna vita, e il suo stesso gaudio, e minacciando ai cattivi la perdizione e il fuoco eterno.

104. Quanto dureranno il paradiso e l'inferno? 

Il paradiso e l'inferno dureranno eternamente.

Buongiorno e buonasera



Faccio un esempio, un po’ balordo, un po’ scemo. Mettiamo che io stia passeggiando da solo sull’isola pedonale piena di gioventù. Mettiamo che all’improvviso un ictus mi colpisce e finisco lungo disteso per terra, come morto. Cosa succederà? (L’esempio l’ho pensato e la risposta la do io, appunto balorda e scema). La gioventù mi si metterà intorno e inizierà a fare foto e selfie. L’ambulanza arriverà a prendermi solo nel caso straordinario in cui nel branco c’è uno che è il più intelligente di tutti e che dopo le foto e se ha ancora la batteria del cellulare carica, telefonerà al 118. E’ un’esagerazione! La realtà non è così! Però, date ipotesi e premesse—ammettiamo—è verosimile. Io non voglio dire nulla contro i giovani. Loro non c’entrano nulla. Ma contro altri sì. Perchè prima di essere giovani, quelli sono stati neonati, poi bimbi, poi bambini, poi ragazzi e infine, oggi, giovani e tra un po' anche adulti. Che significa anche che prima di essere come sono oggi, sono passati per diversi anni attraverso genitori (i più fortunati, lo so) e poi attraverso l’asilo e la scuola... Sono cinquant’anni che però tutto è contro la famiglia e la scuola come laboratori della fede e dell'educazione. Tutto è per lo sfascio di queste come anche della figura del padre, di tante cose un tempo importanti… Educazione oggi è un termine che non ha più il giusto significato: per molti significa insegnare a dire buongiorno e buonasera quando si va a casa d’altri (quando va bene) mentre altri enti hanno dichiarato la loro incompetenza in materia. Bisogna tornare a educare veramente e seriamente. Bisogna rompere questa catena maledetta, imposta coi i metodi più subdoli, da un potere cattivo vuole tutto e tutti nel modo che gli fa più comodo. Almeno occorre partire dal principio che deve essere inciso per sempre nei nostri cuori: che mio figlio o il mio studente innanzitutto, non mi appartengono: sono di Dio (non certo dello Stato!); secondariamente occorre partire dal principio che mio figlio o il mio studente si aspettano da me (oltre ai vestiti, al mangiare, alla palestra,… oppure oltre all’insegnamento della matematica o della filosofia), che io gli dia l’esempio, proprio con la mia vita di tutti i giorni, con la mia vita normale, vissuta cioè per un motivo valido, per un ideale; vogliono sapere da me se davvero vale la pena vivere in questo mondo; da me esigono (anche se non lo sanno o non lo diranno nemmeno sotto tortura) risposte chiare o il metodo per ottenere quelle risposte fondamentali della vita, che tutti hanno nel cuore. Mio figlio e il mio studente non è un insieme di cellule messe in un certo modo, uguale a tutte le altre che sono nel mondo, da riempire di cibo, cose e nozioni, ma è ragazzo unico che deve e vuole diventare un uomo vero, saldo, capace di affrontare la vita tutta intera, con tutto quello che gli capiterà, coraggiosamente e onorevolmente. Faccio un esempio. Mi raccontava mia madre, classe 1933 che un giorno è arrivata a scuola accompagnata da un ragazzo e la preside l'aveva poi presa a parte e le aveva detto che non era conveniente che una brava ragazza ecc. ecc. E quello era un fatto considerato normale, anzi giusto e mamma mica aveva inveito e proclamato l'occupazione della scuola perché aveva commesso una grave ingerenza nella vita personale di un povero studente. Che poi se insieme a genitori e ai professori si unissero in questa buona battaglia educativa, anche gli amici, il parroco, il personal trainer, il cameriere, i vicini di casa,… capite come sarebbe l’Italia? Come sarebbe il mondo intero? Capite? E la cosa non sarebbe nemmeno impossibile da fare, anzi sarebbe naturale. Anche perché un tempo molti pensavano in questo modo e l'esempio di mia mamma è una piccola conferma. E mia madre se lo ricorda dopo settanta anni come momento buono. 

Il Pio

Catechismo - 3


Ancora pillole di grande bellezza e di grande saggezza prese dal Catechismo di San Pio X. Sintesi, profondità, semplicità e si capisce tutto e tutto rimane nel cuore. Questa è la dottrina cristiana che dobbiamo conoscere, per la nostra vita attuale e per quella successiva.
Il Pio   

131. E' grave danno esser fuori della Chiesa?
Esser fuori della Chiesa è danno gravissimo, perchè fuori non si hanno nè i mezzi stabiliti nè la guida sicura alla salute eterna, la quale per l'uomo è l'unica cosa veramente necessaria.

132. Chi è fuori della Chiesa si salva?
Chi è fuori della Chiesa per propria colpa e muore senza dolore perfetto, non si salva; ma chi ci si trovi senza propria colpa e viva bene, può salvarsi con l'amor di carità, che unisce a Dio, e, in spirito, anche alla Chiesa, cioè all'anima di lei.

133. Che significa «remissione dei peccati»?
Remissione dei peccati significa che Gesù Cristo ha dato agli Apostoli e ai loro successori la potestà di rimettere nella Chiesa ogni peccato.

134. Nella Chiesa come si rimettono i peccati?
Nella Chiesa i peccati si rimettono principalmente coi sacramenti del Battesimo e della Penitenza,istituiti da Gesù Cristo a questo fine.

135. Che cos'è il peccato?
Il peccato é un'offesa fatta a Dio disobbedendo alla sua legge.

136. Di quante specie è il peccato?
Il peccato è di due specie: originale e attuale.

137. Qual è il peccato originale?
Il peccato originale è il peccato che l'umanità commise in Adamo suo capo; e che da Adamo ogni uomo contrae per natural discendenza.

135. Tra 1 figli di Adamo tu preservato mai nessuno dal peccato originale?
Tra i figli di Adamo fu preservata dal peccato originale solo Maria Santissima, la quale, perchè eletta Madre di Dio, fu "piena di grazia", e quindi senza peccato fin dal primo istante; perciò la Chiesa ne celebra l'Immacolata Concezione.

139. Come si cancella il peccato originale?
Il peccato originale si cancella col santo Battesimo.

140. Qual è il peccato attuale?
Il peccato attuale è quello che si commette volontariamente da chi ha l'usa di ragione.

141. In quanti modi si commette il peccato attuale? 
II peccato attuale si commette in quattro modi, cioè in pensieri, in parole, in opere e in omissioni. 

142. Di quante specie è il peccato attuale?
Il peccato attuale è di due specie: mortale e veniale.

143. Che cos'è il peccato mortale?
Il peccato mortale è una disubbidienza alla legge di Dio in cosa grave, fatta con piena avvertenza e deliberato consenso.

144. Perchè il peccato grave si chiama mortale?
II peccato grave si chiama mortale, perchè priva l'anima della grazia divina che è la sua vita, le toglie i meriti e la capacità di farsene de' nuovi, e la rende degna di pena o morte eterna nell'inferno.

146. Come si riacquista la grazia di Dio, perduta per il peccato mortale?
La grazia di Dio, perduta per il peccato mortale, si riacquista con una buona confessione sacramentale o col dolore perfetto che libera dai peccati, sebbene resti l'obbligo di confessarli.
148. Che cos'è il peccato veniale ?
Il peccato veniale è una disubbidienza alla legge di Dio in cosa leggera, o anche in cosa di per sè grave, ma senza tutta l'avvertenza e il consenso.

149. Perché il peccato non grave si chiama veniale?
II peccato non grave si chiama veniale, cioè perdonabile, perchè non toglie la grazia, e può aversene il perdono col pentimento e con buone opere, anche senza la confessione sacramentale.

150. Il peccato veniale è dannoso all'anima? Il peccato veniale è dannoso all'anima, perchè la raffredda nell'amore di Dio, la dispone al peccato mortale, e la rende degna di pene temporanee in questa vita e nell'altra.

155. Che cosa particolarmente giova a tenerci lontani dal peccato? A tenerci lontani dal peccato giova particolarmente il pensiero che Dio è da per tutto e vede il segreto dei cuori e la considerazione dei Novissimi (morte, giudizio, Inferno, Paradiso, ndr), ossia di quanto ci attende alla fine di questa vita e alla fine del mondo.

Catechismo - 2



Come vi dicevo nell'altro post, ogni tanto pubblicherò stralci del catechismo di San Pio X, perchè penso sia una cosa che può fare bene al nostro cervello, al nostro cuore e alla nostra anima. E ci darà anche chiarezza sulle basi della nostra fede, e questo in un mondo liquido come quello in cui viviamo non potrà farci che bene.
Il Pio  


4 D. Che cosa è la dottrina cristiana?
R. La dottrina cristiana è la dottrina che Gesù Cristo nostro Signore ci ha insegnato per mostrarci la strada della salute (della salvezza, ndr).

5 D. È necessario imparare la dottrina insegnata da Gesù Cristo?
R. E' certamente necessario imparare la dottrina insegnata da Gesù Cristo e mancano gravemente quelli che trascurano di farlo.


6 D. I genitori e i padroni sono obbligati a mandare al catechismo i loro figliuoli e dipendenti? R. I genitori e i padroni sono obbligati a procurare che i loro figliuoli e dipendenti imparino la dottrina cristiana, e si rendono colpevoli dinanzi a Dio se trascurano quest'obbligo.


7 D. Da chi dobbiamo noi ricevere e imparare la dottrina cristiana?
R. Noi dobbiamo ricevere e imparare la dottrina cristiana dalla Santa Chiesa cattolica.

8 D. Come siamo certi che la dottrina cristiana che noi riceviamo dalla santa Chiesa cattolica è proprio vera? R. Siamo certi che la dottrina cristiana che noi riceviamo dalla Chiesa cattolica è vera, perché Gesù  Cristo autore divino di questa dottrina, l'ha affidata per mezzo de' suoi Apostoli alla Chiesa da sè fondata e costituita maestra infallibile di tutti gli uomini; promettendole la sua divina assistenza fino alla fine dei secoli.

I binari


In effetti da noi c’è tanta confusione,chi la può negare? Gli abusi di sacerdoti con minorenni che significa che c'è qualcosa che non va, i ponti che cadono che significa che erano stati fatti male, per tornaconto probabilmente, crisi economica catastrofica e ormai cronica, sbarchi di clandestini con pericolo serio (e non considerato) di islamizzazione, politici a alti livelli che pare abbiano rubato per anni i soldi pubblici o quelli donati a bisognosi, leggi prioritarie per fatti che non sono per niente prioritari e poi l’ONU che ci manda i commissari (!) per rischio razzismo in Italia (ma questo è normale?)… va bene, basta, non ci vivo solo io qui: questi e tanti altri problemi li conoscete tutti meglio di me. L’Italia è il Paese in cui sono nato e mi intristisce il fatto che è divenuto, per colpa di pirati e mercenari, quasi una landa desolata in cui non si riesce a sperare nel futuro. Infatti. Non possiamo sperare negli ecclesiastici, molti dei quali infatti non si sa quale strada stanno seguendo (e fanno anche seguire), non possiamo sperare nella scuola perché o non educa o educa sulla base di istanze moderne poco chiare, non possiamo sperare nella politica, spesso mossa da tornaconti e da motivi incomprensibili e che fino a adesso ha solo portato lacrime al popolo. Da dove verrà allora il nostro riscatto, la nostra salvezza? Innanzitutto lasciamo perdere quelli che parlano di un popolo agitato in piazza, non sanno quello che dicono. Prima regola. Quando uno sta dentro la nebbia e non vede nulla oltre il proprio naso,quello che deve fare è restare sopra i binari, cioè i binari della fede in Gesù e della retta dottrina cattolica. E’ certo che sui binari, in qualche luogo sicuro, si arriva. Quando ritornerà a splendere il sole avremo modo di vedere la strada e la direzione. La nostra salvezza? Può venire solo da Gesù e—se non siamo masochisti—a Lui rivolgiamo tutte le nostre preghiere, le preoccupazioni, le richieste per noi, per quelli che conosciamo e perché no, anche per l’Italia.

Il Pio

 

Catechismo 1



Una delle discussioni più accese che ho fatto è stata quella sul catechismo. Partendo dal fatto che parte di quelle persone che hanno appena fatto la Cresima, non sanno minimamente cosa sia la cresima e parte di quelle persone che hanno fatto la prima comunione sanno a mala pena che quello è veramente il corpo e sangue di Gesù, lasciamo fuori dal discorso quelli battezzati in merito al proprio battesimo, partendo dunque da questi che sono per me dati di fatto, ho accennato un mio pensiero: riprendiamo il catechismo, quello con la domanda e risposta. Da qui gli appellativi di tradizionalista, conservatore, "non ti adegui ai tempi"… Allora, forte di questo incoraggiamento, ogni tanto metterò su questo blog (che viene letto da due persone di tanto in tanto), alcuni stralci del Catechismo di san Pio X che a mio avviso ha una chiarezza e una sintesi spettacolare. Tanto il mio concetto è “anche per uno solo” cioè anche per uno solo vale la pena fare tutto. Partiamo allora dalle basi. 


14 I DUE COMANDAMENTI DELLA CARITA'.

1^ Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 2^ Amerai il prossimo tuo come te stesso.

15 I DIECI COMANDAMENTI DI DIO E DECALOGO 

Io sono il Signore Dio tuo
1° Non avrai altro Dio fuori che me.

2° Non nominare il nome di Dio invano.

3° Ricordati di santificare le feste.

4° Onora il padre e la madre.

5° Non ammazzare.

6° Non commettere atti impuri.

7° Non rubare.

8° Non dire falsa testimonianza.

9° Non desiderare la donna d'altri.

10° Non desiderare la roba d'altri.


16 I CINQUE PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA.

1° Udir la Messa la domenica e le altre feste comandate.

2° Non mangiar carne nel venerdì e negli altri giorni proibiti, e digiunare nei giorni prescritti.

3° Confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi almeno a Pasqua.

4° Sovvenire alle necessità della Chiesa contribuendo secondo le leggi o le usanze.

5° Non celebrar solennemente le nozze nei tempi proibiti.

21 LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE.

1) Dar da mangiare agli affamati 2) dar da bere agli assetati 3) vestire gl'ignudi 4) alloggiare i pellegrini 5) visitare gl'infermi 6) visitare i carcerati 7) seppellire i morti.

22 LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE.

1) Consigliare i dubbiosi ; 2) insegnare agli ignoranti; 3) ammonire i peccatori; 4) consolare gli afflitti; 5) perdonare le offese; 6) sopportare pazientemente le persone moleste; 7) pregare Dio per i vivi e per i morti.

23 I SETTE VIZI CAPITALI.

1) Superbia, 2) avarizia, 3) lussuria, 4) ira, 5) gola, 6) invidia, 7) accidia.

24 I SEI PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO.
1) Disperazione della salute; 2) presunzione di salvarsi senza merito; 3) impugnare la verità conosciuta; 4) invidia della grazia altrui; 5) ostinazione nei peccati; 6) impenitenza finale.

25 I QUATTRO PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO.

1) Omicidio volontario; 2) peccato impuro contro natura; 3) oppressione dei poveri; 4) defraudare la mercede agli operai.

26 I QUATTRO NOVISSIMI.

1) Morte, 2) giudizio, 3) inferno, 4) paradiso.

Il Pio

Dio sa contare fino a uno


«Gli uomini sono il trastullo degli dei. Sono come mosche nelle mani dei fanciulli crudeli, che le uccidono per divertirsi». Sofocle nel suo Edipo Re, riassume in questa immagine terribile tutta la tragedia assoluta dell’esperienza umana. Si nasce, si vive, si soffre, si gode qualche momento di gioia e di piacere. Ed è subito sera. E’ l’ora di andarsene, di uscire dalla scena del mondo così come siamo entrati: senza averlo chiesto, senza sapere perché, senza conoscere da dove veniamo e dove andiamo. Bene: Gesù Cristo è venuto a testimoniare all’uomo che tutto questo non è vero. Il cattolicesimo è la risposta piena, veramente umana, alle domande fondamentali che l’uomo porta dentro di sé. Domande che invano può cercare di soffocare dentro una vita piena di attività, di esperienze, di cose. Le domande esistenziali restano sempre lì, nel punto più profondo dell’anima, al crocevia di ogni avvenimento importante della nostra vita… Perchè sono nato? Perché ogni giorno mi alzo, mi rado, vado al lavoro, oppure mi riposo… vado a letto, per poi ricominciare, almeno finchè posso? Perché il dolore innocente? Che avverrà con la mia morte? Ci sono molti che quando sentono parlare di queste cose e si fanno una bella risata… La Chiesa una risposta ce l’ha… il cattolico sa, innanzitutto, che ogni uomo è stato chiamato all’esistenza da un atto d’amore di Dio… Dio ha voluto creare esattamente ognuno di noi. Questa rivelazione è sconvolgente perché riposiziona la persona al centro della Creazione, non solo come specie umana, ma come me stesso particolare… Il nostro è un Dio che sa contare soltanto fino a uno. Perché ama in modo personale ognuno dei suoi figli.

(Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, Catholic Pride, La fede e l’orgoglio, ed. Piemme, pagg. 29-32)

Pier Giorgio Frassati 13



Veniva (Pier Giorgio Frassati, ndr) di solito a comprare libri di alta cultura religiosa che poi finiva di regalare a persone amiche. Sapeva che il mio negozio era aperto da poco e nonostante insistessi, non voleva lo sconto. «Lo faccio a tutti» dicevo, «perché a lei no?». Ma egli non voleva perché sapeva che avevo otto figli. (Paolo Viano)

Ricordo che certe volte anche in tono canzonatorio qualcuno diceva «sai che Frassati prima di venire al Politecnico va a girare per le soffitte?». Ma di positivo poi non si sapeva nulla, perché lui non parlava di ciò che faceva. (Paolo Barla)

E Giuseppe Rossi lo conferma dicendo: «Pier Giorgio correva sempre e rammento benissimo che una delle vie da lui più battute era Via Santa Chiara, dove sorgono le case popolari».

Alle mie domande spesso rispondeva: «vado in Via Santa Chiara». E Carlo Lizier sapeva che andava a finire in qualche soffitta, ma dove andasse e cosa facesse egli da Pier Giorgio non lo seppe.

«Chi trova un amico, trova un tesoro». E egli era veramente tale. Con lui si poteva parlare liberamente, confidare qualunque cosa, tanto era comprensivo e discreto, ricorda Tina Ajmone Catt. «Frassati, dica una Ave Maria per me», «con piacere» rispondeva, «e ne dirò due». Ed era anche questa la sua carità, una carità che raddoppiava sempre l’aiuto richiesto.

(Mio Fratello Pier Giorgio - La Carità, Luciana Frassati Ed. SEI)

Padre Pio e la Confessione



La Confessione impegnava Padre Pio per molte ore della sua giornata. Egli la esercitava con visione introspettiva e non lasciava al penitente adito ad ambiguità. Non era possibile mentire a chi vedeva nell’anima. Spesso, di fronte ai penitenti più emozionati, era lo stesso padre Pio che elencava i peccati commessi dal penitente.

Padre Pio invitava alla Confessione, chiedendo di farvi ricorso, al più tardi, una volta alla settimana. Egli diceva: “Una stanza, per quanto possa essere rimasta chiusa, necessita di una spolverata, almeno una volta alla settimana”.

Un confratello raccontava: “Un giorno padre Pio negò l’assoluzione ad un penitente e poi gli disse: “Se vai a confessarti da un altro, vai all’inferno tu e quell’altro che ti dà l’assoluzione”, come a dire, senza proposito di cambiare vita si profana il sacramento e chi lo fa si rende colpevole davanti a Dio.

Spesso infatti Padre Pio trattava i fedeli con "apparente durezza" ma è altrettanto vero che lo stravolgimento spirituale che quel "rimprovero" procurava alle anime dei penitenti, si trasformava in una forza interiore a ritornare da Padre Pio, contriti, per riceverne la definitiva assoluzione.

Un signore, tra il 1954 e il 1955 andò a confessarsi da Padre Pio, a San Giovanni Rotondo. Quando terminò l’accusa dei peccati padre Pio chiese: “Hai altro?” ed egli rispose, “No padre”. Il padre ripeté la domanda: “Hai altro?” “No padre”. Per la terza volta padre Pio gli chiese: “Hai altro?”. Al reiterato diniego si scatenò l’uragano. Con la voce dello Spirito Santo padre Pio urlò: “Vattene! Vattene! Perché non sei pentito dei tuoi peccati!”. L’uomo rimase impietrito anche per la vergogna che provava di fronte a tanta gente. Quindi cercò di dire qualcosa…ma padre Pio continuò: “Stai zitto, chiacchierone, hai parlato abbastanza; ora voglio parlare io. E’ vero o non è vero che frequenti le sale da ballo?” – “ Si padre” – “E non sai che il ballo è un invito al peccato?”. Stupito non sapevo che dire: nel portafoglio avevo il tesserino di socio di una sala da ballo. Promisi di emendarmi e dopo tanto mi diede l’assoluzione.

Un uomo era originario delle Marche ed insieme ad un suo amico era partito dal suo paese con un camion per trasportare dei mobili vicino a San Giovanni Rotondo. Mentre facevano l’ultima salita, prima di giungere a destinazione, il camion si ruppe e si fermò. Ogni tentativo di farlo ripartire risultò vano. A quel punto l’autista perse la calma e preso dall’ira bestemmiò. Il giorno dopo i due uomini andarono a San Giovanni Rotondo dove uno dei due aveva una sorella. Tramite lei riuscirono a confessarsi da Padre Pio. Entrò il primo ma padre Pio non lo fece neanche inginocchiare e lo cacciò via. Venne poi il turno dell’autista che cominciò il colloquio e disse a Padre Pio: “Mi sono adirato”. Ma Padre Pio gridò: “Sciagurato! Hai bestemmiato la Mamma nostra! Che ti ha fatto la Madonna?”. E lo cacciò via.

(tratto da http://www.padrepio.catholicwebservices.com/).

Maledetti!

Il discorso oggi è breve. So da sempre che un cristiano non può maledire nessuno. Ma, mi domando, se un sacerdote ha il potere di benedire, ...