Etichette

W il Catechismo




Il bello del catechismo, sia quello di San Pio X che quello ultimo della Chiesa Cattolica, anche nel suo meraviglioso compendio, è che è chiaro, sembra quasi che sia stato scritto nella forma di un trattato di diritto per quanto è chiaro: quella parola significa quella parola, quella frase ha un solo significato e non può essere interpretata diversamente né in buona, né in mala fede. Tutto è molto chiaro. Il fior fiore dei santi hanno solidificato la loro fede col catechismo. C'è una santa che ha conservato il libriccino del catechismo che le era stato regalato dal parroco quando era bambina, fino alla fine dei suoi giorni e lo leggrva e rileggeva quotidianamente, glielo hanno ritrovato in tasca tutto consunto quando l'hanno messa nella bara. Ma, si diceva, scritto nella forma come un trattato giuridico. Ebbene questo “rigorismo”—perdonatemi, ma il termine per quanto desueto e mal sopportato oggi,  mi sembra quello più corretto, se visto nel suo aspetto buono, cioè non foriero di dubbi e interpretazioni contrastanti—cozza inevitabilmente con il mondo, la morale e il linguaggio fluido degli ultimi decenni, dove il dubbio è una neo-virtù "cardinale", soprattutto se non si fa di tutto per scioglierlo e laddove il modernismo è la regola (anche se tutti sanno sin da ora, che tra venti anni ci sarà un modernismo ancora più moderno e diverso). Vista poi la fissazione radicata di molti sacerdoti moderni che, disattendendo i consigli di Gesù, vogliono piacere al mondo e soprattutto ricevere i suoi applausi per paura di restare fuori da esso, è successo inevitabilmente che anche il catechismo che si insegna ai ragazzi sia divenuto in gran parte fluido e pochi dei catechizzandi arrivano al sacramento sapendo cosa stanno ricevendo e soprattutto perchè. Lo posso testimoniare io—ve l’ho raccontato—che il giorno prima della cresima non sapevo minimamente cosa stavo andando a fare, nonostante un anno intero di catechismo assiduamente seguito in parrocchia con penna e taccuino e così di fronte ai miei dubbi, a domanda, mia mamma rispose, last minute, mentre apparecchiava per la cena, “tu domani divieni soldato di Cristo”. Chiariti tutti i dubbi con una frase del catechismo di San Pio X (oggi obliterata perché puzza di violenza e guerra). Ma forse per questa fluidità e poca chiarezza che oggi si sente continuamente dire “a messa non ci si va, oggi ormai non ci va  più nessuno”, “separazione, divorzio, aborto sono diritti che non c'entrano con la fede”, “basta che si crede in un Dio, va bene", "la vita è mia”, “i figli devono essere lasciati liberi”, “non dobbiamo convertire i giovani”, “scienza e ecologismo come fine ultimo”, “non imporre nulla”, "se parli ai giovani di Gesù, scappano", "non parlare mai dei novissimi", "alla vocazione sacerdotale non ci si pensa a prescindere" … e il brutto è che nessuno dice (soprattutto quelli che dovrebbero dire) qualcosa in contrario, magari spiegandolo alla luce del catechismo, della propria vita oppure di quella dei santi e non ci si prova nemmeno timidamente. Viviamo oggi in un mondo praticamente scristianizzato, nel corso di una terribile guerra contro le forze del male, quelle in terra e quelle sottoterra, ebbene la fluidità non è la tattica vincente, per lo meno a mio avviso. E procedendo così il rischio è di perdere tantissima gente che inconsapevole affronta la vita disarmata e senza sapere che c’è in corso una guerra spaventosa. 

Il Pio


Lanzichenecchi


 Il termine Lanzichenecchi che fino a pochi giorni stava sepolto nei libri di storia che studiavamo a scuola, è ultimamente saltato alle cronache per via di un viaggio in treno in cui un ricco importante è stato "costretto" a stare vicino a  giovani esseri umani non griffati, definendoli pubblicamente come quelli. I Lanzichenecchi erano soldati mercenari assoldati dal Sacro Romano Impero e dunque, in quanto tali, non certo erano proprio educate mammolette o generose crocerossine. La notizia è finita prima su un giornale nazionale e poi rimbalzata in tanti siti e perfino in alcuni telegiornali e salotti tv. Innanzitutto possiamo immediatamente capire a quale tipologia di notizia venga dato ampio risalto sui  mass media; ma lo sappiamo, noi non siamo in grado di capire le cose importanti in quanto siamo stolidi ignoranti perchè quello anzidetto è stato un evento da prima pagina, quasi di importanza epocale: un ricco che per ore siede vicino a degli anonimi soggetti, puzzolenti e cenciosi,... I giovani oggi sono vuoti è vero, senza ideali,  sembra che appoggino i piedi costantemente sulle sabbie mobili, ma non mi sembra che tutti siano vandali, sciapi sì, ma non teppisti. Però a mio modo di vedere i nuovi Lanzichenecchi sono anche molti dei super ricchi che guardano,  se poi li guardano veramente, dall’altro in basso gli esseri umani normali, in taluni casi anche con odio e disprezzo e non vogliono condividere con loro nulla, se non—loro malgrado—la vita fondata sul carbonio. Tra loro ci sono pure quelli che vogliono ridurre la popolazione mondiale (e spesso non lo nascondono nemmeno), oltre a voler impoverire i poveri, mischiare i popoli da millenni su quel territorio; tra costoro ci sono quelli che il costo del “green più feroce” deve essere caricato solo sulle spalle della gente povera e anonima (mentre loro girano su yacht e aeroplani, hanno case supercondizionate, piscine, fontane,...). Lanzichenecchi sono anche molti di quelli che ci governano da lustri, per i quali il popolo esiste solo perché vota, ma senza altri diritti, esiste anche perché paga le tasse con cui sovvenzionare in parte i loro sprechi e i loro portafogli, quelli che se c’è un’ottima proposta che farebbe bene al popolo, ma proviene dalla controparte politica, fanno carte false per farla rigettare senza nemmeno pensarci un secondo: così per noi fanno poco o nulla, e dunque per il povero popolo abbandonato da tutti, sono  “solo chiacchiere e distintivo”. Tuttavia anche i neo Lanzichenecchi sono figli di Dio e anche per loro Gesù è morto in croce, come pure naturalmente i giovani Lanzichenecchi sui treni. Dunque hanno tutti possibilità di redenzione e di salvezza anche un secondo prima di morire. Se però si pentono e si convertono al Vangelo.

Il Pio

Pecorari.



Simpatica la battuta del Doppiatore marchigiano (si vede su you tube): “metteteci li pecorà a governacce, se ce dovete trattà come le vestie (tradotto in italiano corrente: mettete un pecoraro a governarci, se ci dovete trattare come le bestie)”. In quel video l’ottimo Doppiatore marchigiano che imita personaggi famosi facendoli parlare in dialetto marchigiano, rifaceva l’on. Vittorio Sgarbi che parlava arrabbiato in Parlamento a proposito delle Banche che mettono un solo impiegato quando si deve pagare l’immondizia (ovviamente l’on. Sgarbi non ha mai detto questo, si tratta solo di un’imitazione e come tale esagerata). Una stupidaggine paradossale che fa ridere solo le persone di spirito, un po’ meno gli intellettuali e i politici... Ma, pensiamoci un attimo: non camperemmo forse meglio se ci dovessero governare proprio i pecorari? Gente dura, tosta, lavoratori indefessi, che non si lamentano mai, gente che ama le proprie pecore e darebbe la vita per difenderle, un po’ rude forse, di pochissime parole, ma concretissima. Forse loro non cambierebbero mai la dura vita tra le montagne, al freddo o al caldo, con panorami straordinari, nella quiete più totale, per quella dentro una anonima serra surriscaldata, senza panorama e senza amici, ma con al posto delle vipere striscianti gente molto più letale e velenosa di quelle e al posto degli orsi e dei cinghiali gente molto più cattiva ed attaccabrighe a prescindere. Anche Gesù parlava dei pecorari e più volte li prende a riferimento per spiegare come funzionano le cose. E così per paragonare il Regno dei Cieli ha preso in prestito il pecoraro che lascia le novantanove pecore per cercare quella smarrita. E poi Gesù Bonus Pastor, il Salvatore si paragona a un Pastore buono perché ama e provvede a ognuno di noi come il pastore provvede alle sue pecore. Egli vuole che ognuno di noi sia al sicuro e felice. Proprio come il pastore riconosce ogni pecora, Gesù conosce ognuno di noi. E poi «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei» (Gv 10,1-10)». E poi «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe ( Mt 10,16-33 )». «Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose (Mc 6,30-44)». Poi infine, il giorno ultimo della Storia quando tutti saranno sottoposti al tremendo Giudizio Universale e alla divisione tra le pecore (i buoni) da una parte e le capre (i malvagi) dall’altro. 

Il Pio


Fumo senza arrosto


Penso che una parte di quelli che governano la Chiesa non si renda conto che sotto di sé ha un popolo completamente scristianizzato, senza Cristo cioè. Non battezza, non fa la comunione, non fa la cresima, convive more uxorio (come regola), non sa chi sia Dio, Gesù, lo Spirito Santo e la Madonna, non educa cristianamente i figli, non conosce i novissimi, non conosce il catechismo, non sa le preghiere che si apprendono da bambini, non va a messa…; e il sacerdote che vede pochi fedeli nella sua parrocchia lo prende come un’offesa personale e commenta con astio il fatto ai pochi che però sono presenti. E che fanno quelli che governano la Chiesa? Piani pastorali: fumo senza arrosto, perché l’arrosto è stato mangiato quasi tutto e il fumo senza arrosto serve a poco se non a intossicare; forse sarebbe bene ricordare che se il popolo perderà l’anima perché nessuno gli ha parlato di Cristo, della Chiesa e della salvezza ed è divenuto tutto scemo, la responsabilità verrà imputata anche a loro, come pure ai genitori cristiani, ai maestri cristiani… e questo c’è scritto sul vangelo. Ma tra chi lo governa c’è anche chi—peggiori di tutti—appartenendo a un’altra setta maledetta, porta avanti la scristianizzazione con determinazione, freddezza e in mala fede, ingannando con fatti equivoci e parole confusionarie. Siamo salendo una grande montagna coperta dalla nebbia che non ci fa vedere oltre il nostro naso e abbiamo intorno dirupi e bestie feroci e nemici che stanno in agguato per divorarci vivi. Resistiamogli saldi nella fede. Solo la fede fondata sul catechismo e sulla dottrina che ci fa scappare da chi dice altro che Cristo morto e risorto e che ci fa restare nella Chiesa, ci permetterà di salvarci e anche di ricreare, nel tempo, tanto tempo, un’Italia cristiana.

Il Pio

Non passa mai!



Non passa mai! Il tempo, non passa mai, soprattutto in certe circostanze. Però a vederla bene, il tempo passa—in ogni circostanza—e passa velocissimo: un battito di ciglia e ci si ritrova a sessant’anni a parlare di situazioni di quarant’anni prima, come se fossero avvenute ieri. Ma al limite, questo non sarebbe un problema per chi pensa che dopo la morte non ci sia nulla: lento o veloce che sia il tempo, dunque, a un certo punto cala il sipario, la commedia finisce, gli attori e il pubblico tornano a casa… Appunto, tutti torniamo a casa, alla Casa del Padre… oppure a quella di satana. Perché anche gli atei e gli agnostici debbono tener presente che hanno il 50% delle possibilità di avere ragione sul punto e il 50% di sbagliare. E in termini di scommessa il 50% è abbastanza alto. E la scommessa non è un fatto di fede (quella che obnubila le menti), ma rigorosamente una questione statistica che con la fede (quella che obnubila le menti), proprio non ha nulla a che fare. Alcuni scienziati dicono a priori che Dio non esiste come fosse una verità scientifica dimostrata, ma ogni scienziato serio deve tener sempre aperte tutte le ipotesi, anche l’ipotesi Dio. Conviene a tutti dunque,  scommettere sull’ipotesi Dio—come diceva Pascal—perché male che va non perdiamo nulla, bene che va guadagniamo tutto. Molti vivono come se il giorno del ritorno a casa non dovesse avvenire mai o fosse come un semplice staccare la spina. Noi invece viviamo quotidianamente sapendo che Dio esiste e un giorno come Giudice giusto e misericordioso, vorrà valutare come abbiamo vissuto e cioè se Gli abbiamo voluto bene o se abbiamo voluto bene solo a noi stessi e per questo abbiamo tempo fino all'ultimo secondo della vita (ma forse potremmo non avere tempo e forza). E che non ci capiti mai di vedere le porte del Paradiso chiuderci fuori. Dipende da Noi e con quanta fede Gli chiediamo la Grazia della santità.


Il Pio

Il piatto di lenticchie



Lo Stato non funziona, forse ha perso la coscienza di sé, di cosa deve fare e soprattutto del motivo per il quale esiste (il contratto sociale, tra popolo e Stato, dopo le monarchie e le dittature). E’ uno sfacelo ed è pure uno scandalo che sia così, e lo dico con tristezza: a nulla valgono la nostra volontà e le nostre elezioni. Ma se non sa più il motivo per il quale esiste è bene che se ne vada (utopia). Nella Chiesa oggi regna il massimo della confusione e non si sa più a chi si deve ascoltare e chi seguire e il popolo è sommamente diviso e dubbioso (e nel dubbio della fede, satana fa i brindisi coi suoi amici). Sui social—che purtroppo ora sono il mio unico punto di riferimento—si leggono innumerevoli post del tipo “svegliatevi”, “non lo avete capito?”, “volete ancora…?”, “idioti”. Cari social: quasi tutti lo abbiamo capito e quasi tutti saremo anche ben svegli,… ma per fare che? Nessuno lo dice perché chi li scrive fa sempre parte degli intellettualoidi da strapazzo che pensano di possedere la verità, ma non la sanno indicare a chi ritengono essere loro inferiori. Peraltro qualunque rimedio si rivelerà inevitabilmente posticcio. Ultimamente ho letto che una chiesa così non va più seguita, ma è ancora vero e valido il fatto che “fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”. Dove andremo? Da chi andremo? Dovunque andremo, saremmo sempre in errore. Io non mi vorrei mettere contro questa verità millenaria e andare per la “mia” strada che, come tale, è senz’altro limitata ed errata: perchè proviene da uno che ha il peccato originale. Ma la cosa è ugualmente molto seria. Non possiamo staccarci dalla Chiesa, ma al contempo, non possiamo nemmeno far finta che non ci siano errori o peggio assecondarli. Non possiamo neanche ritenere giusti—per la sola provenienza—gli scandali cioè quegli atti che potrebbero procurarci di peccare e dunque di perdere l’anima. E’ un momento di nebbia totale, forse uguale a quella dei primi terribili secoli della Chiesa in cui l’eresia aveva preso larghissima parte del clero e del popolo. Forse è una croce che manda il Signore per mettere alla prova un popolo sbandato che da tanti anni Lo ha abbandonato per un penoso “piatto di lenticchie”. Il dramma è che dopo decenni di catechismo super annacquato in cui spesso non si riesce a capire quali siano i pochi dettami per la salvezza della nostra anima, moltissimi, oggi, non conoscono nemmeno un po’ del catechismo e la dottrina. E in questa ignoranza religiosa, la confusione regna sovrana e il rischio di un’apostasia è realmente probabile. L’epoca in cui visse sant’Atanasio (360 d.C.) fu di grande crisi della ortodossia, cioè della Dottrina autentica. In quel periodo (così come oggi) la Verità cattolica rischiava di scomparire. Lottò praticamente da solo per oltre quarant’anni contro gli eretici e anche contro vescovi che proclamavano e diffondevano l’arianesimo. Ma poi il mondo tornò Cattolico per millenni. Chi può chieda a Sant’Atanasio di dargli il suo coraggio, la sua passione e la sua fede, perché l’Italia torni fondamentalmente cattolica.Magari,
in questo caso, anche lo Stato potrà tornare normale.

Il Pio

Pax Romana



 Trascrivo un breve testo, tratto da un libro su Pier Giorgio Frassati, di Giacinto Scaltriti, Pier Giorgio Frassati e il suo Savonarola, ed. Paoline, 1979. Importante allora ricordare il verso di Dante “onde Cristo è romano”. 

***

"Nell’immediato dopoguerra 1918, nasceva in Germania un movimento internazionale degli studenti universitari cattolici. Il movimento teneva il suo primo congresso a Friburgo in Brisgovia, il 4 luglio 1921. I Tedeschi gli posero il nome di Pax Romana, esprimendo così la fede che soltanto nella Chiesa romana il mondo avrebbe trovato la tranquillità dell’ordine, ossia la pace. Quella fede romana era però fondata in una ragione assai seria, cioè nella stessa nozione di romanità. (
Tratto da: G. Scaltriti, Pier Giorgio Frassati e il suo Savonarola, ed. Paoline, 1979, pagg. 152 -163)".

***
Pier Giorgio Frassati era un convinto sostenitore della Pax Romana. In effetti la pace si può ottenere solo se la si fonda sulla Chiesa Cattolica Apostolica Romana. In tempi di massima confusione, di commistione di religioni, di feroce scristianizzazione, di attacchi violenti alla Dottrina, sarebbe molto utile e consolante se anche noi andassimo dietro a questi ideali e ne facessimo un tutt'uno con la nostra vita. Ma è utile far notare come i cattolici un tempo erano solidi e non liquidi come adesso, trascinavano il mondo e non erano trascinati da esso, erano nel mondo e non del mondo, stavano attivamente e fattivamente in esso. Creavano opere, avevano un Ideale che spiegava e che gli dava forza e motivo per cambiare il mondo. Non aspettavano direttive dall'alto o i piani pastorali,  vivevano nel mondo,  vedevano, agivano. Erano cristiani autentici, come lo era Pier Giorgio Frassati. Perché non ripartire proprio dalla Pax Romana?

Il Pio 

Tiranni spietati.


La gente si lamenta dei vitalizi ultimamente ripristinati e fa bene. Possiamo solo pensare, per rincuorarci un po’, che ci stanno governando da decenni, tiranni spietati che nulla fanno per il popolo tranne qualche misero contentino buttato là ogni tanto con cui da una parte si accattivano la benevolenza di alcuni e dall’altro dividono questi dagli altri, perché un popolo diviso è un popolo che si domina facilmente e tace succube. Siamo abbandonati a noi stessi, nessuno ci difende, assistiamo a situazioni imprevedibili e assurde da parte dei tre poteri dello Stato e anche dall’Europa che non è vicina per niente ai cittadini, ma li vuole impoverire e vessare. Noi però facciamo rivolte asperrime e furiose soltanto  per i 5 centesimi del sacchetto dell'ortofrutta, per i diritti dei cani a entrare nei supermercati, .
.. Quella dei vitalizi non è che l’ultima di una lunghissima serie di vessazioni e angherie inique. E il fatto che nessuno di loro se ne renda conto o se ne vergogni è la conferma che sono tiranni spietati, oppressori indegni e senza dignità che non hanno la minima pietà e amore verso il popolo. Esistiamo solo perchè votiamo e paghiamo le loro tasse esosissime. La morale poi è messa sotto le scarpe e chi si indigna solamente è punito e va alla “morte civile”. In passato, durante i periodi di tirannide, il popolo si poteva sorreggere e consolare nelle braccia della Santa Chiesa Cattolica, dei suoi coraggiosi sacerdoti, qui trovava anche sostegno umano e la chiarezza che viene dalla fede in Gesù. Ma oggi dopo decenni di spietata scristianizzazione, da dentro e da fuori, ci troviamo una Chiesa divisa, insipida, spesso in mano a pastori mercenari che amano più il mondo del Paradiso: il popolo allora è completamente da solo, sconsolato. Dopo tutto questo triste e tristo discorso qualcuno potrebbe pensare che io stia auspicando a una rivoluzione popolare come a una guerra civile, non sia mai! Le rivoluzioni sono fatte apparentemente dal popolo, ma in effetti sempre dagli intellettuali (che odiano visceralmente il popolo perché sporco, ignorante e idiota) e spesso portano più danno ad esso e lo fanno stare peggio di prima; checchè ne dicano poi gli intellettuali e i loro amici sui loro giornali e sui loro libri. Io invece auspico e prego quasi ogni giorno per un’Italia profondamente cristiana, per una “pax romana” appoggiata sulla Chiesa. Non credo però che gli uomini profondamente cristiani possano ricoprire ruoli di governo e dunque ben governare e aiutare il popolo, perché non ci potrebbero arrivare mai così in alto per come stiamo messi oggi, oppure se ci sono arrivati, la corrente è talmente violenta, che il compromesso, i voti, la ragion politica, la poltrona, i vitalizi, il potere... se li trascinerà via con sè verso tutti gli altri. E penso invece che un popolo profondamente cattolico, difficilmente potrà essere vessato e schiacciato facilmente, perché ad un certo punto il “sacro zelo” lo prenderà. Perché la Verità ci farà liberi ci ha detto Gesù. E infine perché un popolo profondamente cristiano ha molte più possibilità di trovarsi tutto in Paradiso. Con Gesù, la Madonna e tutti i santi ove non ci sono tiranni, malgoverni, vessazioni, malattie, guerre…

Il Pio

Essere nel numero

 


Sono molto molto preoccupato della strada intrapresa da alcune guide della Chiesa tanto amata che sento ormai parte di me e vorrei  difenderLa anche con la vita. Si parla di pace, ad esempio, ma sradicata da Chi la pace la porta per davvero e soprattutto la potrebbe concedere se gliela si chiede e se serve alla nostra salvezza. Si parla di morale, bontà, carità, fratellanza universale, ma come ideologie fini a se stesse, cioè tutto senza Dio,  all'infuori da Dio. Invece non si parla di educazione in un mondo di ineducati, non si istruisce un popolo fondamentalmente scristianizzato e ignorante di tutto ciò che riguarda la fede; però i verbi aramaici, greci e latini si citano spesso durante le omelie. Ma soprattutto si rinnega la Tradizione, quella che insieme al Catechismo e alla Dottrina hanno reso saldi nella fede schiere di fedeli. Tutto buttato, conta solo l'oggi e il moderno. Tradizione, Catechismo e Dottrina che tanti giovani stanno scoprendo fondamentale, perché l'uomo è attratto dagli ideali assoluti e non vuole sciroppi zuccherosi, sorrisi beoti e frasi idiote che non spiegano la vita e tutti i suoi particolari. Una fede cioè che ha a che fare con la vita di tutti giorni. La Chiesa non deve essere trascinata dal mondo, ma deve trascinare a Dio il mondo. Vorrei non vedere più pastori che cercano di piacere al mondo, sotto un Capo crocifisso e incoronato di spine perché non piaceva al mondo. Li vorrei vedere nel mondo e non del mondo. Questa è in effetti la consegna di Gesù. Il rischio è che resteranno in pochissimi quando Gesù tornerà sulla terra. E io spero di essere nel numero. 

Il Pio 

Pericolo





Negli ultimi giorni sono scoppiate contestazioni violentissime in Francia a causa di un poliziotto che ha sparato in testa a un ragazzo diciassettenne di nome Nahel. Crimine orrendo e soprattutto inspiegabile, o più esattamente, inescusabile! Il brutto della vicenda, per meglio dire, quello che è ancor peggio di questa vicenda è che 
dopo solo pochi giorni, gli incidenti sono usciti  dai confini francesi e sono inspiegabilmente arrivati in Belgio e in Svizzera e ci sarebbero allarmi pure in altri Stati ed anche in Italia. Non so se in passato sia mai avvenuto un fatto del genere cioè l’allargamento di una rivolta da locale ad oltreconfine, anche alla luce del fatto che Belgi e Svizzeri non hanno ammazzato nessuno negli ultimi giorni, oltre a essere nazioni da sempre civilissime e ipersensibili sul tema del razzismo e del rispetto. Cosa potrebbe allora essere accaduto? Una scintilla forse, perché possa partire legittimamente la Guerra santa contro gli infedeli e per conquistare anzitempo l’Europa? Spero di no, ma la situazione è grave e fa venire pensieri brutti, anche se forse, non è ora di dare giudizi. Ma se la cosa si legge alla luce del fatto che in molte Nazioni, i cristiani  sono trucidati dagli islamici, capiamo che anche noi potremmo essere in pericolo, se non proprio ora, magari tra un po’; e questo anche se di cristiano ci rimane ben poco, anzi spesso nemmeno il battesimo (ma restiamo pur sempre infedeli). In teoria i cattolici di una volta lo sapevano dell’esistenza della Guerra santa, ma oggi i cattolici non esistono più o anche loro ragionano sulla base di ideologie unilaterali e universali e così sacrificano incenso al dio Green, al dio Genere, al dio Pace e a tanti altri simili feticci e questo perchè Dio è stato obliterato dalla vita e dal mondo, Dio su cui tutto si fonda e vive (ma solo noi postcristiani facciamo così, le altre religioni se ne guardano bene dal farlo!). Spero naturalmente che domani tutto finisca e le contestazioni cessino definitivamente e si torni alla quotidianità. Ma se ciò non fosse, noi cattolici, almeno quel gruppetto che ormai restiamo, invisi da tutti a destra e a sinistra e osteggiati persino dai nostri correligionari, saremmo pronti a testimoniare la fede in Gesù anche a costo del sangue, come fecero miliardi e miliardi di martiri prima di noi? Oppure continueremo a gettare incenso al dio Pace, al dio Green, al dio Genere, oppure faremo abiura della fede e ci convertiremo ad un'altra religione come siamo stati educati a fare? Domanda importante. Una risposta però, ognuno in cuor suo, la dovrebbe dare.

Il Pio

Il deserto.

  Nel deserto, se cammini senza bussola o senza punti di riferimento, giri in tondo e dopo un po’ ti ritrovi al punto di partenza e continui...