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Vade retro Satana! Soldi, Potere e Lussuria le tre funi del demonio

Anche oggi, come sempre nella storia dell’umanità, si ha la granitica certezza, che i soldi possano essere la soluzione a tutti i problemi della vita. Anzi, la risposta al mistero stesso della vita. Il presupposto di tutto il discorso è che ogni uomo ha il desiderio della felicità e tutto quello che fa, nel bene o nel male, è per raggiungere questa. Uno va dietro ai soldi, come al potere o al sesso, perché desidera per sé una felicità che duri per sempre e che coinvolga tutta la vita, e vede dunque nell’abbondanza di quegli aspetti, la soluzione finale a questo desiderio naturale. Va ricordato però che le tre funi tramite cui il demonio ci lega più facilmente a sé, sono (proprio) i soldi, il potere, la lussuria. Almeno con una delle tre può facilmente avvinghiare ciascuno di noi e assicurarci, alla fine del giro, un posto al “calduccio” nella sua dimora. Soldi, potere e sessualità sono una parte importante della realtà in cui viviamo, dunque dobbiamo usarli bene e correttamente. E così, perché non ci facciano del male, devono essere appoggiati sulla base grande e solida della Fede in Gesù. Compresi e usati alla luce di quella Fede e mantenuti in strada dall’intelletto che il Signore ha dato a tutti. Potere, soldi, lussuria, infatti se non li dominiamo noi, con il nostro intelletto e con la nostra Fede, succede che quelli, prima o poi, prendano il sopravvento sul nostro (povero) intelletto e sulla nostra (scarsa) fede e siano poi loro—o anche uno solo di loro—a dominare tutta la nostra vita. Come il Capitano di una nave che è invece un infame traditore: quello non ti porta dove vuoi tu (e per questo lo avevi pagato con tutti i soldi che avevi), ma quando non te ne accorgi, ti porta sull’isola dei pirati da dove non si ritorna. Quella felicità che tutti cerchiamo, naturalmente, cordialmente, ce la può dare solo Gesù. E allora ricordiamocelo sempre. Tutti e tre—potere, denaro e lussuria—sono le funi con cui Satana ci tiene attaccati a sé. E allora qui come non mai, ci sta proprio bene un vade retro Satana!

Il Pio

Non aspettiamo Godot

«…Un punto di vista decisivo di quella storia più antica si ebbe quando uomini e donne si distolsero dal compito di puntellare l’imperium romano e smisero di identificare la continuazione della civiltà e della comunità morale, con la conservazione di tale imperium. Il compito che invece si prefissero (speso senza rendersi conto pienamente di ciò che stavano facendo pienamente) fu la costruzione di nuove forme di comunità entro cui la vita morale potesse essere sostenuta, in modo che sia la civiltà sia la morale avessero la possibilità di sopravvivere all’epoca incipiente di barbarie e di oscurità. Se la mia interpretazione della situazione morale è esatta, dovremo concludere che da qualche tempo anche noi abbiamo raggiunto questo punto di svolta. Ciò che conta in questa fase è la costruzione di forme locali di comunità al cui interno la civiltà e la vita morale e intellettuale possano essere conservate attraverso i nuovi secoli oscuri che già incombono su di noi. E se la tradizione delle virtù è stata in grado di sopravvivere agli orrori dell’ultima età oscura, non siamo del tutto privi di fondamenti per la speranza. Questa volta però i Barbari non aspettano di là dalle frontiere: ci hanno già governato per parecchio tempo. Ed è la nostra inconsapevolezza di questo fatto a costituire parte delle nostre difficoltà. Stiamo aspettando: non Godot, ma un altro San Benedetto (da Norcia, ndr), senza dubbio molto diverso».
(Alasdair MacIntyre, Dopo la Virtù, Armando Editore, pag.314)

“L’uomo non si può separare da Dio, ne’ la politica dalla morale”

“... Molte sono le ragioni a favore della proclamazione di san Tommaso Moro a Patrono dei Governanti e dei Politici. Tra queste, il bisogno che il mondo politico e amministrativo avverte di modelli credibili, che mostrino la via della verità in un momento storico in cui si moltiplicano ardue sfide e gravi responsabilità. Oggi, infatti, fenomeni economici fortemente innovativi stanno modificando le strutture sociali; d’altra parte, le conquiste scientifiche nel settore delle biotecnologie acuiscono l’esigenza di difendere la vita umana in tutte le sue espressioni, mentre le promesse di una nuova società, proposte con successo ad un’opinione pubblica frastornata, richiedono con urgenza scelte politiche chiare a favore della famiglia, dei giovani, degli anziani e degli emarginati

In questo contesto, giova riandare all'esempio di san Tommaso Moro, il quale si distinse per la costante fedeltà all’autorità e alle istituzioni legittime proprio perché, in esse, intendeva servire non il potere, ma l'ideale supremo della giustizia. La sua vita ci insegna che il governo è anzitutto esercizio di virtù. Forte di tale rigoroso impianto morale, lo Statista inglese pose la propria attività pubblica al servizio della persona, specialmente se debole o povera; gestì le controversie sociali con squisito senso d'equità; tutelò la famiglia e la difese con strenuo impegno; promosse l'educazione integrale della gioventù. Il profondo distacco dagli onori e dalle ricchezze, l'umiltà serena e gioviale, l'equilibrata conoscenza della natura umana e della vanità del successo, la sicurezza di giudizio radicata nella fede, gli dettero quella fiduciosa fortezza interiore che lo sostenne nelle avversità e di fronte alla morte. La sua santità rifulse nel martirio, ma fu preparata da un'intera vita di lavoro nella dedizione a Dio e al prossimo (…) 

I fedeli laici debbono guardare alle attività della vita quotidiana come occasione di unione con Dio e di compimento della sua volontà, e anche di servizio agli altri uomini (…).L'uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale: ecco la luce che ne illuminò la coscienza. Come ho già avuto occasione di dire, "l'uomo è creatura di Dio, e per questo i diritti dell'uomo hanno in Dio la loro origine, riposano nel disegno della creazione e rientrano nel piano della redenzione. Si potrebbe quasi dire, con espressione audace, che i diritti dell'uomo sono anche i diritti di Dio" (…). 

Pertanto, dopo matura considerazione, accogliendo volentieri le richieste rivoltemi, costituisco e dichiaro celeste Patrono dei Governanti e dei Politici san Tommaso Moro, concedendo che gli vengano tributati tutti gli onori e i privilegi liturgici che competono, secondo il diritto, ai Patroni di categorie di persone.

(Giovanni Paolo II, 31 ottobre 2000, Lettera apostolica in forma di motu proprio per la proclamazione di san Tommaso Moro patrono dei governanti e dei politici. A perpetua memoria).

...E noi preghiamo per i nostri Governanti perchè siano tutti così come diceva Giovanni Paolo II.
Il Pio

Abbiamo un Padre che ci vuole bene

Pregate per i peccatori; è la più bella e la più utile delle preghiere; infatti, i giusti sono sulla via del cielo, le anime del Purgatorio sono sicure di entrarci, ma i poveri peccatori... i poveri peccatori... tutte le devozioni sono buone ma non ce n’è di migliori di quella.

Gesù Cristo si mostra pronto a fare la nostra volontà, se noi cominciamo a fare la sua.

Per fare bene le cose, bisogna farle come le vuole Dio, in tutta conformità ai suoi disegni.

Una persona che è in stato di peccato è sempre triste. Nonostante il suo darsi da fare, è disgustata, annoiata di tutto.

L’unico e sicuro mezzo per piacere a Dio è di rimanere sottomesso alla sua volontà in ogni circostanza della vita.
Il demonio viene soltanto quando perdiamo la
presenza di Dio, perché sa bene che altrimenti non ci guadagnerebbe niente.

Il mezzo per abbattere il demonio quando suscita in noi pensieri di odio contro coloro che ci hanno fatto del male, è di pregare subito per essi. Ecco come si arriva a vincere il male col bene, ed ecco come sono i santi.

L’uomo non è soltanto una bestia da lavoro, è anche uno spirito creato ad
immagine di Dio! Non ha soltanto bisogni materiali e desideri grossolani; egli ha i bisogni dell’anima e le esigenze del cuore.Non vive soltanto di pane, vive di preghiere, vive di fede, di adorazione e di amore. 
 
Per gli uni, è la malattia che li prova e li purifica; per altri, è la povertà; 
per questi, è l’ignoranza e il disprezzo che li accompagnano sfortunatamente tra gli uomini del mondo; per quelli, i dolori interiori e morali; e per tutti, è la sofferenza varia e rappresentata in mille modi. 

Ho pensato spesso che la vita di una povera domestica che non ha altra volontà se non quella dei suoi padroni, se ella sa mettere a profitto questa rinunzia, può essere tanto gradita a Dio quanto la vita di una religiosa che è sempre di fronte alla regola.

Non bisogna mai guardare da dove vengono le croci: vengono da Dio. E’
sempre Dio che ci dà questo mezzo per provargli il nostro.
O Gesù, conoscerti è amarti! Se sapessimo quanto Nostro Signore ci ama,
moriremmo di gioia! Non credo che ci sono cuori così duri da non amare,
vedendosi tanto amati...

L’unica felicità che abbiamo sulla terra, è di amare Dio e di sapere che Dio ci
ama.
(Alcuni pensieri del Curato D’Ars -S. Giovanni Maria Vianney- in Scritti Scelti Città Nuova – 1976)

“Soldati di Cristo” / 2


Di attentati ce ne sono stati molti negli ultimi tempi. E un’idea, noi persone normali, ce la dovremmo essere fatta sull’argomento. Ma teniamola per noi, perché chi fa Opinione e ci dice come dobbiamo pensare per essere accettati, non la pensa così. E così da un lato i TG continuano a dire che è il “sedicente” Stato Islamico a compierli, proprio come ai tempi dei crimini delle spietate Brigate Rosse (che operavano per lo sviluppo della lotta armata rivoluzionaria per il comunismo) nei tempi in cui i Comunisti erano molto forti, suscettibili (e pericolosi). Quel “sedicente”, infatti, pur non togliendo nulla alla efferatezza delle crudeltà commesse, sembra però attenuare di molto l’ideologia che muove gli autori, che infatti da soli si autoproclamano in un certo modo. Dall’altro, Sacerdoti, Vescovi e Cardinali, quelli importanti, continuano a dirci che “tutte le religioni non producono omicidi” e che “le religioni sono tutte indistintamente per la pace”. E così il problema non è la religione, ma le persone che si comportano male, mele bacate e isolate e che queste esistono tanto tra i cattolici, quanto tra i buddisti, scintoisti, musulmani, etc. Dunque, messo così, il problema è teologicamente e sociologicamente risolto. Ma resta comunque fermo quello che le persone normali invece temono davvero. Cioè finire sgozzati, squartati, sbudellati, in nome di una certa specifica religione…. Di passeggiare tranquillamente per la strada la sera e finire devastati da un autocarro guidato da uno che urla quella frase ormai tristemente nota; di essere dentro un pullman per una gita e vedersi sparati in fronte perché non ci si vuole convertire all’Islam; di essere fatti a pezzi per un kamikaze che, al solito grido, si fa esplodere in mezzo al mercato... Anche se è il “sedicente” Stato Islamico a rivendicare tutto questo, è solo “sedicente”. Anche se le mamme dei “martiri” ci dicono che ora i figli sono in paradiso, questo non conta. Il problema sono i cristiani che non capiscono, che non dialogano, non si aprono al mondo e non accolgono. Ma, dicevo, noi persone normali—e siamo rimasti forse pochi—ci siamo fatti l’idea che quelli ci odiano davvero? Ma tanto, tanto. Gesù ci insegna a amare chi ci odia, il nostro nemico, senza però dimenticare che quello ci odia davvero e che per lui noi siamo comunque i suoi nemici.

In vero, fino a cinquant’anni fa, il cristianesimo non era così, come oggi. I cristiani non erano così. Ai tempi in cui si parlava di essere anche “Soldati di Cristo”, il cristianesimo non era così. Oggi ci stanno insegnando un cristianesimo “Love And Peace”, pacifista e buonista, con forti ideali animalisti e ecologisti. Che però non è di questa terra, che è tanto zuccheroso da far cariare i denti, laddove il Vangelo parla di essere invece il sale della terra; e soprattutto che non è quello che ci ha insegnato prima Gesù morto per questo in croce, poi san Pietro e san Paolo, morti entrambi martiri, passando per sant’Antonio Abate, san Francesco Saverio, sant’Ignazio di Loyola, san Giovanni Bosco, il beato Pier Giorgio Frassati. E poi Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio, Giovanni Paolo II… Per non parlare di Josè del Rio, quindicenne cristero messicano, torturato e ucciso da un ufficiale massone perchè non ha voluto rinnegare la fede cattolica; Rolando Rivi, seminarista quattordicenne, torturato e ucciso dai partigiani comunisti in odio alla sua fede e alla sua tonaca… Ci stanno insegnando un cristianesimo che non permette più di giudicare la vita, che non c’entra con la vita, che non dà senso alla vita. Questo però è un cristianesimo brutto e triste per cui non vale la pena spendere nemmeno un’ora di essa. Ma questo non è sicuramente quello che i santi e i martiri ci hanno tramandato fino a pochi anni fa e per cui hanno speso tutta la vita, ogni singolo istante. Gli uomini sono attratti da Ideali grandi e coinvolgenti per i quali donarsi e spendersi. Se non sono i cristiani a darglieli, li vanno a cercare altrove: anche presso il “sedicente” Stato Islamico,… come anche presso la squadra di calcio.


I nostri tempi non promettono niente di buono. E se dobbiamo davvero finire sgozzati, se non avremo la sacrosanta possibilità di difendere la nostra vita e la nostra fede, almeno moriamo da cristiani, con il crocifisso in mano e al grido di “Viva Cristo Re”.

Il Pio

Legittima difesa


2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale.

2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.

(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica)

Il miracolo eucaristico di Buenos Aires. 1992 e 1996.

Gli eventi accadono nella chiesa parrocchiale di Santa Maria nel centro di Buenos Aires il 1° maggio 1992, in quei giorni papa Giovanni Paolo II sceglieva come vescovo ausiliare di Buenos Aires il sacerdote gesuita Jorge Mario Bergoglio. Quel venerdì, due pezzi di Ostia sono stati trovati abbandonati sul corporale del tabernacolo. Il parroco, padre Alejandro Pezet, li mette in un recipiente d’acqua posto poi nel tabernacolo, così come chiede la prassi in questi casi. Nonostante il passare dei giorni, le particole non si sciolgono e venerdì 8 maggio 1992 i due frammenti hanno assunto un colore rosso sangue. Domenica 10 maggio 1992, durante la messa serale sono state notate delle gocce di sangue anche sulla patena, il piattino su cui si pone l’ostia. Il sangue venne fatto analizzare da un medico locale e da alcuni ematologi, si rilevò che si trattava di sangue umano. Pochi anni dopo, il 15 agosto 1996 durante la Messa della festa dell’Assunzione di Maria, finita la distribuzione della Comunione, una donna si avvicinò al parroco per dirgli che aveva trovato un’ostia gettata su un candelabro nel retro della chiesa. Corso fino al posto indicato, p. Alejandro vide l’Ostia profanata. Dal momento che non era in grado di consumarla, la mise in un contenitore di acqua e la ripose nel tabernacolo della cappella del Santissimo Sacramento. Pochi giorni dopo, il 26 agosto 1996 si è notato che la particola, anziché dissolversi, si era trasformata in un frammento di carne sanguinosa. Venne di ciò informato direttamente l’arcivescovo Quarracino e il vescovo ausiliare Bergoglio ricevendo da lui il mandato di far fotografare da un professionista ciò che era accaduto spedendo tutto a Roma. Per diversi anni l’Ostia è rimasta nel tabernacolo e la faccenda è stata tenuta nel più rigoroso segreto. Dopo alcuni anni, vedendo che non vi era traccia di decomposizione, l’arcivescovo Bergoglio ha autorizzato analisi approfondite: un campione di tessuto è stato inviato ad un laboratorio di Buenos Aires, dove si è scoperto che i globuli rossi e bianchi del sangue e dei tessuti erano di un cuore umano. Il laboratorio ha anche riferito che il campione di tessuto aveva le caratteristiche di un uomo ancora vivo, con cellule pulsanti come farebbero in un cuore. E’ utile sottolineare che l’origine dei campioni è sempre stata mantenuta segreta per non inquinare i risultati. Nel 1999 è stato chiesto al dottor Ricardo Gomez Castañón, neuropsicofisiologo boliviano, di condurre alcuni test supplementari su entrambi i “casi”, quello del 1992 e quello del 1996. Il 6 ottobre 1999, alla presenza di rappresentanti del vescovo, il dottor Castañón ha prelevato un campione del sangue sul frammento inviandolo,al laboratorio di genetica Forence Analitycal di San Francisco. Il 28 gennaio 2000 sarà reso pubblico che sul materiale inviato è stato trovato DNA umano, confermando dunque le indagini precedenti: si tratta di sangue umano con codice genetico umano. I campioni sono stati inviati anche al professor John Walker, dell’Università di Sydney in Australia, il quale ha rilevato a sua volta che si tratta di cellule muscolari e cellule bianche del sangue, tutte intatte. La ricerca ha dimostrato che questi tessuti sono infiammati, quindi la persona a cui appartengono ha subìto un trauma. Il dottor Frederic Zugibe (esperto forense degli Stati Uniti) della Columbia University di New York ha dichiarato: “Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco tratto dalla parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole. Questo muscolo è responsabile della contrazione del cuore. Va ricordato che il ventricolo cardiaco sinistro pompa sangue a tutte le parti del corpo. Il muscolo cardiaco in esame è in una condizione infiammatoria e contiene un gran numero di globuli bianchi. Ciò indica che il cuore era vivo al momento del prelievo dal momento che i globuli bianchi, al di fuori di un organismo vivente, muoiono. Per di più, questi globuli bianchi sono penetrati nel tessuto, ciò indica che il cuore aveva subito un grave stress, come se il proprietario fosse stato picchiato duramente sul petto”. Ovviamente anche per il dott. Zugibe è stata omessa l’origine dei campioni e il suo team non era a conoscenza che arrivano da un’Ostia consacrata. I dati prodotti dall’analisi del laboratorio di New York sono stati infine confrontati a quelli sviluppati dopo un altro miracolo Eucaristico, quello di Lanciano, ancora una volta senza rivelare la provenienza dei campioni testati. Gli esperti hanno proceduto al confronto concludendo che le due relazioni di laboratorio avevano analizzato campioni di prova appartenenti alla stessa persona, segnalando che i due campioni di sangue hanno rivelato un tipo “AB” positivo. Il Dna trovato è anche identico a quello riscontrato sulla Sacra Sindone e sul Sudario di Oviedo. Le caratteristiche, inoltre, sono quelle di un uomo che è nato e vissuto nella regione del Medio Oriente.

Soldati di Cristo



304. Che cos'è la Cresima o Confermazione?

La Cresima o Confermazione è il sacramento che ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo, e ce ne imprime il carattere.

309. In che modo la Cresima ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo?

La Cresima ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo dandoci l'abbondanza dello Spirito Santo, cioè della sua grazia e de' suoi doni, i quali ci confermano o rafforzano nella fede e nelle altre virtù contro i nemici spirituali.

313. Che significa l'unzione che si fa sulla fronte in forma di croce?

L'unzione che si fa sulla fronte in forma di croce, significa che, il cresimato, da forte soldato di Gesù Cristo, dovrà portar alta la fronte senza arrossire della Croce e senza aver paura dei nemici della Fede.

314. Che significa il leggero schiaffo che il Vescovo dà al cresimato?

Il leggero schiaffo che il Vescovo dà al cresimato, significa che questi deve essere disposto a soffrire per la Fede ogni affronto e ogni pena.

(Catechismo della Dottrina Cristiana, detto di Pio X)

Una falsa immagine



Abituati a un’immagine della santità che s’identifica con una vita calata nello straordinario, siamo sempre alla ricerca del sensazionale nella vita dei santi, rischiando di allontanarli definitivamente dalla nostra esistenza e di considerarli esseri di un altro pianeta o quasi... Ora la vita di un santo è «eccezionale» e straordinaria soltanto nella sua appartenenza a Cristo e nella profonda esperienza del proprio limite e della propria dipendenza da lui. Il santo è colui che più acutamente e drammaticamente ha coscienza della propria miseria e di conseguenza cerca in Cristo la grazia del perdono. Leggendo le lettere di Pier Giorgio [Frassati, ndr] si rimane colpiti dall’acuta coscienza che aveva della fede che aveva incontrato: «La fede datami dal Battesimo mi suggerisce con voce sicura: “Da te solo non farai nulla, ma se Dio avrai per centro di ogni tua azione allora arriverai fino alla fine”. Ed appunto ciò vorrei poter fare, e prendere come massima il detto di sant’Agostino:“Signore, il nostro cuore non è tranquillo finché non riposa in Te”». 


(Primo S
oldi "L'Amico degli Ultimi" - Elledici)

Polemica


Oggi si parla tanto di legge elettorale. E’ un continuo dibattere in ogni dove. Se ricordo bene poi, sono tanti anni che i nostri governanti non riescono a trovare un’intesa su questo argomento (e forse si può anche capire: la legge elettorale è la modalità per spartirsi il potere) e però, nel frattempo che quelli discutono, parlano, litigano,... lasciano a loro stessi i terremotati, i senza lavoro, le imprese,... l’Italia tutta, senza nemmeno provare a risolvere i problemi più urgenti: migrazione di popoli interi, criminalità, crisi economica,… Che ce ne facciamo di una classe politica così? Certo l’ISTAT ha recentemente parlato di una crescita, ma possiamo essere certi che questa sia merito loro? E a proposito della legge elettorale. Alla fine riusciranno a farne una perfetta, straordinaria, democraticissima. Sono sicuro. Il meglio che si può avere. Ma pensiamoci un attimo. La classe politica che dovremmo eleggere con quella Legge è la stessa identica di oggi. Cambierà per noi qualcosa?

Il Pio


Idiozia.

  C’è un Potere immondo che mette tutti noi sotto una cappa tenebrosa, triste e cattiva. Ci dice come dobbiamo parlare, cosa dobbiamo deside...