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Non si fa


 Una volta ho sentito un giovane sacerdote che contestava un certo Dogma, dimostrando il contrario. Non si fa. Il Dogma è una verità di fede che i battezzati non possono discutere, se non sono d’accordo si può sempre andare da un’altra parte. Chi vuole restare dentro un recinto, deve rispettare le regole del recinto… Però al tempo stesso bisogna avere misericordia, perché spesso oggi i seminaristi sono allevati con volumi di teologia che non sempre aiutano a conservare, chiarire, approfondire la fede e la sana dottrina (quando non sfiorano l’eresia). Ma le unioni civili non sono (ancora) un Dogma e allora posso discuterne. Qui non è una questione di destra o sinistra, né una questione di diritti umani, di scelte e desideri personali che in uno Stato Laico tutto questo è oggetto di protezione e tutela. Qui parliamo di catechismo della Chiesa Cattolica e il catechismo ce lo ha dato Gesù. Il catechismo non si può cambiare, appunto perché non ce lo abbiamo fatto noi. Non si fa… Soprattutto alla vigilia della probabile approvazione di un terribile DDL che è costruito proprio contro la famiglia naturale, la Chiesa e la libertà di opinione e pensiero. Con il rischio della galera a chi non si allinea. Non si fa.

Il Pio.

Potere! Potere!


Il Potere è una brutta bestia nelle mani di un uomo poco saldo. Basta osservare ad esempio, come si comportano molti uomini politici e cosa farebbero e fanno per la poltrona. D’altra parte, si sa, il Potere, insieme alla Lussuria e al Denaro sono i tre lacci con cui quel porco del demonio ci tiene attaccati a sé e se non stiamo attenti, se restiamo attaccati ad essi, andremo dritti dritti a casa sua. Mi è capitato tempo fa di verificare come si comporta un uomo in preda al Potere. Quello che faccio è un esempio minimale, una piccolezza, ma se visto sotto una certa ottica potrebbe essere anche pedagogico. Stavo in una grande città italiana e ero salito in pullman per tornare in albergo. Il pullman riparte e dopo pochissimi secondi si ferma e riapre le porte. Aveva percorso 10 metri, forse meno. Io ero prossimo all’autista e un signore anziano gli chiese perché mai si fosse rifermato così presto e perchè mai ci fossero due fermate così vicino. L’autista poteva anche rispondere in modo sgarbato, avendo peraltro tutte le ragioni, invece senza fare giri di parole, ritenendo probabilmente quel passeggero petulante, anche lui, vittima di prepotenze e angherie continue, dunque un amico, disse: «in quella casa davanti a lei, abitava un Questore e lui ha voluto la fermata dell’autobus proprio qui e tanto ha fatto e tanto ha detto che l’ha ottenuta. Ora lui è andato via, ma la fermata è rimasta». Nient'altro che un privilegio. Noi, povero popolo, contro le persone affette dal Potere non possiamo fare nulla, vivono in un altro mondo e se potessero eliminerebbero tutti gli ignoranti e cafoni, come noi. Noi non possiamo fare nulla, se non fare di tutto per stare lontanissimi da quei maledetti tre lacci. Forse potrebbe essere utile pregare per noi e per le nostre famiglie perché nessuno è dispensato da quei lacci. Anche chi è a capo di una piccola comunità, di un Istituto scolastico, di un ufficio... potrebbe farsi prendere dal Potere. Forse potrebbe infine essere utile pregare proprio per gli affetti dal Potere: per i nostri governanti, per chi ha responsabilità pubbliche,… perché almeno all’ultimo secondo di vita possano pentirsi dei peccati commessi e aprire definitivamente le braccia e l'anima a Gesù.
Il Pio

Il mondo non cambia mai


 

Dal Vangelo secondo Luca
(Lc. 11,42-46)

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

"Decidetevi per la santità"


 

MESSAGGIO DEL 25 MARZO 2020

Cari figli! Tutti questi anni Io sono con voi per guidarvi sulla via della salvezza. Ritornate a mio Figlio, ritornate alla preghiera e al digiuno. Figlioli, permettete che Dio parli al vostro cuore perché satana regna e desidera distruggere le vostre vite e il pianeta sul quale camminate. Siate coraggiosi e decidetevi per la santità. Vedrete la conversione nei vostri cuori e nelle vostre famiglie, la preghiera sarà ascoltata, Dio esaudirà le vostre suppliche e vi darà la pace. Io sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.



MESSAGGIO DEL 19 SETTEMBRE 2020 (IVAN)


Cari figli, se voi non pregate, non potete scoprire, non potete sentire il mio Amore, non potete scoprire il piano, il progetto che ho con voi. Particolarmente vi invito a pregare perché satana non vi attiri con la sua arroganza, con la sua prepotenza e con il suo falso potere. Grazie, cari figli, perché anche questa sera avete risposto alla mia chiamata.



MESSAGGIO DEL 25 SETTEMBRE 2020

Cari figli! Sono con voi così a lungo perché Dio è grande nel suo amore e nella mia presenza. Figlioli, vi invito a ritornare a Dio e alla preghiera. La misura del vostro vivere sia l'amore e non dimenticate, figlioli, che la preghiera e il digiuno operano miracoli in voi e attorno a voi. Tutto ciò che fate sia per la gloria di Dio e allora il Cielo riempirà il vostro cuore di gioia e voi sentirete che Dio vi ama e manda me per salvare voi e la terra sulla quale vivete. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.


(Tratto da I Messaggi Di Medjugorje Anno 2020
https://medjugorje.altervista.org/index.php/messaggi/medjugorje/tutti/2020)

“I carrettieri non sanno che bestemmiare”



Un’ apparizione—approvata dalla Chiesa—che poco si conosce o meglio che si dovrebbe conoscere di più, è quella avvenuta a La Salette in Francia. La Madonna appare a Mélanie Calvat, di circa 15 anni e Maximin Giraud, di circa 11, entrambi poverissimi e mai andati a scuola. Sabato 19 settembre 1846 i due pastorelli stavano salendo di buon’ora i versanti del monte Planeau, al di sopra del villaggio di La Salette, portando al pascolo le mucche. La Madonna apparve come suo solito, all’improvviso e disse loro tra l’altro: «Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più trattenerlo». «Da quanto tempo soffro per voi!». «Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, sono incaricata di pregarlo incessantemente e voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi». «Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non me lo volete concedere. È questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio». «E anche quelli che guidano i carri non sanno che bestemmiare il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che tanto appesantiscono il braccio di mio Figlio». «Dite la vostra preghiera, figli Miei?» «Non molto Signora» – rispondono i pastorelli «Ah, figli Miei, bisogna dirla e bene, sera e mattino. Quando non avete tempo, dite almeno un Padre Nostro o un’Ave Maria. Quando potrete far meglio, ditene di più. A messa, d’estate, vanno solo alcune donne più anziane. Gli altri lavorano di domenica, tutta l’estate. D’inverno, quando non sanno che fare, vanno a messa ma per burlarsi della religione. In quaresima vanno alla macelleria come cani…». Alla fine oltrepassò il ruscello e iniziò a salire il versante opposto. Senza più voltarsi diede un ultimo invito: «Ebbene, bambini miei, voi lo farete sapere a tutto il mio popolo». Giunta sulla cima del colle, s’innalzò da terra e man mano spari, lasciando stupefatti i due pastorelli che l’avevano seguita. Parole dure, ma sono le parole di una mamma che vuole rimettere in riga i proprio figli tanto amati, che però si stanno dirigendo (o stanno già) su una strada brutta e di perdizione; in questi casi non si può usare il “miele”, ma ci vuole il “bastone”. Dunque: la Madonna soffre per noi, trattiene a malapena il braccio di Gesù e prega per noi che non ci rendiamo conto, la domenica sarebbe meglio non lavorare, non bisogna bestemmiare, ma piuttosto pregare e andare a messa. Ci conviene convertirci quanto prima e cioè passare da uno stato in cui siamo noi il centro della nostra vita a un altro in cui è Dio e la Madonna il centro della stessa.

Il Pio

"Il Covid viene dal diavolo"


 
«Il piano di Satana si è già realizzato, nel mondo regna la falsa religione dell'uomo che si è sostituito a Dio». «La Madonna ha un piano per salvare l'umanità, questo è il tempo del combattimento spirituale che prepara il trionfo del Cuore Immacolato di Maria». «Accadranno cose terribili, ognuno dovrà decidere se affidarsi a Dio o no, in gioco c'è la salvezza eterna». «Il coronavirus viene dal diavolo, è una prova: la soluzione è rinunciare a Satana e ritornare a Dio». «Il culto della Madre Terra è una delle forme della falsa religione, è una cosa terribile e ridicola». «Siamo entrati nel tempo dei dieci segreti».

(da un'intervista di Riccardo Cascioli del 26-06-2020 a 
Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, alla Nuova Bussola Quotidiana).

Non siamo padroni della vita


 
«Non uccidere»


412 D. Perché è peccato grave uccidere il prossimo?
R. Perché l'uccisore si usurpa temerariamente il diritto che ha Dio solo sulla vita dell'uomo; perché distrugge la sicurezza dell'umano consorzio, e perché toglie al prossimo la vita, che è il più gran bene naturale che ha sulla terra.

413 D. Vi sono dei casi nei quali sia lecito uccidere il prossimo?
R. È lecito uccidere il prossimo quando si combatte in una guerra giusta, quando si eseguisce per ordine dell'autorità suprema la condanna di morte in pena di qualche delitto; e finalmente quando trattasi di necessaria e legittima difesa della vita contro un ingiusto aggressore.

414 D. Dio, nel quinto comandamento, proibisce anche di nuocere alla vita spirituale del prossimo?
R. Si, Iddio nel quinto comandamento proibisce anche di nuocere alla vita spirituale del prossimo con lo scandalo.

415 D. Che cosa è lo scandalo?
R. Lo scandalo è qualunque detto, fatto o omissione, che è occasione ad altri di commettere peccati.

416 D. È peccato grave lo scandalo?
R. Lo scandalo è un peccato grave, perché tende a distruggere la più grande opera di Dio, che è la redenzione, con la perdita delle anime; dà al prossimo la morte dell'anima togliendogli la vita della grazia, che è più preziosa della vita del corpo; è causa di una moltitudine di peccati. Perciò Iddio minaccia
agli scandalosi i più severi castighi.

417 D. Perché nel quinto comandamento, Dio proibisce il dar morte a se stesso, ossia il suicidio?
R. Nel quinto comandamento, Dio proibisce il suicidio perché l'uomo non è padrone della sua vita, come non lo è di quella degli altri. (...)

(Tratto dal Catechismo Maggiore di San Pio X)

7 ottobre


Pure in passato l’Islam voleva conquistare l’Europa. In passato la cristianità ha trovato spesso la forza e il coraggio di respingere l’invasione. La Battaglia di Lepanto che avvenne il 7 ottobre 1571, impedì all’esercito musulmano di invadere l’Europa cristiana, ponendola tutta sotto il dominio della mezzaluna. “Pio V non ebbe paura della violenza musulmana e non tergiversò. Preoccupato delle mire geopolitiche dei turchi, promosse la «Lega Santa», che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dell’Impero spagnolo (con il Regno di Napoli e di Sicilia), dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana e del Ducato di Urbino, federate sotto le insegne pontificie. Dell’alleanza cristiana faceva parte anche la Repubblica di Lucca”. Era chiaro al Papa che in gioco c’era la difesa della cristianità intera. “Prima della partenza della Lega Santa per gli scenari di guerra, il Papa benedisse lo stendardo della flotta (…), raffigurante, su fondo rosso, il Crocifisso posto fra gli apostoli San Pietro e San Paolo e sormontato dal motto costantiniano In hoc signo vinces”, La battaglia navale avvenne a Lepanto, nella Grecia Meridionale, il 7 ottobre 1571 e la Lega Santa riportò una memorabile vittoria sull’esercito ottomano. Papa Pio V, prima di essa, aveva chiesto a tutta la cristianità di recitare il santo rosario perché l’invasione e quanto sarebbe conseguito, non fosse permessa. Infatti la vittoria “si verificò grazie, soprattutto, alla crociata di Rosari che erano stati recitati per ottenere l’aiuto divino. Il trionfo venne comunicato “in tempo reale” al Vicario di Cristo, che ebbe una visione: Angeli in coro intorno al trono della Beata Vergine, che teneva in braccio il Bambino Gesù e in mano la Corona del Rosario. Dopo l’evento prodigioso – era mezzogiorno – il Papa diede ordine che tutte le campane di Roma suonassero a festa e da quel giorno viene recitato l’Angelus proprio a quell’ora. Il 7 ottobre del 1572 venne celebrato il primo anniversario della vittoria di Lepanto con l’istituzione della «Festa di Santa Maria della Vittoria», successivamente denominata, sotto il pontificato di Gregorio XIII, «Festa di Nostra Signora del Rosario». I soldati di ritorno da Lepanto, sbarcarono a Porto Recanati (AN) e in pellegrinaggio, arrivarono a Loreto per ringraziare la Madonna dell’aiuto che aveva loro dato. I forzati che erano stati messi ai banchi dei remi furono liberati: sbarcarono a Porto Recanati e salirono in processione alla Santa Casa, dove offrirono le loro catene alla Madonna e con esse saranno costruite le cancellate poste agli altari delle cappelle della chiesa”.

Il Pio

(Le parti tra virgolette sono da: Cristina Siccardi da Radici Cristiane, dicembre 2018 – tratto da www://www.cristinasiccardi.it/il-papa-di-lepanto/).




 


Idiozia.

  C’è un Potere immondo che mette tutti noi sotto una cappa tenebrosa, triste e cattiva. Ci dice come dobbiamo parlare, cosa dobbiamo deside...