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Ite missa est. Deo gratias.




C’è un fatto che mi pensare. Dopo oltre cinquant’anni dal termine del Concilio, in cui si è data alla chiesa in lungo e in largo, la necessaria modernizzazione,  vediamo che negli ultimi anni tantissima gente di ogni fascia di età e di tutti i censi vuole nuovamente la messa antica, quella del rito straordinario, il rito tridentino per intenderci. Vuole la messa in latino, la comunione in bocca e in ginocchio, vuole sentir parlare di anime, di salvezza, di peccato, di catechismo,... E tra queste persone, moltissime sono quelle che la messa in latino proprio non l'hanno vista, nemmeno quando erano in fasce, perchè non erano ancora nati. Strano, no? Eppure questo è avvenuto, lentamente e spontaneamente, nessuno ha mai manifestato, nessuno ha ordinato, nessuno ha fatto campagna "elettorale",...E' stato come un movimento bradisismico in cui il popolo—su questo particolare argomento—piano piano (come i bradisismi) dal basso si è innalzato, è venuto verso l'alto (come appunto i bradisismi). Per converso le autorità cercano in tutti i modi di non farla dire, anche urlando verso chi la vuole, addirittura in alcuni casi, anche contro le indicazioni della stessa Chiesa. E' fa bene Essa deve capire bene se l'orientamento popolare sia per la salvezza delle anime oppure per la loro perdizione. Però è anche strano: dal basso il popolo che non l’ha conosciuta, vuole la messa in latino, dall’alto invece in cui ci sono molti che l'hanno vissuta, vogliono mantenere la modernità che però non tutti hanno ancora compreso (dopo cinquant'anni). Forse è il caso di pensarci un attimo bene prima che si arrivi a una divisione. Ite missa est. Deo gratias.

il Pio

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