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Piuttosto la morte!

 


Noi battezzati facciamo parte di diritto della Chiesa Cattolica Apostolica Romana che è comunque aperta a tutti. In particolare si usa appropriatamente il termine “Apostolica” per intendere che quanto essa dichiara oggi, deriva in linea diretta dagli apostoli che lo avevano ascoltato personalmente dalle labbra di Gesù, i quali apostoli, a parte Giuda Iscariota che sappiamo dove lo hanno portato la sua fede in se stesso e nei soldi, hanno trasmesso questo insegnamento, spesso anche a rischio della pelle, prima ai loro parenti e amici e poi ai loro seguaci e questi, di secolo in secolo, di millennio in millennio, di nazione in nazione, lo hanno trasmesso, tale e quale, fino a noi e qui è giunto dunque, dopo oltre duemila anni, intatto e integro come l'originale. Bene, uno dei principi cardine della Chiesa è che Essa non è democratica (tra l’altro Gesù è morto democraticamente, sulla base di un referendum popolare) e tale non lo è mai stata, perché Gesù pur potendo facilmente nominare come Suo successore il proprio collegio apostolico, fare cioè un gruppo di pari, che poi avrebbero nominato democraticamente i successori, invece ha preferito nominare a capo di essa un solo uomo e solo a lui ha dato le chiavi dell'accesso contro cui le porte gli inferi non prevarranno. Non ha voluto nemmeno un primus inter pares, un primo tra uguali, tra pari, cioè, ha voluto proprio Pietro che non era nemmeno quello a cui voleva più bene di tutti gli altri e che tra l’altro lo tradirà; e a partire da lui, i suoi diretti discendenti nella fede eletti tramite lo spirito santo. La Chiesa, anche se il mondo lo chiede, anzi lo pretende, non può cambiare quello che Gesù ha detto né il modo in cui ha voluto organizzare la Sua Chiesa: non ne ha il potere. Diversamente infatti, non sarebbe più la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, fuori dalla quale non c’è salvezza. Piuttosto la morte! Ora, sempre più spesso vengo a sentire ad alti livelli ecclesiastici, sperando sempre che siano solo delle fake, di una volontà ogni giorno più estesa e massiccia, quasi ci fosse una precisa volontà politica,  di cambiare radicalmente e integralmente le cose dette da Gesù. La Chiesa però deve preservare e custodire il deposito della fede e non deve adeguarlo ai tempi che di volta in volta mutano e che peraltro, ora, sono proprio cattivi e maledetti. Il Catechismo ci dice che dobbiamo seguire sempre la Chiesa per non dannarci eternamente. Ma che faremo se quelli che stanno in alto riusciranno a modificare radicalmente, nelle sue parti essenziali, Vangelo, Catechismo e Dottrina? Forse se pregassimo un po' di più il Signore cesserebbe di essere adirato contro di noi e ci toglierà questa croce opprimente. Ma dovremmo comunque pensare cosa fare in caso di una ipotetica "rivoluzione" ecclesiastica. 


Il Pio

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