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Ma noi, dove stiamo?



Si sentono notizie sempre più brutte soprattutto immorali, disumane, perfide
. Leggendo quelle che girano ormai da tempo, dalle peggiori a quelle più frivole, mi sono chiesto—non senza sofferenza—ma noi cattolici, dove stiamo? Ci siamo? Perché… in politica, no; a scuola, no; nello sport, no; sulla strada, no; a fare opere buone, no; al lavoro, no; in televisione, no; nella cultura,  nell'architettura e nell'arte, no; negli uffici pubblici, no; tra i giornalisti, attori, scrittori e cantanti, no; nelle parrocchie, no. Nella Chiesa, in parte sì e in parte no,… Dove stiamo? Ve lo dico io. A dormire tranquilli e soprattutto nascosti, per paura di farci vedere e sentire, pensando che oggi si deve fare così, la cosa migliore, tanto il cristianesimo è solo una morale avulsa dalla vita di tutti i giorni. Qualcosa di zuccheroso e buonista. Non è proprio così. I santi non hanno vissuto in questo modo e tutti sono chiamati alla santità. Prego Dio allora perchè possa perdonare la nostra grande tiepidezza e sterilità e nonostante tutto, darci ugualmente la grazia della santità clamorosa, perché la nostra vita possa “esplodere” di bene e perché l’Italia torni a essere un popolo cristiano, coraggioso, forte, santo e pronto a dare la vita per Gesù, Cristo Re. Dio, nell’Apocalisse, dice che i tiepidi, siccome non sono né caldi, né freddi, saranno vomitati dalla Sua bocca. E’ il caso allora di scegliere quanto prima che strada seguire: o Dio o Mammona.E questo anche nel nostro unico interesse.

Il Pio

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