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L'arte del litigio

 


Un tempo si diceva che la politica fosse l'arte del compromesso, laddove "compromesso" significa che in caso di lite, una parte cede su una propria condizione, mentre l'altra lascia perdere una pretesa e così si giungeva a una conclusione che andava bene, o quasi bene, a tutti. Ma almeno una conclusione si raggiungeva. Oggi più che del compromesso, essa sembra l'arte del litigio che è sempre un'arte in cui ci vuole esperienza e anche talento per esercitarla, ma la lite, anche se ben fatta, normalmente, non porta mai da nessuna parte, se non a un immobilismo tremendo e notevoli danni per il consorzio umano. Faccio alcuni esempi su argomenti per cui le parti politiche si stanno scannando. Primo: il reddito di cittadinanza. Una parte sbraita perché esso aiuta senz'altro le famiglie povere a mantenersi e a sopravvivere; l'altra strilla perchè lo prende chi non lo merita o che rifiuta i lavori proposti. Secodo: i migranti. Una parte urla rabbiosa perchè sono precisamente poveri naufraghi e non clandestini, sono bisognosi, in mare sono morti anche i bambini, ci portano la cultura, fanno lavori che gli italiani non vogliono fare, l'altra col fegato a pezzi dice del pericolo  dell'invasione islamica, che qui vengono a delinquere e che diamo più soldi a loro che ai pensionati e ai italiani poveri. E questo concerto polisinfonico va avanti da tanto tempo inutilmente e nessuno vuole nè può cedere di un millimetro a mo di compromesso e nessun punto fermo si è mai raggiunto. Anche gli antichi romani si ammazzavano e si scannavano (veramente) tra di loro per la politica, ma erano al contempo anche molto concreti e delle cose che hanno fatto a vantaggio del popolo e di Roma ne abbiamo ancora contezza. E il popolo era fiero di essere di Roma. E Roma era amata dai cittadini che la volevano e la rendevano bella. Una frase, mai smentita dai millenni, era "in medio stat virtus" cioè il giusto,  il vero,  la virtù sta nel mezzo. Così negli esempi di cui sopra, il reddito di cittadinanza potrebbe pure andar bene, ma con maggiori controlli, certificazioni e punizioni esemplari in capo a chi lo eroga tranquillamente, per vantaggi propri e tornaconto. I migranti, va bene l'accoglienza, ma con criterio, nel limite delle nostre possibilità ed almeno non accettiamo quelli fatti uscire apposta dalle carceri, evitiamo l'invasione di chi ci vuole solo sottomettere e chi, bene accolto, delinque reiteratamente, venga rimandato a casa, con indagini magari sullo strano movimento delle numerose ong. In medio stat virtus. Sì ma anche un po' di virtù,  lucidità e buon senso personale, e soprattutto un po' di amor patrio. A proposito dell'arte del litigio e delle conseguenze, anni fa ad esempio, il partito dei verdi in parlamento votò a favore di una legge per mantenere due centrali nucleari, cosa era successo? Semplice, la maggioranza aveva proposto la chiusura delle due centrali, i verdi erano alla minoranza e dunque,  per forza di cose hanno dovuto votare contro la proposta del "nemico",  forse senza nemmeno sapere l'oggetto del voto, la conclusione: ecologisti duri e puri, senza se e senza ma, votano compatti a favore del nucleare. Questo succede a seguire quel tipo di arte, a ragionare solo con "noi" e "voi". E fosse solo l'arte del litigio, ancora ci potremmo salvare; in Italia purtroppo pare che non comandi più il parlamento e il governo, ma i soldi dei potenti e qualche scandalo ogni tanto ce lo dimostra e ricorda. In teoria la Chiesa sola, come sempre, potrebbe risvegliare i cuori tiepidi, i cervelli aridi ed obnubilati, rinvigorire le braccia inoperose e flaccide,  ma essa sembra parlare solo di pace e fratellanza universale, con massimi sistemi, cioè, dunque come il sale sciapo. Signori miei,  mi sa che dobbiamo cominciare a fare quello che nessuno vuole fare più in Italia e non credo che, almeno in questo caso particolare, i migranti ci vogliono dare una mano.

Il Pio 

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