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I giovani.





Ultimamente sono avvenuti episodi un po’ strani, sicuramente insoliti. Diverse persone hanno imbrattato con la vernice alcune opere d’arte importanti e poi ci si sono appiccicati accanto, in un altro episodio qualcuno ha sporcato con la vernice, il muro e la porta di un grande storico edificio, peraltro sede del più importante organo dello Stato. Minimo comun denominatore di queste azioni è che gli autori sono tutti giovani e che lo hanno fatto perché non ci si preoccupa a dovere dell’inquinamento e del cambiamento climatico, o giù di lì. Io pensavo che gli episodi anzidetti fossero esecrati unanimemente. Invece no. Una buona parte degli italiani infatti ha manifestato l’opinione che quei giovani hanno fatto bene ad agire in quel modo, perchè solo così 
potevano far notare a tutti quel gravissimo problema che oggi non è considerato dallo Stato; ne deriva, dunque che non sono vandali, ma eroi e non vanno  puniti, semmai premiati. Io ero ragazzo nel periodo del ’68 e mi ricordo l'aria di speranza che allora si respirava e che tutti agognavano un rinnovamento del mondo che ormai si sentiva prossimo; anche allora erano i giovani a farsi carico di contestare per ottenere i cambiamenti auspicati; anche allora molti adulti li applaudivano quando non gli andavano proprio dietro (dimenticando che normalmente è il giovane che deve seguire l’adulto). La storia ci insegna che poi dentro quel movimento giovanile, nato con tutta probabilità spontaneamente, si è innestata la politica, ma quella cattiva e stramaledetta, quella che avvelena gli animi e sono così cominciate a sentirsi le prime teste spaccate, i primi scontri con le Forze dell'Ordine, i primi morti, poi la lotta armata e poi il terrorismo. Poi è finito il ’68 con pochi frutti e molti danni. Negli anni ’80 i giovani non pensavano a nulla se non al vestito di marca (erano i paninari) disinteressandosi completamente dei problemi sociali e dell'inquinamento. Poi negli anni ’90 si cominciano a risentire i giovani che contestavano e occupavano le Università e le scuole, si trattava del Movimento della Pantera che protestava contro la riforma degli Atenei, ma è finito  presto anche questo più o meno con lo stesso risultato. Poi sono ricominciate periodicamente le occupazioni delle scuole per vari motivi o pretesti, ma alla fine: aria fritta. Ultimamente è emerso il movimento giovanile delle Sardine che protestavano contro certa brutta politica, ma mi pare che non abbia avuto molto seguito e successo. I giovani sono così, persone d’oro, appassionati, cordiali, coraggiosi, pronti anche a dare la vita per qualcosa di grande, insomma vogliono sempre scalare la montagna fino alla vetta e non fermarsi a valle. Si fidano di chi parla al loro cuore e ai desideri più alti. Però, in quanto giovani, difettano naturalmente dell’esperienza e rischiano di non comprendere dove stanno andando o meglio dove i cattivi maestri, che spesso si nascondono dietro le quinte anonimi, li vogliono portare per loro tornaconto. E continuano a andare avanti anche se la strada si riempie di nebbia, proprio perché il loro cuore gli dice così. Ma il cuore se non è dominato dalla ragione, non si sa dove mai potrebbe portare. Per questo io non mi fido di tutto quello che fanno in via esclusiva i giovani a briglie sciolte, senza seguire cioè, un maestro buono. E come si fa a capire se un maestro è buono? Non è facile, certo, se ti fa ardere il cuore e desiderare cose buone che valgono per tutti gli aspetti particolari della vita, esso è buono. E poi se poi questi a sua volta, sta sempre vicino a Gesù, possiamo avere l’80% della certezza di averlo trovato. E non mi fido neanche di chi parla, riempendosi la bocca, di inquinamento e cambiamento climatico, perché pur essendo un argomento più che mai importante, oggi esso è caduto in mano alla politica e soprattutto ai potenti che ultimamente si sono nascosti pure dietro una giovanotta. E questi dell'inquinamento non gliene importa nulla. E non sono nemmeno buoni maestri. 

Il Pio



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