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Siamo XX o 20?




Siamo XX o 20?
Vedete la foto di questo post? E’ una targa che indica il nome della Via di oggi e quello che aveva prima la città dove abito. Oggi si chiama Via XX Settembre per ricordare il 20 settembre 1870 giorno cui l’esercito piemontese sfondò una parte delle mura Aureliane e conquistò Roma e l’Italia—dissero tronfi i vincitori (la storia la scrivono sempre costoro)—«divenne finalmente una». Ma siamo sicuri che il popolo voleva questa conquista? Siamo sicuri che il popolo voleva l’Italia unificata? Sulle targhe il 20 è scritto XX, negli antichi numeri romani, per ricordare i fasti della Roma antica e pagana, finalmente dunque, un ritorno a quei tempi, liberi dalla superstizione del papa e dei preti che fino a allora avevano tenuti tutti nelle tenebre (sempre a detta dei vincitori, ovviamente). E ogni 20 settembre la massoneria festeggia. Peppone diceva a don Camillo «la rivoluzione si fa anche con le parole». La rivoluzione, allora si fa anche cambiando il nome alle Vie. In tutte le città italiane, infatti, da Nord a Sud dalla metropoli al paesino di montagna c’è sempre una Via XX Settembre, una Piazza Garibaldi, un Corso Mazzini… Costoro sono i padri della Patria—giustamente—e meritano tanto, ma andate un po’ a leggere che vita hanno fatto e come si sono comportati davvero quei padri della Patria, per meritare nel nostro Paese tanta importanza e tanto onore. Andate anche a leggere come i Savoia, calpestando ogni minimo diritto internazionale, hanno invaso lo Stato del Vaticano. Ma restano sempre i padri della Patria e il XX settembre per diversi anni è stata anche Festa Nazionale e pare ci sia un disegno di legge per ripristinarla. L’Italia è stata unificata anche col nome delle Vie. Ma più che unificazione questa mi pare una omologazione forzata, quasi da dittatura. Sulla strade della neonata nuova nazione Italiana dovevano splendere solo i loro nomi. Ma prima nel mio comune, quella strada si chiamava Via Dei Pescivendoli, che aveva molta più poesia e bellezza di uno statale Via XX Settembre. Era un nome pitturato coi colori pastello, che ricordava la vita di quel tratto di strada cittadino e tutti sapevano il perchè del nome, contro una data grigia e burocratica uguale in ogni comune di Italia (i comuni italiana erano tutti diversi dall’altro, ognuno aveva una sua tradizione e una sua storia). Un tempo l’Italia, o meglio i vari stati che la componevano, erano sì divisi dai confini, ma erano unificati dalla fede cristiana. Questo li rendeva un popolo unito anche se sotto bandiere differenti. Col 20 settembre proprio questo legame hanno voluto tranciare quelli là e fatto di tutto per eliminarlo definitivamente. E la battaglia continua duramente anche oggi su altri fronti, ma le mura sono ormai abbattute, molti hanno tradito e altri si sono estraniati dalla buona battaglia e—purtroppo—i nemici li troviamo al nostro fianco come alleati, pronti però quando meno ce l'aspettiamo, a pugnalarci alle spalle. Maria aiuto dei cristiani, prega per noi.


Il Pio

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