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Nella sua luridissima tana


Ho ritrovato un articolo del 2014 che tanto mi fece impressione e per questo l'avevo messo da parte. Era Domenica. Dalla finestra col Papa, due bambini fanno volare le colombe della pace. Le quali appena fuori dalla finestra, sono state immediatamente artigliate da un uccellaccio tutto nero. A quel corvaccio puzzolente non interessava infatti se le colombe fossero per noi il Simbolo della Pace. Lui fa da sempre il suo mestiere: cattura la preda più debole e se la mangia senza alcun pentimento. In precedenza, però, anni prima, le colombe erano subito rientrate dentro la casa del Papa e si erano salvate. Ho pensato ha una leggerissima allegoria. 

Non solo quelle colombe, ma tutti noi dobbiamo scontrarci quotidianamente col male, con la cattiveria e i suoi agguati terribili e improvvisi e non c’è verso per eliminarli, né per ridurre la loro potenza malvagia, anche se alziamo le bandiere della pace e facciamo i minuti di silenzio. E non si tratta di un male generico, ma di angeli maledetti che "girano per il mondo a perdizione delle anime" e che non avendo più alcuna speranza di salvarsi,  scatenano su di noi la loro rabbia e il loro odio per togliere a Dio quante più anime possibile. C’è una lotta che non è mai terminata e terminerà solo con la fine dei tempi, una lotta con il potere delle tenebre, col demonio, pronto a aggredire chiunque è debole e isolato per portarlo nella sua luridissima tana, per sempre. Rientrare dentro le mura della Chiesa, invece ci può salvare. Come quelle colombe.

Il demonio, di cui nessuno oggi più parla e a cui non crede più nessuno (nemmeno inspiegabilmente numerosi teologi, sacerdoti e vescovi e lo dicono ai fedeli ovviamente); proprio per questo è ancora più forte e terribile di prima. E’ addirittura scatenato! E trova un numero impressionante di persone completamente disarmate e inconsapevoli di avere un nemico del genere che li vuole portare all’inferno, nella sua luridissima tana e che gli aprono la porta di casa, quando proprio non trova suoi adepti a lui votati. Proprio come quelle colombe che si reputavano forti e invincibili perché erano state dichiarate dagli uomini "della pace". (Sarebbe anche da capire come fa un uccellino indifeso a portare la pace, però una preghiera per essa non si può dire perché sarebbe discriminatoria). 


«Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare, resistetegli saldi nella fede (1 Pietro)». La fede ci salva e fuori dalla Chiesa non c’è salvezza. Bisogna stare attaccati a essa e—tramite Essa—a Gesù. Bisogna che tutti sappiano che siamo in guerra col peggiore dei nemici. E poi Gesù diceva che dobbiamo, sì, essere puri come le colombe, ma anche scaltri come i serpenti. Essere solo colombe comporta che prima o poi il corvaccio maledetto ci porti nella sua luridissima tana. Per sempre.


Il Pio

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