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Risposta non c’è!






Il cambio di rotta è più o meno avvenuto tra la fine degli anni sessanta e l’inizi degli anni settanta, silenziosamente, sommessamente, ma dopo poco, il piano è divenuto assai inclinato per cui moltissimi sono rotolati in modo sempre più veloce fino a un luogo in cui non volevano andare all’inizio della svolta e senza sapere di esserci andati; qualcuno però è riuscito a tenersi con molto sforzo e senza rotolare, al bivio di cui sopra. Ma il numero è talmente esiguo che non fa testo (per il momento). La storia degli ultimi anni io la riassumerei così. «Chi canta prega due volte» diceva Sant’Agostino e questo è vero, nel bene e nel male però, purtroppo. Quando ero ragazzo, erano proprio gli anni di cui vi ho detto sopra, si cantavano durante la messa queste canzoni che vi dirò adesso. Il ritornello di una di queste faceva così «Se qualcuno ha dei beni in questo mondo e chiudesse il cuore agli altri nel dolor, come potrebbe la carità di Dio rimanere in lui?». Un’altra sulle note di Blowin in the Wind di Bob Dylan faceva cantare tutti, preti e laici, con chitarra al seguito, davanti a Gesù crocifisso (!): «Risposta non c’è o forse chi lo sa, caduta nel vento sarà» la risposta di cui si parla qui era quella per i cannoni che sparano, per i bimbi innocenti che muoiono, e anche per «quanto giovane sangue versato sarà finché un’alba nuova verrà?» (Era questa forse “il sol dell’avvenir”?). «Risposta non c’è o forse chi lo sa, caduta nel vento sarà». Sono sempre quelle le frasi che si ripetono da decenni, senza noia. Cioè: davanti a Gesù crocifisso, che è la risposta chiara a tutte le domande,  tutti cantavano con trasporto quel ritornello. Si diceva più volte per anni e anni che la risposta non c’era o forse sì, boh, chissà, nel vento caduta sarà: il relativismo più spietato e malposto! E poco prima si era cantato un canto socialisteggiante (sempre in chiesa, lo ricordo) per cui se il ricco chiude il proprio cuore agli altri nel dolor, la Carità di Dio non rimane in lui. Ma se invece fosse il povero—mi chiedo—a chiudere il cuore agli altri nel dolor (può succedere, anzi succede) cosa succede: la carità di Dio rimane o non rimane in lui? Questa domanda però nessuno si pose (anche questa caduta nel vento sarà!). L’assioma è sempre il solito, il ricco è sempre cattivo, il povero è sempre buono: ma questo però è Marxismo puro, non è il cristianesimo che ci ha spiegato Gesù. Gesù ci ha detto ben  altro e di più profondo e questo ha a che fare con la vita di tutti i giorni. Ci ha detto poi che tutti possiamo diventare santi, pur coi nostri limiti e difetti… Tito, il ladrone crocifisso assieme a Lui, dopo una sincera confessione, finì in Paradiso, prima ancora della Madonna e di tutti gli altri santi del passato. E il beato Pier Giorgio Frassati di famiglia ricchissima e potentissima è in Paradiso come beato. Senza distinzione di volume del conto corrente bancario. Gesù ci ha detto di passare attraverso la porta stretta, ci ha detto di amare il prossimo come noi stessi, ha fondato la Chiesa… L’errore è pericolosissimo perché fa deviare tanta gente in perfetta buona fede che poi si perde. Io e la mia generazione siamo stati allevati con quelle canzoni e con me tutti gli adulti e anziani che seguivano la Chiesa, sperando—allora—tutti in grandissime novità (umane). Che però non sono avvenute. Anzi le cose sono peggiorate. Piccolo gregge, è vero siamo quasi tutti dei brocchi, ma se non corono i cavalli di razza abbiamo, l’onere di correre noi.


Il Pio


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