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La Woodstock dei poveri



Nel 1995 si svolse sulla piana di Montorso, a Loreto, EurHope un incontro dei giovani europei col Papa. Il pomeriggio iniziò con quella che fu ribattezzata da molti la Woodstock dei “poveri” con canti, balli e con pezzi di rap cristiano.A Woodstock nel 1969, almeno c'era musica seria, buona, (oltre che quintali di droga) ma i cristiani sono famosi per fare tutto uguale a quello che fa il  mondo, ma un po' di meno. Non riuscivamo nemmeno a parlare tanto era alto il volume. In un momento di pausa della musica, siamo riusciti a trovare 5 minuti, nella baraonda generale, per poter dire un Angelus, in tutto il pomeriggio! La sera arrivò finalmente Giovanni Paolo II e fu mandato in diretta TV: è dovuto sottostare naturalmente ai ritmi rigorosi della televisione imposti dal bravo conduttore accentratore, potendo parlare solo a comando e nei limiti di tempo concessi. Questa è la seconda cosa che non mi piacque in quel pomeriggio di sabato. E non solo a me. Andammo a dormire nei sacchi a pelo, ma pochi riuscirono a dormire per il fracasso che fecero i cembali di certe associazioni per tutta la notte.  La mattina all’alba ci svegliarono all'improvviso delle urla disumane, “infernali”: "sveglia! Sveglia! Salutiamo il sole che sorge" e giù urla e strilli gutturali e balli smodati e di nuovo l’invito a fare le rane e a salutare il sole nascente (a quelli più pervicacemente tradizionalisti quello è sembrato un rito pagano). Le urla ovviamente venivano da un giovane sacerdote responsabile della gioventù. Ho visto laici, seminaristi e sacerdoti chiudere tristemente il libro delle lodi perché ormai era impossibile pregare con quegli urli che sembravano non finire mai. Tornammo da quell’esperienza tristi come chi voleva andare a vedere un bel panorama, ma invece ha trovato una fitta nebbia per tutto il tempo. Per fortuna c'è stata la mattina con Giovanni Paolo II questa volta libero dalla opprimente gabbia televisiva. 
Sapemmo poi che a molti non piacquero quelle modalità modeniste e infatti in tutti gli incontri della gioventù col Papa, non si seguirono più quelle linee sulla falsariga del Woodstock dei poveri che nel 1995 scandalizzarono non poche persone. Molti poi pensarono che razza di hope, di speranza, fosse quella lì. Pensavo che non si cadesse nello stesso errore. La mattina alla GMG in Spagna un sacerdote si è messo nei panni  di Super DJ e questa volta senza passare per il rap cristiano, ha fatto sentire a tutto il milione mezzo di giovani cattolici musica techno (!) a palla. Naturalmente ha ricevuto le lodi da parte dei mass media (cioè dal mondo). Ma che idea di giovani hanno molti sacerdoti? Quelli avranno meno anni di noi, saranno fragili, saranno intuitivi, saranno "i giovani", ma il loro cuore è come quello di tutti, cioè inquieto finché non riposa in Gesù, parafrasando s. Agostino. Ma non era meglio dire due preghiere, considerando che i giovani ci vanno già per conto proprio in discoteca? Ma non sarebbe meglio evitare di scimmiottare il mondo come consigliava di fare Gesù? Perché dobbiamo sempre essere trascinati dal mondo, piuttosto che trascinarlo, parafrasando G.K.Chesterton?

Il Pio

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