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11 settembre

 

Mentre sto scrivendo il calendario mi fa presente che siamo giunti all’11 settembre. In questa data nel corso dei millenni, sono avvenuti tanti fatti più o meno importanti. Quelli che mi ricordo bene sono però solo due. Uno è l’11 settembre del 1683, quando l'esercito della Lega Santa respinse il tentativo ottomano islamico di invadere Vienna la Capitale austriaca da lì il resto d'Europa, Roma, centro della cristianità,compresa; la vittoria avvenne anche grazie al frate Marco d'Aviano che fece davvero di tutto per impedire l’invasione islamica. L’altro è l’11 settembre del 2001 quando terroristi islamici hanno abbattuto le torri gemelle uccidendo una marea di persone. Quando metto a confronto queste date mi vengono sempre in mente alcune cose. L’11 settembre del 1683 ci testimonia che allora c’era un popolo e sovrani cattolici che sul momento del bisogno comune si univano in nome di Gesù, contro chi voleva invadere le loro terre, sgozzando chi non si convertiva alla loro religione e la Chiesa non si tirava mai indietro e sosteneva tutti anche con le preghiere e le benedizioni. L’11 settembre 2001 ci racconta invece che quel popolo cristiano non esiste più da tempo, le gerarchie della chiesa vogliono inspiegabilmente che continui l’invasione senza limiti dei discendenti degli ottomani; invece gli altri sono rimasti sempre con lo stesso, immutato, desiderio di allora nei nostri confronti. Le due date forse non sono venute a caso. Abbiamo perso nel XVII secolo? Ora vinceremo nel XXI, vi distruggeremo. Piano piano, con la vostra debolezza morale, con le vostre leggi democraticissime e con i nostri sistemi secolari. Ora come allora però potrebbe risuonare ancora l’esortazione di padre Marco d’Aviano (proclamato beato dalla Chiesa) prima della battaglia di Vienna: «…Abbi dunque pietà di noi, abbi pietà della tua Chiesa, per opprimere la quale già si preparano il furore e la forza degl’infedeli. Sebbene sia per nostra colpa ch’essi hanno invaso queste belle e cristiane regioni, e sebbene tutti questi mali che ci avvengono non siano altro che la conseguenza della nostra malizia, síici tuttavia propizio, o buon Dio, e non disprezzare l’opera delle Tue mani. Ricordati che, per strapparci dalla servitù di Satana, Tu hai donato tutto il Tuo prezioso Sangue. Permetterai forse ch’esso venga calpestato dai piedi di questi cani? Permetterai forse che la fede, questa bella perla che cercasti con tanto zelo e che riscattasti con tanto dolore, venga gettata ai piedi di questi porci? Non dimenticare, o Signore, che, se Tu permetterai che gl’infedeli prevalgano su di noi, essi bestemmieranno il Tuo santo Nome e derideranno la Tua Potenza, ripetendo mille volte: “Dov’è il loro Dio, quel Dio che non ha potuto liberarli dalle nostre mani?” (…) Concedi ai príncipi e ai capi dell’esercito la fierezza di Giosué, la mira di Davide, la fortuna di Jefte, la costanza di Joab e la potenza di Salomone, tuoi soldati, affinché essi, incoraggiati dal Tuo favore, rafforzati dal Tuo Spirito e resi invincibili dalla potenza del Tuo braccio, distruggano e annientino i nemici comuni del nome cristiano, manifestando a tutto il mondo che hanno ricevuto da Te quella potenza che un tempo mostrasti in quei grandi condottieri. Fa’ dunque in modo, o Signore, che tutto cospiri per la Tua gloria e onore, e anche per la salvezza delle anime nostre. (…) Te lo chiedo, o Signore, in nome dei tuoi soldati. Considera la loro fede: essi credono in Te, sperano tutto da Te, amano sinceramente Te con tutto il cuore. Te lo chiedo anche con quella santa benedizione, che io conferirò a loro da parte Tua, sperando, per i meriti del Tuo prezioso Sangue, nel quale ho posto tutta la mia fiducia, che Tu esaudirai la mia preghiera.(…) Libera dunque l’esercito cristiano dai mali che incombono; trattieni il braccio della Tua ira sospeso su di noi, e fa’ capire ai nostri nemici che non c’è altro Dio all’infuori di Te, e che Tu solo hai il potere di concedere o negare la vittoria e il trionfo, quando Ti piace (…) (Preghiera di Marco d’Aviano tratta dal sito internet unavox)». Oggi ci manca un padre Marco d’Aviano: i nemici della fede esistono anche oggi, come sono sempre esistiti. Siamo un popolo abbandonato. Non possiamo contare su nessuno. Ma ce la potremo fare o stesso se affidiamo tutto (nazione, popolo, vita e anima) nelle braccia di Maria santissima. E forse Dio avrà compassione di noi.

Il Pio 

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