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E dunque di non tornare a casa

Uno che va in auto, ha come pur remotissima ipotesi tra le tante, la possibilità di schiantarsi contro il guardrail oppure di incrociare un pazzo ubriaco contromano. E dunque, quella di non tornare a casa. Uno che sta salendo alla cima del Monte Bianco ha, sempre come remotissima ipotesi, quella di finire nel crepaccio o in fondo al burrone. E dunque quella di non tornare a casa. Fino a qui va bene? Bene. Ora quelli che vanno a rubare dentro le case altrui o a rapinare la gente per la strada hanno, anche come remotissima ipotesi, quella di trovare dentro casa un esperto di arti marziali che li fa letteralmente a pezzi oppure, in piedi sul marciapiede, un collezionista di armi sofisticate che li manda stesi a terra per direttissima. E dunque quella di non tornare a casa. Certo spessissimo il guidatore, l’alpinista, il ladro e il rapinatore tornano a casa felici e contenti senza aver avuto il minimo problema. Pronti a ripetere con successo le prossime loro iniziative. Ma nei casi del guidatore e dell’alpinista non succede nulla nell’uno o nell’altro caso, solo un mazzo di fiori sul posto dell'incidente messi là dai famigliari in pianto. Nelle ipotesi dei ladri o dei rapinatori, se non riescono nelle loro malefatte, succede che chi si difende da loro viene considerato dalla Giustizia un omicida, oltre a essere anche osteggiato rabbiosamente dalla parentela. Qui non si tratta di giustizia divina e giustizia umana. Qui si tratta di una giustizia che non si capisce. E quando essa non si capisce, è un problema. 

Il Pio

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