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Pier Giorgio Frassati / 11

beato Pier Giorgio Frassati
«Il Signore ci ha regalato quella notte in ferrovia, fra Torino e Oulx, in tutto quel candore di neve, perché stessimo con Pier Giorgio, lo vedessimo inarrivabile nei suoi aspetti più diversi, con quell’impermeabile addosso, aiutare i ferrovieri a trasportare i bagagli, e poi su e giù lungo il treno, sotto la neve e l’acqua, a declamare i suoi cari versi a voce alta… Poi rientra nello scompartimento – si ricorda? – e tutti protestano per il gran fracasso. Allora lui si mette quieto, al suo posto, che era vicino a me – al di là del bracciale – e credo che dorma, ma mi accorgo che dice la corona, la sua corona grigia – il ricordo che rimane a noi tutti di Lui – e che mi era caro due giorni fa, mi è oggi così sacro che darei tutto per non perderlo».


(Dalla lettera di Clementina Luotto, inviata a Marco Beltramo, il più caro amico di Pier Giorgio, due giorni dopo la sua morte) 

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