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W l’Italia/2

In fila alla Agenzia delle Entrate. Tante persone, ognuna sconosciuta alle altre, ognuna col suo problema stretto nel cuore. In mano carte e cartelle. Tutti in silenzio e in attesa di poter colloquiare con Qualcuno. Qualcuno, unico a leggere leggi difficilissime, unico che può darti la salvezza o la condanna. Spesso la condanna. Sentiamo tutti che i cittadini italiani sono considerati a priori dei “ladri” che devono dimostrare sempre di non esserlo. Ma questa è solo una mia idea in un giorno grigio e triste. Qui nessuno parla con l’altro. In fila, dunque. Una signora sta ferma nel mezzo del corridoio. Da un angolo sbucano all’improvviso due operai che trasportano della roba e che stanno proprio sulla dirittura della signora che è di spalle. Un signore vede la scena e prende il braccio della signora per spostarla. La signora ha un balzo e—vista la reale situazione—dice, riprendendosi dallo spavento: «Mi scusi, mi ero spaventata, pensavo fossero i ladri». Al che quel signore, cinquant’anni circa, normale di aspetto e di vestito, senza nemmeno pensarci un attimo le risponde serio «guardi, non si doveva preoccupare, qui siamo a casa dei ladri». Tutti ridono, rilassati. La tensione si abbassa. Si continua a pensare alla battuta e ci si sente d’improvviso tutti uniti contro un Moloch terribile e invincibile, ma tutti amici, tutti insieme nella sventura. Ecco, questo è l’italiano. Questa è l’Italia. Abbiamo un cuore così. Rassegnato, ma contento. Buono e generoso. Simpatico. Riusciamo a ridere e a scherzare anche in occasioni serie. E io sono come Catone il Censore che al termine di ogni discorso pubblico—anche quando si parlava ad esempio di fognature e dei topi—diceva sempre «Carthago delenda est (Cartagine deve essere distrutta)». Io sinceramente non ho nulla contro Cartagine, ma mi viene sempre da dire—anche io, in ogni occasione, anche quando si parla della Agenzia delle Entrate—«dobbiamo andare dietro a Gesù!», «dobbiamo andare dietro a Gesù!»... Solo se abbiamo nel cuore Gesù possiamo vivere bene la nostra vita, buoni e generosi, e far vivere bene gli altri; vivendo nel mondo (senza essere del mondo) ma con la voglia di renderlo tremila volte più bello e vivibile; e far contenti tutti. W l’Italia.

Il Pio

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