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"Credo più alla Provvidenza che all'esistenza di Torino"


 "Io ho fede nella Scienza. Bisogna credere nella Scienza...". Questa frase non l'ho sentita in TV. L'ho sentita (purtroppo) nel periodo del covid durante un'omelia della messa domenicale, davanti a numerose persone, molte delle quali hanno certamente assorbito nelle proprio cuore quel concetto. In tutta sincerità avrei preferito sentire che bisognasse aver fede in Dio e nella Sua Divina Provvidenza, ma non è stato così. Eppure quella c'è ancora e non smette mai di operare per le persone che hanno fede in Lei. San Giuseppe Benedetto Cottolengo (il fondatore appunto del così detto "Cottolengo" di Torino) aveva una fiducia immensa nella Divina Provvidenza e la sua Opera (grandiosa) è potuta nascere solo e esclusivamente dalla fede che lui aveva in Essa. Tant'è che era solito dire "Io sono più sicuro e certo di questa Divina Provvidenza, che non se esista la città di Torino". Questo santo per tutta la vita, quando non funzionavano le cose, cercava di capire cosa  avesse fatto per impedire alla Divina Provvidenza di procedere e agire, e una volta, raccontano, ricordando che aveva trattenuto dei soldi su cui aveva contato troppo, li gettò via e le cose funzionarono. Ci si può credere o non credere a questi episodi (che comunque sono certi e scritti da testimoni), ma non possiamo più permetterci di non credere alla Divina Provvidenza. Penso allora che chi pone fiducia nella sola Scienza ha un dio molto limitato, astratto, che non vuole bene che a se stesso e che adora solo se stesso e in quanto tale, naturalmente non fa che generare terrore in chi gli crede ciecamente. È Dio che ha creato la scienza e a Lui dunque che ci si deve rivolgere. E alla Sua Divina Provvidenza. Vedrete che se faremo così prima a cambiare sarà la nostra vita, poi l'Italia e infine il mondo. 


Il Pio

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