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“Soldati di Cristo” / 2


Di attentati ce ne sono stati molti negli ultimi tempi. E un’idea, noi persone normali, ce la dovremmo essere fatta sull’argomento. Ma teniamola per noi, perché chi fa Opinione e ci dice come dobbiamo pensare per essere accettati, non la pensa così. E così da un lato i TG continuano a dire che è il “sedicente” Stato Islamico a compierli, proprio come ai tempi dei crimini delle spietate Brigate Rosse (che operavano per lo sviluppo della lotta armata rivoluzionaria per il comunismo) nei tempi in cui i Comunisti erano molto forti, suscettibili (e pericolosi). Quel “sedicente”, infatti, pur non togliendo nulla alla efferatezza delle crudeltà commesse, sembra però attenuare di molto l’ideologia che muove gli autori, che infatti da soli si autoproclamano in un certo modo. Dall’altro, Sacerdoti, Vescovi e Cardinali, quelli importanti, continuano a dirci che “tutte le religioni non producono omicidi” e che “le religioni sono tutte indistintamente per la pace”. E così il problema non è la religione, ma le persone che si comportano male, mele bacate e isolate e che queste esistono tanto tra i cattolici, quanto tra i buddisti, scintoisti, musulmani, etc. Dunque, messo così, il problema è teologicamente e sociologicamente risolto. Ma resta comunque fermo quello che le persone normali invece temono davvero. Cioè finire sgozzati, squartati, sbudellati, in nome di una certa specifica religione…. Di passeggiare tranquillamente per la strada la sera e finire devastati da un autocarro guidato da uno che urla quella frase ormai tristemente nota; di essere dentro un pullman per una gita e vedersi sparati in fronte perché non ci si vuole convertire all’Islam; di essere fatti a pezzi per un kamikaze che, al solito grido, si fa esplodere in mezzo al mercato... Anche se è il “sedicente” Stato Islamico a rivendicare tutto questo, è solo “sedicente”. Anche se le mamme dei “martiri” ci dicono che ora i figli sono in paradiso, questo non conta. Il problema sono i cristiani che non capiscono, che non dialogano, non si aprono al mondo e non accolgono. Ma, dicevo, noi persone normali—e siamo rimasti forse pochi—ci siamo fatti l’idea che quelli ci odiano davvero? Ma tanto, tanto. Gesù ci insegna a amare chi ci odia, il nostro nemico, senza però dimenticare che quello ci odia davvero e che per lui noi siamo comunque i suoi nemici.

In vero, fino a cinquant’anni fa, il cristianesimo non era così, come oggi. I cristiani non erano così. Ai tempi in cui si parlava di essere anche “Soldati di Cristo”, il cristianesimo non era così. Oggi ci stanno insegnando un cristianesimo “Love And Peace”, pacifista e buonista, con forti ideali animalisti e ecologisti. Che però non è di questa terra, che è tanto zuccheroso da far cariare i denti, laddove il Vangelo parla di essere invece il sale della terra; e soprattutto che non è quello che ci ha insegnato prima Gesù morto per questo in croce, poi san Pietro e san Paolo, morti entrambi martiri, passando per sant’Antonio Abate, san Francesco Saverio, sant’Ignazio di Loyola, san Giovanni Bosco, il beato Pier Giorgio Frassati. E poi Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio, Giovanni Paolo II… Per non parlare di Josè del Rio, quindicenne cristero messicano, torturato e ucciso da un ufficiale massone perchè non ha voluto rinnegare la fede cattolica; Rolando Rivi, seminarista quattordicenne, torturato e ucciso dai partigiani comunisti in odio alla sua fede e alla sua tonaca… Ci stanno insegnando un cristianesimo che non permette più di giudicare la vita, che non c’entra con la vita, che non dà senso alla vita. Questo però è un cristianesimo brutto e triste per cui non vale la pena spendere nemmeno un’ora di essa. Ma questo non è sicuramente quello che i santi e i martiri ci hanno tramandato fino a pochi anni fa e per cui hanno speso tutta la vita, ogni singolo istante. Gli uomini sono attratti da Ideali grandi e coinvolgenti per i quali donarsi e spendersi. Se non sono i cristiani a darglieli, li vanno a cercare altrove: anche presso il “sedicente” Stato Islamico,… come anche presso la squadra di calcio.


I nostri tempi non promettono niente di buono. E se dobbiamo davvero finire sgozzati, se non avremo la sacrosanta possibilità di difendere la nostra vita e la nostra fede, almeno moriamo da cristiani, con il crocifisso in mano e al grido di “Viva Cristo Re”.

Il Pio

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