Etichette

Re e scatenamenti

Ci vuole qualcuno che è “sopra” e può dire, essendo poi ascoltato, in quanto degno di fede e di fiducia. Che richiami tutti all’onore e alla dignità. Qualcuno ben voluto dal popolo, che lo vede come uno “di famiglia”. Un Re appunto.


Politicamente parlando, io avrei un grosso difetto, imperdonabile. Sarei monarchico. E, vivendo nelle Marche, sarei dunque per la monarchia papale. Utopia, dunque; stupidaggine pertanto. Una fissazione romantica del passato, alla fine. Il fatto però è anche che ci vuole in uno Stato una figura fissa, sopra le parti, che dura nel tempo e non ha una scadenza fissa. Di cui la gente ha fiducia e vede come difesa e riferimento su tutto. A cui rivolgersi, perchè non è soggetto a un partito. Uno che può indirizzare i tre poteri (giudiziario, legislativo, esecutivo). Ci vuole una figura super partes. Sopra le parti politiche, lontano da esse e che gode la fiducia e il rispetto (realmente, sinceramente) di tutti. Non un dittatore, si capisce (non sia mai!). Assistiamo oggi allo “scatenamento” dei suddetti tre poteri. Scatenamento, per cui nessuno è legato a nulla e a nessuno. Ognuno va avanti per la strada propria, i partiti e le loro minuzie, la logica del potere e dell'opposizione, hanno un peso enorme nella gestione dello Stato e il popolo e quello che pensa spesso non conta nulla. E ci capita di vedere: leggi ad personam o che nascono già incostituzionali o che devono accontentare qualche gruppo, sentenze che hanno il sapore di ingiustizia o di agiustizia, decisioni infine che nessuno prende, lasciando tutto com’è. Ci vuole qualcuno che è “sopra” e può dire, essendo poi ascoltato, in quanto degno di fede e di fiducia. Che richiami tutti all’onore e alla dignità. Qualcuno ben voluto dal popolo, che lo vede come uno “di famiglia”. Un Re appunto. Nei Paesi in cui c’è un Re, il popolo ha un senso di Nazione molto forte e lo vedono come un riferimento. Ma c’è sempre il retro della medaglia: se capita un Re fannullone, pazzo, “macellaro” o, peggio, idiota, sono—come si dice—cavoli amari per tutti, perché lo si dovrà tenere (e mantenere) vita natural durante, senza scadenze o elezioni, con tutte le conseguenze e ripercussioni. Ma attualmente il rischio della democrazia in Italia non è minore, diverso certamente, ma non è minore. Lo “scatenamento” infatti è una cosa grave. Utopia, utopia. Lasciatemi questa utopia e perdonatemi.
Il Pio

Nessun commento:

Posta un commento

«Ci condannano per il nostro attaccamento alla fede».

  Di seguito vi metto un po’ di brevi stralci dagli scritti di Georges Bernanos (Parigi, 20 febbraio 1888 – Neuilly-sur-Seine, 5 luglio 1948...