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Legittima difesa

Spesso il cattolicesimo è visto —da parte dei cattolici stessi— come una specie  movimento pacifista buonista ecologista arcobaleno a tutto tondo e a tutti i costi. Se si parla di armi, di battaglia, di guerra… subito parte lo sdegno e lo scandalo. Il dialogo è l’unica via, dicono in tanti, dimenticando però che in un dialogo, normalmente, entrambe le parti dovrebbero aver interesse a parlare; ma se una parla col sorriso preimpostato e le braghe calate e l’altra vuole solo tagliare la gola, la via del dialogo è molto difficile da seguire e forse, se non davvero pericolosa, del tutto inutile. Dunque contro chi ci vuole uccidere e conquistare, se il dialogo non basta, occorre agire in altro modo.  E senza scandalizzarsi. I Cristeros messicani ad esempio dopo avere percorso tutte le strade “buone”, hanno dovuto reagire armi in pugno contro un governo anticlericale che voleva cancellare con la violenza la fede cattolica da quella terra. Il Catechismo della Chiesa Cattolica parla chiaramente della legittima difesa. A proposito esso insegna: « 2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale (…); 2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità ».  
Il Pio

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