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"Non muoio nemmeno se mi ammazzano!"


«Ho dovuto fare di tutto per sopravvivere, tuttavia, tutto è accaduto perché mi sono dedicato ad un preciso programma che si può sintetizzare con uno slogan: “Non muoio neanche se mi ammazzano”.»

E' il famoso motto che Giovannino Guareschi—padre di don Camillo e Peppone—coniò appena arrivato a Czestochowa, dove i nazisti avevano costruito un lager nel quale lo scrittore emiliano è stato rinchiuso nel 1943. E sappiamo come si viveva dentro a un lager.

Qualcuno potrebbe fraintendere e pensare a un pervicace attaccamento alla vita. Ma conoscendo Guareschi e la sua fede gigantesca è evidente che non è così. Magari potessimo avere un attaccamento alla vita, dono di Dio, come il suo. 

Ma soprattutto come sarebbe bello avere anche noi questa stessa ingenua baldanza  quando ci troviamo difronte ai nostri nemici. 

il Pio

Anacronistica e divisiva. Come sempre.


E’ recente la notizia diffusa da tanti mezzi di informazione che riferisce che il CAI (Club Alpino Italiano) vorrebbe eliminare le croci che si trovano sulle vette delle montagne, perché “anacronistiche e divisive”. (Anche il Colosseo sarebbe anacronistico e per certi versi un po’ divisivo come simbolo di Roma, così pure le pitture di Caravaggio sono anacronistiche oltre ad essere assai divisive e così la Cappella Sistina,… l’Italia per metà sarebbe anacronistica e divisiva). La prima domanda da farsi è se la proprietà delle croci di montagna appartenga al CAI e se quell’associazione possa parlare legittimamente di rimozione, tra l’altro, di qualcosa che interessa anche tantissimi suoi iscritti: infatti molti di quelli che fanno parte del CAI
, passati e presenti, sono cattolici ed anche ultra cattolici: ne faceva parte ad esempio pure il beato Pier Giorgio Frassati e moltissimi suoi amici, peraltro pochi anni fa il CAI aderì all’iniziativa “Sentieri Pier Giorgio Frassati”. La finalità del CAI come descritta nello Statuto è: «Articolo 1. Il Club alpino italiano (C.A.I.), fondato in Torino nell’anno 1863 per iniziativa di Quintino Sella, libera associazione nazionale, ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale». Dunque, a rigore, l’Associazione sarebbe pubblicamente uscita dai confini del proprio oggetto sociale per entrare in argomenti “politici” che non la riguardano. Ma questi che ho appena scritto sono solo ammennicoli, per quanto spiacevoli per chi ritiene importante la Fede in Gesù, cioè: sono solo delle formalità,  pinzillacchere al confronto perché quello che è peggio evidenziare è che è l’ennesimo attacco senza pietà al crocifisso (dunque a Gesù e alla Chiesa e a tutto quello che significano per molte persone) iniziato nelle scuole, continuato nei seggi elettorali, corroborato dalle battaglie per lo sbattezzo, aggravato dal terribile “fuoco amico”, dalla distruzione della liturgia e dall’annacquamento della dottrina, a voler tacere del lavoro fatto dai Potenti, per livellare il popolo. La cosa non è chiara e nemmeno come esca fuori all’improvviso questa presa di posizione assoluta e senz'appello e soprattutto qual è il motivo di fondo. (Spero che i cattolici del CAI si facciano sentire come si faceva sentire molto bene Pier Giorgio Frassati in circostanze simili). Infine. Le parole “anacronistico” e “divisivo” sono da tempo ormai, termini solitamente usati dai nemici (anche in talare) per smembrare la nostra Fede. Quando li sentite, “addrizzate” le orecchie: di sicuro qualcosa non va. Ma soprattutto perché solo la Croce sarebbe anacronistica e divisiva e non ad esempio anche la Mezzaluna, il Triangolo, la Falce e il martello, l'Arcobaleno, la Stella di David,...? Solo Lei. Non è strano? Non vi fa pensare qualcosa?

Il Pio

La controeducazione.



Per capire la situazione di oggi, vi leggo un fatto di cronaca (tratto da Adnkronos del 20 giugno 2023, Redazione): « Lo scorso 29 maggio aveva aggredito e accoltellato (!) la sua professoressa di italiano (si tratta di uno studente di sedici anni del liceo scientifico Alessandrini di Abbiategrasso, ndr); il consiglio del suo istituto ora ne ha votato all'unanimità l'esclusione dallo scrutinio. Il che significa la 'non ammissione' al prossimo anno scolastico. (…) E’ stato quindi bocciato ed espulso dalla scuola. (…) il provvedimento è stato notificato alla famiglia del ragazzo, che però ha deciso di ricorrere contro la decisione della scuola». Cioè il figlio accoltella la professoressa, la scuola lo boccia (permettetemi di dire “giustamente”), la famiglia ricorre al TAR contro la bocciatura. Questo episodio fa pendant con quelli in cui i genitori ricorrono in Tribunale per i brutti voti dati al figlio, con quello delle mamme che insultano la maestra di fronte a tutti i bambini,  perché si era permessa di riprendere il figlio che aveva preso a pugni il compagno di banco e tantissimi altri episodi del genere. Se i genitori operano o ritengono legittimo operare così, significa che la famiglia è allo sfascio anzi che essa non esiste più, ma è divenuta piuttosto un covo di banditi, di complici che si spalleggiano fino a quando non si compie la rapina, per poi scappare ognuno per la strada sua. E' ormai retorico ricordare che quando ero ragazzo se prendevo un brutto voto a scuola mia madre ci metteva il carico e mi potevo scordare tante cose. Un minimo di quell’educazione mi è rimasta ancora e ringrazio i miei genitori di non avermi tirato su liquido e vuoto. La maggior parte dei giovani di oggi non riceve più un’educazione liquida, come quella in voga una ventina o trentina di anni fa, ma—peggio!—una controeducazione: se infatti, “educare” significa far uscire il meglio del giovane, portarlo a comprendere e a vivere nella realtà, portarlo a vivere eroicamente e appassionatamente tutti gli aspetti della vita, “portarlo in vetta” per fargli capire che la vita è una strada, spesso in salita e difficile, ma arrivare in cima permette la visione di un panorama straordinario, il gusto di aver superato se stesso e i propri limiti... Controeducare significa invece, portare il giovane a dare il peggio del peggio di sè, a veder gli altri nemici da schiacciare, avendo nel cuore il vuoto assoluto e solo i desideri omologati dal potere e tutto ciò con la complicità dei genitori e degli educatori. Come disse Lucia, la veggente di Fatima, l’attacco più potente verrà proprio contro la famiglia, infatti nei piani dei potenti del mondo, legati a doppio filo alle Potenze delle Tenebre, essa deve essere distrutta. Loro stanno davvero a buon punto del piano. Noi vogliamo fare qualcosa? Vogliamo provare a combattere la buona battaglia? "Se Dio è con noi siamo la maggioranza" diceva don Bosco. E se non possiamo parlare, almeno preghiamo. 

Il Pio

La corsa.

 


Circa settant'anni fa abbiamo cominciato a correre come dannati. Correvamo tutti. Non sapevamo precisamente verso dove,  ma di sicuro verso un Progresso moderno splendido e finalmente straordinario per tutti. È oscuro chi ha dato il via e perché tutti si sono fidati, anche quelli che non si sarebbero dovuti fidare neanche un po'. Nella corsa affannosa ci siamo persi qualcosa del passato lungo la strada, alcune cose cattive e altre buone. Ma nessuno se ne accorse, tanto forte era il sogno italiano della modernità e del Progresso. Una buona che abbiamo lasciato ai blocchi di partenza è stata la fede in Gesù. Ma per la maggior parte dei corridori andava pure bene tutto ciò, forse un rischio calcolato, visto cosa si vinceva al traguardo; fatto sta che a quelli che sono arrivati dopo l'inizio della corsa non è stato tramandato nulla o poco del passato e soprattutto di un Avvenimento che aveva sostenuto,  rincuorato, rinfrancato, incoraggiato, fatto vivere con dignità... miliardi di persone per oltre duemila anni. Il brutto di tutta la faccenda che al posto della fede in Gesù, ci siamo affidati ai malvagi potenti della terra e ai banchieri più spietati che hanno fede solo nel danaro e dunque nel demonio e auspicano fortemente la depopolazione e l'impoverimento dei popoli. Con quel Progresso è venuto "naturalmente" questo passaggio di consegne. Il passato forse non si recupera più, ma la fede in Gesù è comunque un dono e come tale si può chiedere a Chi solo ce lo può dare. I banchieri e i potenti otterranno lo stesso la depopolazione e l'impoverimento, ma non di schiavi, ma di uomini. E la fede ci farà andare in Paradiso. Che è molto diverso dal quel Progresso che non mi pare sia stato così fulgido per noi corridori. Quanto facilmente ci facciamo abbindolare! 

Il Pio 

I punti salienti

 

Ripercorriamo i punti salienti degli ultimi venti anni. Inizio XXI secolo diviene moneta corrente l'euro e la lira va in pensione. L'euro di fatto ci è stato imposto: nessun referendum che magari sarebbe stato opportuno. Ci avevano detto che avremmo lavorato di meno e guadagnato di più  (un miracolo laico per opera dei miliardari e delle banche) e ci avevamo pure creduto; ma già dai primi giorni il popolo povero e normale si accorse che se la spesa che prima era lire 50.000 ora diveniva € 50,00, a parità di stipendio Allora ci dissero che era la percezione e che non avevamo capito nulla dell'importanza etc.etc. Poi durante la pandemia ci hanno terrorizzato fino al midollo imposto regole da codice militare di guerra e ci hanno obbligato a vaccinarci con minacce terribili e limitato i diritti come in uno stato d'assedio. Finito il lockdown numerose sono le morti improvvise. Oggi vogliono vaccinare gli alluvionati, contro il tetano, sempre incutendo paura. Poi abbiamo subito inganni e menzogne dai chi ci comandava e le tasse ci stanno strangolando. Per non parlare di una informazione a libro paga dei potenti. Poi il dubbio finale: ma quelli che eleggiamo, peraltro strapagandoli per tutta la vita, fanno davvero gli interessi del popolo e rispondono solo ad esso? Insomma chi è che decide e chi comanda, per chi o cosa? Ho parlato solo degli ultimi venti anni e per punti salienti. Ma siamo proprio sicuri che siamo in uno Stato di diritto,  democratico e repubblicano?

Il Pio 

Il deserto.

  Nel deserto, se cammini senza bussola o senza punti di riferimento, giri in tondo e dopo un po’ ti ritrovi al punto di partenza e continui...