Etichette

La paura fa 90








Ormai lo abbiamo capito, ce lo dice con chiarezza l'esperienza degli ultimi anni. C'è la dittatura tradizionale che schiaccia e sottomette il popolo con le brutalità poliziesche o militari, coadiuvati da un sistema efficientissimo di spie e spioni. Qui le cose funzionano benissimo: economia che vola, elezioni con il 100% di voti al dittatore, tutto in ordine e tutto pulito, nessun dissenso. Poi c'è la dittatura democratica. Qui non servono campi di concentramento o le brutalità poliziesche. Non serve il 100% dell'elettorato. 
Basta incutere paura nel popolo e lui si sottometterà senza particolari difficoltà, come un bambino quando il padre lo rimprovera. Ma come?  Per esempio. Prendere uno col camice bianco che preoccupato dica: siamo otto miliardi (ma poi veramente li hanno contati?) non abbiamo risorse per tutti. Buco nell'ozono. Inquinamento. Cambiamenti climatici. Moriremo tutti con le pandemie in arrivo, vaccini obbligatori pena l'esilio e la perdita dei diritti civili... Ma come risolviamo il problema? Presto detto. Eutanasia, aborti, mangiamo scarafaggi, cambiamo tutti le macchine, rendiamo green le case, spendendo cifre spaventose. Lo chiede la scienza a cui ci si deve rivolgere come a un dio terribile. Noi però abbiamo un'alternativa: o seguire la dea Scienza con tutto quello che ne consegue e sottostare agli ordini malvagi del dittatore che adora solo se stesso. O seguire Dio e mettersi sotto il manto della Madonna. E in tal modo avere la sapienza per capire a quale dio dare la vita da cui avere l'intelletto per capire quello che succede, il consiglio per spiegarlo ai vicini, la fortezza per avere il coraggio di fare le scelte giuste, la scienza per interpretare la Scienza laica, la pietà e il timore di Dio per vivere adeguatamente il pessimo periodo che ci è dato da vivere. 

Il Pio 

Una profezia moderna di mille anni





San Nilo Monaco ed eremita, nasce a Rossano Calabria nel 910 e muore a sant’Agata nel monastero greco nel 1004, grande uomo di preghiera e di studi, a 90 anni fonda la stupenda Abbazia di Grottaferrata. È anche noto per una terribile Profezia scritta oltre mille anni fa che riguarda proprio i nostri tempi, considerando che la storia si conta in secoli se non in millenni. 

 Il Pio 

"Dopo l’anno 1900, verso la metà del 20° secolo, la gente di quel tempo diventerà irriconoscibile. Quando il tempo per l’avvento dell’Anticristo si avvicinerà, la mente della gente crescerà obnubilata delle passioni carnali, e il disonore e l’anarchia cresceranno più forti. Allora il mondo diventerà irriconoscibile. L’aspetto della gente cambierà, e diventerà impossibile distinguere gli uomini dalle donne, a causa della loro spudoratezza nel vestire e nell’acconciarsi. Questa gente sarà crudele e sarà selvaggia come gli animali a causa delle tentazioni dell’Anticristo. Non vi sarà più nessun rispetto per genitori ed anziani, l’amore scomparirà, alcuni Pastori cristiani, alcuni vescovi, alcuni preti diverranno uomini vani, completamente fallaci nel distinguere la concezione del bene e del male. In quei tempi i costumi, la morale e le tradizioni dei cristiani e della Chiesa cambieranno. La gente abbandonerà la modestia, e ogni dissipazione regnerà. La falsità e l’avidità raggiungeranno grandi proporzioni e vi saranno sventure per quelli che accumulano tesori. Concupiscenza, lussuria, adulterio, omosessualità, calunnie, omicidi e loschi traffici domineranno nella società. In quel tempo futuro, a causa del potere di tali grandi crimini e licenziosità, la gente sarà privata della grazia del Spirito Santo, che essi hanno ricevuto col Santo Battesimo, e vivranno nel rimorso. Le Chiese di Dio saranno private del timor di Dio e dei pii pastori, e sventure vi saranno per i cristiani rimasti nel mondo di quel tempo; essi perderanno completamente la loro fede perché mancheranno del tutto dell’opportunità di vedere la luce della conoscenza di Dio.
Allora alcuni cristiani si escluderanno dal mondo per andare in santi rifugi cercando di illuminare le loro sofferenze spirituali, ma incontreranno ovunque ostacoli e costrizioni. E tutto questo risulterà dal fatto che l’Anticristo vuole essere il Signore e padrone al di sopra di tutto e diverrà il dominatore dell’intero universo, e produrrà falsi miracoli e fantastici portenti. Egli conferirà pure saggezza depravata a questi uomini infelici cosicché scopriranno il modo di fare una conversazione con altri uomini da un capo all’altro della terra. In quei tempi gli uomini voleranno nell’aria come gli uccelli e discenderanno nel fondo del mare come i pesci. E quando loro acquisiranno tutto questo, questa gente infelice trascorrerà la propria vita senza il conforto di sapere, povere anime, che è l’inganno dell’anticristo. Egli è impietoso! Completerà così la scienza con la vanità che questo li farà uscire dalla retta via e a causa di ciò perderanno la fede nell’esistenza di Dio cadendo nell’apostasia. Allora il buon Dio vedrà la caduta della razza umana ed accorcerà i giorni per merito di quei pochi che si sono salvati, perché il nemico di Dio vuole condurre perfino gli eletti nella tentazione, se ciò gli sarà possibile. Allora la spada del castigo improvvisamente apparirà ed ucciderà il pervertitore ed i suoi  (tratto in parte dal sito internet di la luce di Maria)".

Noi cerchiamo di restare attaccati a Gesù e sotto il manto della Mamma Celeste. Forse arriveremo salvi al nostro destino. 

Intellettualoidi da strapazzo


 Oggi me la prendo con i miei correligionari. Infatti girando spesso per i social, leggo interventi e/o risposte molto spesso dal tono intellettuale. Anzi, intellettualoide e pure da strapazzo. Si parla al prossimo, sia esso fratello, sia esso pagano, come fossimo sapienti contro sapienti, da quelli cioè che ben conoscono la storia o il magistero della Chiesa e lo devono far sapere per piegare l'avversario. Le risposte o gli interventi che leggo, non hanno invece il cuore e il calore cristiano, ma la freddezza della sapienza e della scienza o della statistica. I santi però, non erano mica così, erano semplici (che non significa stupidi), avevano quella semplice saggezza cristiana popolare e una vita altrettanto semplice e cristiana. Non rispondevano a un nemico, non dibattevano con chi li accusava e li voleva morti. Volevano conquistare a Gesù quante più persone possibile, in tutte le occasioni opportune e inopportune. Non dovevano piegare con la sapienza,  ma convertire col cuore e con la vita cambiata da Gesù. Così dobbiamo fare pure noi. Dobbiamo convertire le persone, preoccuparci della salvezza eterna della loro anima e non del loro cervello che dopo la morte, va pure lui in polvere al contrario dell'anima che può andare in Paradiso come anche all'inferno. Per l'eternità. E se non bastano le parole con queste buone intenzioni, quando c'è durezza di cuore o riottosità, un bell'Angelo di Dio, lo possiamo recitare in silenzio perché quella persona si possa convertire. E questo lo possiamo fare anche a prescindere. Talvolta anziché intellettualoidi, gli interventi e le risposte sono di un buonismo mieloso, senza nè cuore nè carne. Ma in questo caso non è possibile intervenire. 

Il Pio 



Lo Stato del capriccio.



La mia formazione è quella degli studi giuridici e pertanto sono tarato su leggi, decreti e regolamenti e più su di questi non vado. Ci sono diverse forme di Stato; per esempio lo Stato feudale, monarchico, repubblicano, socialista, liberale, di polizia, dittatoriale, assoluto,… Il nostro passato ha visto nei secoli nascere e morire molte forme di Stato (ad esempio feudale, monarchico, dittatoriale…). Oggi abbiamo fortunatamente uno Stato di diritto (come quasi tutti gli Stati occidentali). Questo significa che Esso agisce vincolato e conforme alle leggi vigenti, dunque nel suo agire sottopone se stesso al rispetto delle norme di diritto promulgate nella maniera legittima e questo vale sia per il Potere legislativo, per quello esecutivo e per quello giudiziario. Nessuno può agire contro o oltre il diritto. Questo per lo meno lo leggo sui manuali di diritto. Perché ad esempio, qualche dubbio mi sorge pensando se Esso abbia agito proprio in tal modo durante il lockdown a causa del Covid, ma questo è solo un particolare, un’eccezione che conferma la regola. Nessuno può garantire però se il nostro Stato sarà per sempre uno Stato di diritto, tutte quelle forme a cui sopra ho accennato potrebbero evolversi in altre nuove o ritornare quelle di prima e, perché no? sostituire quella attuale.
Dico questo perché ci sono alcune avvisaglie per le quali l’odierno Stato di diritto potrebbe evolversi nello “Stato del capriccio o del desiderio”. Di esempi se ne possono fare tanti. Pensiamo che nel periodo del ’68, gli universitari (in teoria la rivoluzione socialista l’avrebbero dovuta fare gli operai e contadini proletari e non gli intellettuali ricchi e borghesi) gli universitari, dicevo, pretendevano a gran voce il 18 politico. Questo numero corrisponde all'università, al sufficiente degli studenti delle medie. E pretendere il 18 politico, automatico, agli esami, significava questo: siccome uno faceva politica (cioè buttava molotov, picchiava la polizia, sprangava i nemici, scriveva frasi terroristiche sui muri, volantinava, occupava le università,…) gli si doveva riconoscere il superamento automatico di tutti gli esami fino alla laurea. Parte dei dottori di oggi hanno ottenuto la loro laurea così. Altro esempio, la signora che a 80 anni desidera finalmente partorire e avere un figlio proprio, dopo aver passato la vita a evitare i figli. Oppure quello che vuole la casa, ma non la intende nè comprare, nè affittare, cosa fa? Aspetta che esca la vecchietta dalla propria abitazione e se la prende e se la tiene, anche con arroganza e violenza e lo Stato di diritto non ha alcun potere in questa situazione. Per questo accennavo alla presenza di alcuni prodromi nella nostra società che fanno pensare a un passaggio, non so quanto imminente, dallo Stato di diritto a quello del Capriccio. Ultimamente noto che viene sempre più citata con forza, senza essere mai condannata, questa equivalenza “desiderio/capriccio=diritto inalienabile”; temo che il nostro Stato possa rientrare nella nuova forma “del capriccio o del desiderio”; in cui non sarà più il diritto (ancorché solo naturale) a governere gli italiani, ma il capriccio o il desiderio anche di pochi. Lo desideri? Non lo puoi fare? Lo Stato ti riconosce il diritto ad averlo. Uno Stato liquido mi appare oggi. E non credo che questo sia un miglioramento per tutti noi. Io desidero far parte dello Stato Pontificio.

Il Pio




Piuttosto la morte!

 


Noi battezzati facciamo parte di diritto della Chiesa Cattolica Apostolica Romana che è comunque aperta a tutti. In particolare si usa appropriatamente il termine “Apostolica” per intendere che quanto essa dichiara oggi, deriva in linea diretta dagli apostoli che lo avevano ascoltato personalmente dalle labbra di Gesù, i quali apostoli, a parte Giuda Iscariota che sappiamo dove lo hanno portato la sua fede in se stesso e nei soldi, hanno trasmesso questo insegnamento, spesso anche a rischio della pelle, prima ai loro parenti e amici e poi ai loro seguaci e questi, di secolo in secolo, di millennio in millennio, di nazione in nazione, lo hanno trasmesso, tale e quale, fino a noi e qui è giunto dunque, dopo oltre duemila anni, intatto e integro come l'originale. Bene, uno dei principi cardine della Chiesa è che Essa non è democratica (tra l’altro Gesù è morto democraticamente, sulla base di un referendum popolare) e tale non lo è mai stata, perché Gesù pur potendo facilmente nominare come Suo successore il proprio collegio apostolico, fare cioè un gruppo di pari, che poi avrebbero nominato democraticamente i successori, invece ha preferito nominare a capo di essa un solo uomo e solo a lui ha dato le chiavi dell'accesso contro cui le porte gli inferi non prevarranno. Non ha voluto nemmeno un primus inter pares, un primo tra uguali, tra pari, cioè, ha voluto proprio Pietro che non era nemmeno quello a cui voleva più bene di tutti gli altri e che tra l’altro lo tradirà; e a partire da lui, i suoi diretti discendenti nella fede eletti tramite lo spirito santo. La Chiesa, anche se il mondo lo chiede, anzi lo pretende, non può cambiare quello che Gesù ha detto né il modo in cui ha voluto organizzare la Sua Chiesa: non ne ha il potere. Diversamente infatti, non sarebbe più la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, fuori dalla quale non c’è salvezza. Piuttosto la morte! Ora, sempre più spesso vengo a sentire ad alti livelli ecclesiastici, sperando sempre che siano solo delle fake, di una volontà ogni giorno più estesa e massiccia, quasi ci fosse una precisa volontà politica,  di cambiare radicalmente e integralmente le cose dette da Gesù. La Chiesa però deve preservare e custodire il deposito della fede e non deve adeguarlo ai tempi che di volta in volta mutano e che peraltro, ora, sono proprio cattivi e maledetti. Il Catechismo ci dice che dobbiamo seguire sempre la Chiesa per non dannarci eternamente. Ma che faremo se quelli che stanno in alto riusciranno a modificare radicalmente, nelle sue parti essenziali, Vangelo, Catechismo e Dottrina? Forse se pregassimo un po' di più il Signore cesserebbe di essere adirato contro di noi e ci toglierà questa croce opprimente. Ma dovremmo comunque pensare cosa fare in caso di una ipotetica "rivoluzione" ecclesiastica. 


Il Pio

Se Dio non esiste tutto, è permesso



«L’Occidente ha perduto Cristo; questa è la ragione per cui l’Occidente sta per morire, solo per questa ragione» (Fëdor Michajlovič Dostoevskij, Lettera a Nikolaj Strachov, 30 maggio 1871).

«Se Dio non esiste, tutto è permesso» (Fëdor Michajlovič Dostoevskij, I fratelli Karamazov, 1878-1880).

«Non sapete che moltissime persone sono malate appunto della loro salute, cioè di una smisurata sicurezza della propria normalità, e perciò stesso contagiate da una terribile presunzione, da una incosciente auto-ammirazione che talvolta arriva addirittura all’infallibilità? […] Questi uomini pieni di salute non sono così sani come credono, ma, al contrario, sono molto malati e debbono curarsi» (Fëdor Michajlovič Dostoevskij, Diario di uno scrittore, 1873).

«Se il diavolo non esiste ma l’ha creato l’uomo, credo che egli l’abbia creato a propria immagine e somiglianza» (Fëdor Michajlovič Dostoevskij, I fratelli Karamazov, 1878-1880).

«La gente spesso parla di crudeltà “bestiale” dell’uomo, ma questo è terribilmente ingiusto e offensivo per le bestie: un animale non potrebbe mai essere crudele quanto un uomo, crudele in maniera così artistica e creativa» (Fëdor Michajlovič Dostoevskij, I fratelli Karamazov, 1878-1880).

(Fëdor Michajlovič Dostoevskij Mosca, 11 novembre 1821 – San Pietroburgo, 9 febbraio 1881 tratto da Korazym.org).

Ancora il puzzolente fumo di Satana



 Gira la notizia dalla quale si verrebbe a sapere che in una chiesa austriaca sarebbe stata messa l'immagine di un cuore di un maiale dentro un preservativo. Il significato e il motivo di questa, il demonio solo lo sa. Il vescovo del luogo non avrebbe avuto nulla da eccepire,  anzi gli sarebbe pure piaciuta. Potrebbe essere anche una fake news. Oppure no, le fonti sembrerebbero attendibili. Sotto il profilo artistico non credo si possa ritenere un'opera d'arte, come quelle di Caravaggio o di Michelangelo un tempo esposte in chiesa perché il popolo le potesse vedere e trarne giovamento. Sotto il profilo della fede invece è una bestemmia e un sacrilegio. Conferma in toto quell'intuizione di Paolo VI dichiarata pubblicamente al termine del Concilio Vaticano II per cui da qualche fessura è entrato nella Chiesa il fumo di Satana. Ora quella fessura, impercettibile negli anni '60 del pontificato di Paolo VI, oggi è divenuta una autostrada che nessuno vuole nè chiudere nè arginare. Ed è l'ennesimo indizio, grave, preciso e concordante a molti altri, della situazione  liquida che ha preso la nostra amata Chiesa, guidata da tanti cattivi pastori intoccabili e lasciati liberi di svuotare le anime del popolo di Dio. Forse sarebbe il caso di ritornare sulla strada vecchia; vecchia ma che ha dato continui e straordinari frutti. 

Il Pio 

Cosa non si fa per amore di Gesù.


«Isaac Jogues nacque il 10 gennaio 1607 presso Orléans in Francia. Entrò nella Società di Gesù nel 1624 e nel 1636, dopo aver ricevuto l’ordinazione presbiterale, fu inviato nella cosiddetta “Nouvelle-France”, nel Nord-America, per evangelizzare le popolazioni indigene. Arrivò insieme con il governatore Montmagny. Con Padre Jean de Brébeuf si diresse verso i grandi laghi, ove visse per sei anni costantemente esposto a vari pericoli. Con i confratelli Garnier, Petuns et Raymbault, si spinse in esplorazione sino a Sault Sainte-Marie.
Nel 1642, Padre Isaac Jogues intraprese un viaggio in canoa con il coadiutore Réne Goupil ed una quarantina di Uroni verso le missioni nelle terre di questo popolo, ma caddero in un imboscata tesa sul lago Saint-Pierre dagli Irochesi, acerrimi nemici degli Uroni. Furono torturati ferocemente e mutilati, vedendosi strappare prima le loro unghie e poi anche le dita. Nella notte li posero sdraiati a terra, nudi ed incatenati, e versarono loro addosso carboni ardenti e ceneri. Durante la prigionia il Goupil fu visto insegnare il segno della croce ad alcuni bambini ed allora venne ucciso con il tomahawk presso Ossenon il 29 Settembre 1642. Padre Jogues fu invece trasferito ad Albany, ove dei mercanti calvinisti olandesi lo aiutarono a fuggire. Rientrato nel suo paese natale, fu accolto dalla madre del re Luigi XIV ed il pontefice Urbano VIII lo autorizzo eccezionalmente a celebrare l’Eucaristia, nonostante gli fossero state amputate tutte le dita. Richiese poi ed ottenne di poter ripartire missionario per il Canada: così avvenne nel 1644.Due anni dopo, il 24 Settembre 1646 lasciò Trois-Rivieres con il cooperatore Jean de la Lande ed alcuni indiani diretti in Uronia in missione di pace. Ad Ossenon, odierna Auriesville nello stato di New York,vennero però ricevuti con diffidenza dagli Irochesi, che reputavano la religione dei “Manti Neri” quale responsabile delle malattie che avevano decimato il loro villaggio. Padre Isaac Jogues venne ucciso con un colpo alla nuca e decapitato il 18 Ottobre 1646 e Giovanni de la Lande subì la stessa sorte il giorno seguente. La sua testa fu conficcata su una palizzata ed il suo corpo gettato nel fiume Mohawk. Lo zelo e la forza d’animo dimostrati valsero ad Isacco Jogues il soprannome di “uccello da preda”. Nella sua preghiera egli era solito supplicare Dio di accordargli il favore di soffrire per la sua gloria. Fatto prigioniero, rifiuta di scappare: torturato, evade per poter tornare alla missione, “la sua sposa di sangue”. Furono in tutto otto i martiri 
gesuiti (così detti martiri canadesi, ndr) che effusero con il loro sangue la terra nordamericana, beatificati nel 1925 e canonizzati nel 1930 da Papa Pio XI. Numerose parrocchie negli Stani Uniti ed in Canada sono intitolate a questo santo, nonché le parrocchie di Asbestos e di Saint-Hubert in Québec».


(tratto da santiebeati.it, autore Fabio Arduino)

Ma noi, dove stiamo?



Si sentono notizie sempre più brutte soprattutto immorali, disumane, perfide
. Leggendo quelle che girano ormai da tempo, dalle peggiori a quelle più frivole, mi sono chiesto—non senza sofferenza—ma noi cattolici, dove stiamo? Ci siamo? Perché… in politica, no; a scuola, no; nello sport, no; sulla strada, no; a fare opere buone, no; al lavoro, no; in televisione, no; nella cultura,  nell'architettura e nell'arte, no; negli uffici pubblici, no; tra i giornalisti, attori, scrittori e cantanti, no; nelle parrocchie, no. Nella Chiesa, in parte sì e in parte no,… Dove stiamo? Ve lo dico io. A dormire tranquilli e soprattutto nascosti, per paura di farci vedere e sentire, pensando che oggi si deve fare così, la cosa migliore, tanto il cristianesimo è solo una morale avulsa dalla vita di tutti i giorni. Qualcosa di zuccheroso e buonista. Non è proprio così. I santi non hanno vissuto in questo modo e tutti sono chiamati alla santità. Prego Dio allora perchè possa perdonare la nostra grande tiepidezza e sterilità e nonostante tutto, darci ugualmente la grazia della santità clamorosa, perché la nostra vita possa “esplodere” di bene e perché l’Italia torni a essere un popolo cristiano, coraggioso, forte, santo e pronto a dare la vita per Gesù, Cristo Re. Dio, nell’Apocalisse, dice che i tiepidi, siccome non sono né caldi, né freddi, saranno vomitati dalla Sua bocca. E’ il caso allora di scegliere quanto prima che strada seguire: o Dio o Mammona.E questo anche nel nostro unico interesse.

Il Pio

Un po' nervoso...


 Sono un po' nervoso, quindi non so dove mi porterà questo mio confuso sragionamento. Negli anni novanta sono entrati senza bussare alla porta e senza essere fermati, un po' di albanesi. Qualche problema di ordine pubblico lo hanno dato. Pochi. Poi sono arrivati un po' di abitanti della Romania che in base a una legge europea, non dovevano bussare. Alcuni (sempre pochi) di questi nelle interviste, alla domanda circa il lavoro, dicevano candidamente che rubavano e che se rubavano nel loro Paese tre anni di carcere duro li facevano sicuramente "invece qui in Italia...". Poi sono arrivati e continuano ad arrivare gli africani. Alcuni di loro, pochi, si sono dedicati, anima e cuore alla delinquenza pura h 24, alla prepotenza, allo stupro e allo spaccio. Pochi. Lo scienziato di turno dirà "sì, ma anche gli italiani delinquono". Certo, bravo il saggio, ma a noi poveri popolani non contano le distinzioni buoniste e ideologiche, perché la realtà dice che "pochi albanesi + pochi rumeni + pochi africani + molti italiani = invivibilità in molte città". È Infatti la somma che fa il totale, come diceva Totò. Solo questa sommatoria riusciamo capire noi che facciamo parte popolo bue, la massa, come ci definiscono i sapienti e gli intellettuali. E fino a che c'erano solo gli italiani si riusciva ancora a campare... A proposito di somme. Gli italiani avevano una mafia spaventosa che era il loro fiore all'occhiello. Nota in tutto il mondo,  un made in Italy di tutto rispetto. Ora abbiamo la mafia cinese, quella nigeriana,  quella rumena, quella albanese e la nostra. Tutte nel nostro piccolo e gracile territorio. Non è ora che quelli che ci comandano, tutti i partiti, intendo, anziché scannarsi tra di loro e infamarsi reciprocamente, litigare senza costrutto e senza fare nulla o poco, per la Nazione, per la prima volta nella loro vita facciano qualcosa per difendere il loro popolo? Un atto di coraggio, legittimo. Non abbiamo il diritto di essere difesi a casa nostra dai nostri capi? Fatelo! E avrete un popolo che vi ringrazierà per tutta la vita e vi verrà dietro. 

Il Pio 


Un flash nella notte



"Il Signore disse ad Abram: 'Lascia la tua terra, la tua tribù, la famiglia di tuo padre, e va' nella terra che io ti indicherò. (Gn.12,1-9)".
È un passo della Genesi, penso anche conosciuto. Oggi, come un flash nella notte, per un attimo mi ha fatto vedere meglio le cose e mi ha reso più certa una speranza. "Vai nella terra che io ti indicherò..." è questo il flash. Perché mi ha confermato che Dio nella vita ci può guidare fino a un buon destino, se ci affidiamo a Lui completamente e se Lo cerchiamo di giorno e di notte. Lui può entrare nella nostra vita e guidarla, se Gli apriamo il cuore. Lo dice Lui stesso: vai dove io ti indicherò,  cioè se Lo stai a sentire te lo dice dove bisogna andare. La morale allora è: non siamo uomini che si costruiscono da sè, centro di se stessi e misura di tutte le cose. Cerchiamo Dio di giorno e di notte.

Il Pio 

L'Elmo di Scipio.


Io sono cattolico e italiano. Fiero di esserlo. E lo voglio essere fino alla fine dei miei giorni. Anche se i vertici dell'una e dell'altro, ultimamente, mi danno dispiaceri e preoccupazioni. Ma sono anche sentimentale e quasi lirico. Ho sentito l'inno nazionale di Israele e letto il testo. E l'ho confrontato con quello della mia patria che al confronto è una marcetta militare. Loro parlano di un "popolo libero nella nostra terra". C'è una storia comune diet
ro, lontana un milione di miglia dal nostro Elmo di Scipio. Per noi l'Inno è l'inizio delle partite di calcio. Non ci unisce come popolo. Non sentiamo quella musica e quelle parole come qualcosa che unisce tutti dai secoli ad oggi, come popolo intendo. Ve lo cito, non perché facciate tutte e tre i lettori, apostasia, ma perché anche  noi cattolici ci possiamo sentire un popolo libero anche se in patria siamo schiavi pur senza catene. Ma la vera libertà ce la dà Gesù. Anche noi abbiamo una storia comune, una fede che per millenni ci ha unito tutti. Storia e fede che sono sostituite oggi dall'Elmo di Scipio. La musica è la stessa del canto "prendi la mia vita" che ogni tanto sentiamo a messa.

"La speranza
Finché dentro il cuore, l'Anima Ebraica anela e 
verso l'oriente lontano, un occhio guarda a Sion, non è ancora persa la nostra speranza, la speranza due volte millenaria, di essere un popolo libero nella nostra terra, la terra di Sion e Gerusalemme. di essere un popolo libero nella nostra terra, la terra di Sion e Gerusalemme".

Il Pio 

Il fine è la salute delle anime







823 D. È peccato disprezzare i sacerdoti?

R. È peccato gravissimo, perché il disprezzo e le ingiurie che si rivolgono contro i sacerdoti, ricadono sopra Gesù Cristo stesso, il quale ha detto ai suoi Apostoli: chi disprezza voi, disprezza me.

824 D. Quale deve essere il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico?

R. Il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico deve essere unicamente la gloria di Dio e la salute (la salvezza, ndr) delle anime.

825 D. Che cosa è necessario per entrare nello stato ecclesiastico?

R. Per entrare nello stato ecclesiastico è necessaria, prima di tutto, la vocazione divina.

826 D. Che cosa si deve fare per conoscere se Dio chiama allo stato ecclesiastico?

R. Per conoscere se Dio chiama allo stato ecclesiastico si deve:

1. pregare con fervore il Signore che manifesti qual è la sua volontà;

2. prendere consiglio dal proprio Vescovo o da un savio e prudente direttore;

3. esaminare con diligenza se si abbia l'abilità necessaria agli studi, ai ministeri, ed agli obblighi di questo stato.

827 D. Chi entrasse nello stato ecclesiastico senza vocazione divina farebbe male?

R. Chi entrasse nello stato ecclesiastico senza vocazione divina farebbe un grave male e si metterebbe in pericolo di perdizione.

(Catechismo Maggiore di San Pio X)


Il Sacerdozio è un argomento molto, ma molto serio. Tutti ci dobbiamo riflettere. ...Ma il laico non è che deve essere tanto da meno. Alla salvezza della propria anima e di quella di quante più persone incontra, ci deve pensare pure lui. La gloria di Dio per lui, deve essere una preoccupazione quotidiana. Al pericolo di perdizione ci deve stare attento pure lui, perchè all'inferno non si sta bene e ci si sta pure in eterno. Alla propria vocazione (cioè alla chiamata di Dio) ci deve pensare pure il laico, perchè se non ha quella sacerdotale, deve capire in quale posto nel mondo, Dio vuole che si santifichi; perchè un posto nella vigna del Signore ce lo devono avere tutti.Curiamo dunque la nostra anima, molto più che l'aspetto esteriore e il portafoglio.

Il Pio

Scienza c\ saggezza popolare 0 - 2



ANNI SETTANTA
Nel mondo accademico e nell’opinione pubblica prese piede la convinzione che la Terra, a causa dell’inquinamento, stesse correndo incontro a un’imminente nuova glaciazione. Il consenso attorno all’ipotesi di un futuro gelido fu così ampio che nel 1974 persino il Time pubblicò un dettagliato articolo dal titolo “Another Ice Age? (Un’altra era glaciale)” nel quale si dava grande risalto al rischio di una nuova—appunto—Era Glaciale. In quegli anni gli studiosi additarono come maggiore imputato del crollo delle temperature le emissioni di alcuni agenti inquinanti e soprattutto del pulviscolo prodotto dalle industrie. L’idea di un Pianeta più freddo spaventò molto il mondo politico e l’opinione pubblica: si temeva in particolare che l’avanzata del gelo potesse portare a un crollo della produzione sovietica di grano, spingendo il Mondo sull’orlo di un conflitto nucleare. Sono passati quaranta anni.

ANNI OTTANTA
La scienza archivia, silenziosamente, la glaciazione imminente su cui hanno parlato con molta enfasi e preoccupazione anche importanti Capi di Stato, oltre agli scienziati, lasciando la popolazione nel terrore. Oggi la conseguenza dell’inquinamento, come la moda, è cambiata. Esso infatti ha provocato il buco dell’ozono e nei prossimi anni avremo un sensibile aumento delle temperature che brucerà i raccolti, ridurrà le riserve idriche, non pioverà più (?), scioglierà i ghiacciai che allagheranno buona parte della nostra Penisola con tanti morti e case distrutte. E succede che quando piove ininterrottamente per due settimane di seguito il problema va in standby, se non piove per due settimane il problema si dice che è colpa dell’inquinamento. Il nostro destino, alla luce delle teorie scientifiche più innovative, è la desertificazione della terra con tutte le conseguenze nelle popolazioni in fuga. 

Sicuramente qualcosa succederà a causa dell'inquinamento, ma sembra che i vati dell'ecologia la tirino un po' a caso da cinquanta anni a questa parte; e questo ci dovrebbe far pensare alla loro reale capacità e effettiva credibilità.

Ora di seguito vi leggo un racconto di Don Camillo di Guareschi, più o meno sull’argomento, grazie al quale mi verrebbe da dire, forse con un po’ di supponenza: Scienza contro saggezza popolare (illuminata dalla Fede) 0 – 2.


«È gente che avrebbe bisogno di una lezione» disse don Camillo. «Mandategli un ciclone che butti all'aria ogni cosa. È diventato un mondo maledetto pieno di odio, di ignoranza e di cattiveria. Un diluvio universale ci vuole. Creperemo tutti, e così si farà il conto finale e ognuno si presenterà davanti al tribunale divino e riceverà il castigo o il premio che merita!» Il Cristo sorrise. «Don Camillo, per arrivare a questo non occorre un diluvio universale. Ognuno è destinato a morire quando è il suo turno e a presentarsi davanti al tribunale divino per avere il premio o la punizione. Non è la stessa cosa anche senza cataclismi?». «Anche questo è vero» riconobbe don Camillo tornato calmo. Poi, siccome, in fondo, gli dispiaceva un po' di rinunciare in pieno all'idea del diluvio, cercò di salvare il salvabile. «Se almeno poteste far piovere un po'. La campagna è secca, i bacini delle centrali sono vuoti.». «Pioverà, pioverà, don Camillo» lo rassicurò il Cristo «È sempre piovuto da che mondo è mondo. La macchina è combinata in modo tale che a un bel momento deve piovere. O sei del parere che l'Eterno abbia sbagliato nell'organizzare le cose dell'universo?» Don Camillo si inchinò. «Sta bene» disse sospirando. «Capisco perfettamente quando sia giusto quello che Voi dite. Però che un povero prete di campagna non possa neanche permettersi di chiedere al suo Dio di far venir giù due catinelle d'acqua, perdonate, ma è sconfortante.» (don Camillo e la pioggia - Guareschi Giovannino).

Il Pio



Il deserto.

  Nel deserto, se cammini senza bussola o senza punti di riferimento, giri in tondo e dopo un po’ ti ritrovi al punto di partenza e continui...