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Scenari



Negli anni settanta il pericolo era l’invasione dell’Unione Sovietica il cui epilogo sarebbe stata la fine della libertà e della democrazia in Italia e la morte o i gulag e i campi di rieducazione per chi non la pensava da comunista. 

Negli anni ottanta il pericolo era quello di una guerra nucleare tra URSS e USA il cui epilogo sarebbe stata la fine del mondo in un botto, la morte di tutti e il bel lavoro di una settimana di Dio buttato nell’immondizia spaziale. 

Io c’ero in entrambi quei periodi e questi pericoli erano tutt’altro che esagerati. La paura c’era davvero e non era immotivata, solo a vedere il modo in cui si parlavano in cagnesco i potenti del mondo. 

(Fino a adesso) non abbiamo subito né quell’invasione, né ricevuto i missili nucleari sopra le nostre teste. Ma non perché la diplomazia e la politica ha vinto, non perché chi doveva ha ridotto i propri desideri di potere e potenza, non perché tutti sono diventati all’improvviso buoni, ma perché Nostro Signore non ci ha mai perso di vista e è intervenuto, a modo suo, quando era ora. Se non ci fosse stata la Sua mano, probabilmente gli scenari ora sarebbero stati assolutamente diversi. 

Adesso dobbiamo temere una nuova invasione: quella dei tagliagole dell’Isis o dei vari gruppi Jihadisti, islamici fondamentalisti. Ma dire così oggi, anche se è vero, può comportare gravi accuse di fomentare l’odio razziale, col rischio di dover pagare le conseguenze personalmente.E questo è uno dei tanti segni di una cultura che ormai è tutta dedita al proprio suicidio. I cattolici potrebbero anche non sostenere più questa cultura disumana e destinata alla morte, senza adeguarsi per timore e per complessi di inferiorità. (Dobbiamo davvero sostenere ancora questo “mondo”? Non ha già fatto troppi danni?). I cattolici potrebbero fare quello che da duemila anni hanno sempre fatto ininterrottamente, anche in periodi ben più terribili di quelli attuali: creare opere nella società, educare il popolo ai valori cristiani, scrivere libri chiari, creare belle e comprensibili opere d’arte, testimoniare, diffondere nei cuori la fede in Gesù... Ma dire così oggi, anche se è vero, comporta da parte dei cattolici adulti e impegnati, l’accusa altrettanto grave, di dividere e di autoisolarsi.  

Allora ritorniamo a noi. Dunque oggi il timore di un’invasione non è infondato. Purtroppo questa volta non verranno da Est coi carri armati e un esercito sterminato, dandoci però il tempo di schierare il nostro. Non verranno dal cielo dandoci il tempo di entrare nei bunker (per chi ce l’ha). I “nemici” possono già entrare liberamente e ce li troveremo dentro casa, rabbiosi e carichi di odio inspiegabile.Inspiegabile almeno agli occhi umani, ovviamente.

Quali scenari dunque? Da che parte staranno i politici, i cattolici adulti, gli ex sessantottini, i giovani dei Centri sociali, i no TAV, gli animalisti, i manager delle banche, gli azionisti, i giornalisti, gli scrittori, i ricchi, i poveri, i ladri,…? 
E da che parte staremo noi? 

E Nostro Signore, anche questa volta, al momento giusto, ci metterà la Sua mano? Siamo sicuri che ci meritiamo ancora il Suo intervento? Possiamo paragonarci agli abitanti di Ninive dopo passaggio di Giona? Siamo sicuri che non meritiamo invece di pagare le nostre colpe e la nostra tiepidezza? E ancora. Se fossimo chiamati al martirio cosa faremo? Ci faremo ammazzare in odium fidei o diverremo tutti musulmani?

Forse non si arriverà a tanto (io esagero sempre, più invecchio e più è peggio, perdonatemi), ma l’occasione potrebbe essere utile per pensare anche a queste cose. E intanto magari, potremmo iniziare a chiedere il perdono di Dio, la Sua benedizione e protezione su tutti noi. 

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