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Bei capelli


Diversi anni fa mi avevano colpito i risultati di due indagini, condotte da prestigiose Università, dopo aver condotto seri e documentati studi. La prima Università aveva capito che chi ride spesso, ha più propensione alla perdita dei capelli, per via che la risata innesca movimenti innaturali dei muscoli della cute che dunque danneggerebbero irreversibilmente le nostre capigliature. L’altro Ateneo aveva capito che chi prega spesso, vive di più, perché la preghiera fa respirare bene, correttamente e dunque evita quel respiro affannoso, ansioso e accelerato che tanti problemi crea al cuore e alla circolazione del sangue. Dunque, se ci dovessimo attenere alla Scienza, per avere l’elisir di lunga vita bisognerebbe pregare tanto e non bisognerebbe mai ridere se si vogliono mantenere dei bei capelli. Scemo io che avevo sempre pensato che ridere apertamente è un segno che significa che uno è lieto, oltre a essere sintomo di santità, come diceva don Bosco e che pregare ti permette di andare in Paradiso piuttosto che morire in tarda età. Mi ero sbagliato. Che però questi due studi facciano un po’ acqua, almeno per noi ignoranti e del popolino, sembrerebbe evidente. Appunto: evidente, qui è evidente la grossolanità dei risultati degli studi e che chiunque sano di mente direbbe “non mi interessa, io rido perché sono umano e prego Gesù per salvarmi l’anima”. Ma quando i risultati degli studiosi altrettanto grossolani non sono così evidenti, come facciamo a non cadere nella botola coi coccodrilli sotto? Bisogna stare molto attenti, perché siamo in guerra. In guerra con gli uomini affiliati al potere delle tenebre. E loro non si distinguono dagli altri, ma un po' dallo sguardo, un po' da quello che dicono, un po' dalle loro amicizie, ci dovrebbero mettere in all'erta.

Il Pio

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