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Le ho sentite io!







Non dico ogni giorno, ma assai spesso si sentono frasi così grandi e così spaventose che—prendendo in prestito un modo di dire di Giovannino Guareschi—"fanno venire i ricci a un calvo”. Io sono calvo, ma non mi sono venuti i ricci (magari!), piuttosto—prendendo sempre in prestito un altro modo di dire del padre di Peppone e don Camillo—mi rimane per giorni e giorni, un grosso “gatto vivo nello stomaco”. Mi riferisco alle frasi che tantissimi sacerdoti (ma anche alti prelati) pronunciano serenamente e senza il minimo scrupolo o pentimento, durante la messa, oppure per iscritto o in TV, in Radio… dimentichi però di aver preso liberamente sì, ma solennemente innanzi a Dio, l'impegno e il ministero di portare a Lui il Suo  popolo e di difenderlo dalle avversità fisiche e morali, anche a costo della vita e dunque non gli possono parlare solo dei loro soggetivissimi pensieri. 
Faccio qualche esempio per meglio intenderci. “Io al Credo non ci credo” frase pronunciata durante la messa, con l'omissione della recita del Simbolo degli Apostoli e così non lo ha detto lui, nè i fedeli andati a quella messa; un altro ha detto: “oggi il Credo non lo diciamo, ognuno viene qui e mette la mano sul libro della Parola”; un vescovo davanti a dei seminaristi: “questa è la nuova enciclica del papa, sapete cosa ci faccio?” e la butta nel cestino e va avanti con la lezione; ed altri ancora: “i Magi non sono mai esistiti, sono solo una figura letteraria”; “Gesù non può essere risorto dopo la morte, le cellule necrotiche non si potevano riformare”; “Gesù non poteva camminare sulle acque, questo è contro le leggi della fisica”; “il Vangelo è pieno di contraddizioni”; “seguite tutti quello che fa Greta Thumberg”; ma anche “vi dovete convertire all’ecologia”; e poi “la Madonna dopo il parto non è più rimasta vergine” (ci sarebbe però un dogma che dice il contrario); “Io credo nella Scienza” (e io che speravo  dicesse che credeva nella Provvidenza)... Almeno la metà di queste frasi le ho sentite con le mie orecchie, altre mi sono state dette da gente affidabile che le ha sentite personalmente, una minima parte le ho lette su siti degni di fiducia, ma il 100% di esse mi pare che siano in contrasto col catechismo, la dottrina, i dogmi papali, la liturgia, l’ubbidienza: tutto ciò che è importante nella Chiesa Militante per sperare di arrivare a stare nella ChiesaTrionfante. E guarda caso: tutto questo avviene proprio in un periodo in cui da una parte c’è la massima scristianizzazione nel popolo (o comunque in un momento di altissima scristianizzazione) dall’altra si vede amaramente un calo spaventoso delle vocazioni sacerdotali e dall'altro ancora la Chiesa subisce l'attacco sempre più potente dei Supo nemici. Allora, messi così,  a chi giovano quelle frasi? Se tutto questo fosse avvenuto solo cento anni fa, quando il popolo sapeva bene i principi fondamentali del catechismo,  basilari, ma fondamentali, sapeva bene cosa significasse essere cattolici almeno nelle linee principali, ma lo sapeva, avrebbe detto al prete fiacco, alzandosi in piedi e scuotendo la testa: “no, no! Non è così. Vattene via empio e falso”. Forse qualcuno avrebbe anche rimediato delle botte. Il vescovo avrebbe inviato quel prete in esilio, come fece quello di don Camillo, in un paesino piccolino, sperduto sulla cima di una montagna a meditare sulle sue sciocchezze. Ora non si fa e si digerisce tutto e tutto resta dentro e se uno non ha i filtri della fede, i distinguo, fa sintesi di tutto (conforme e non conforme). Tutto questo non ve l’ho raccontato per folclore, per  ridere, per saccenteria, per puntare il dito (non sia mai!). Lo dico perché ogni giorno di più, sto cominciando davvero a pensare che quel famoso “fumo di Satana” è davvero penetrato fin dentro le parti più interne della Chiesa. Fu Paolo VI che pronunciò il 29 giugno 1972 quella famosa omelia in cui disse tra l'altro che aveva la sensazione che: «da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio». Io dico che ci dobbiamo muovere per eliminare quel maledetto fumo e il puzzo tremendo di morto che ha ammorbato tutte le stanze (anche se molti, ormai abituati, lo scambia per profumo). Non so ancora come. Preghiera e testimonianza però le possiamo mettere in atto, che non sbagliamo di sicuro.

Il Pio



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