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Don Bosco / 3 - Il Paradiso non è fatto per i poltroni

«Lavorare quanto comporta la santità non di più; ma ognuno si guardi dall'ozio» (MB XIV,634)

«Per essere in pace con Dio e col prossimo bisogna prima essere in pace con noi stessi». (MB XI,363)

«Dio sa largamente ricompensare i sacrifici che si fanno per obbedire alla santa volontà» (MB XI,243)

«Il massimo e più potente custode della purità è il pensiero della presenza di Dio» (MB VII,331)

«La roba d’altri dobbiamo considerarla come tanto fuoco» (MB VI,354)

«Qual è il maggior mezzo e più sicuro per non cadere mai più in peccato? È mettere in pratica gli avvisi del confessore (MB VI,352)

«Il mezzo principale che stimola allo studio è la pietà» (MB VI,352)

«Col fare a lungo quel che si vuole, i mali incancreniscono» (MB XII,55)

«Lo scherzo, la beffa in materia di religione è la cosa più schifosa e più sciocca che io possa pensare» (MB V,792)

«Tolte dalle comunità le mormorazioni e le parzialità, si gode perfetta pace» (MB XIII,398)

«Nelle gioie e nelle pene sia sempre fatta la volontà di Dio» (MB XV,176)


«Tu riuscirai col cercare la gloria di Dio in quello che fai» (MB IX,721)

«Diceva essere anche la ricreazione un’opera meritoria al cospetto di Dio» (MB III,586)

«Chi pensa molto al corpo e poco all’anima, cade nel laccio del demonio»

«Il paradiso non è fatto per i poltroni» (MB VII,7; X,9).

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«Ci condannano per il nostro attaccamento alla fede».

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