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A vivere da cristiani

...A vivere da cristiani, a educare da cristiani, a lavorare da cristiani, a governare da cristiani, a sposarsi da cristiani, a fare figli da cristiani, a fare scuola da cristiani, a fare programmi TV e film da cristiani, a scrivere articoli da cristiani, a difendersi da cristiani... 




La discussione all’ordine del giorno è—giustamente—l’attentato a Parigi. Mi pesano oltremodo tutte quelle frasi retoriche che gente retorica va diffondendo in TV e sui giornali, pensando così di giudicare bene i fatti alla luce del nulla che hanno dentro il loro cuore e dentro la loro vita. Si fanno maestri di vuoto e la gente—purtroppo—li considera maestri e li ascolta. Frasi altisonanti, ma vuote. La retorica è vuota e porta solo il vuoto perché non ha radici nel terreno vero. Ci fa piacere invece vedere che anche nel nostro Stato si stia prendendo in considerazione la questione, sperando però non sia un pretesto per far solo passare il momentaneo uragano, per tornare poi al “lieto” e eterno dibattito politico, sempre infruttifero di interessi per il popolo. E allora speriamo bene. Ma la terribile vicenda parigina potrebbe far pensare anche. A noi cattolici, intendo. Noi che siamo quelli che mitizziamo il dialogo sopra ogni cosa. Che siamo disposti a rinunciare alla nostra fede e alla nostra bimillenaria dottrina, per aprirci agli altri (che però non si vogliono minimamente aprire a noi). Che siamo quelli dei Valori e dei minuti di silenzio, al posto della Fede e delle preghiere. Quelli delle marce della pace, al posto dei pellegrinaggi. Quelli della Festa di Halloween, al posto della Solennità di tutti i Santi. Quelli della Festa della Luce al posto del Natale. Quelli che tolgono i crocifissi per non turbare chi ha un’altra religione. Quelli che nei loro discorsi evitano sempre di parlare di fede e di Gesù. Quelli del «guardiamo a ciò che ci unisce (la lieta convivenza) e non a ciò che ci divide (Gesù)». Quelli che dentro la chiesa mettono la bandiera della pace vicino al crocifisso. Quelli del «sì va bene, tanto tutte le religioni sono uguali, basta che si creda in un dio…»...
Ma vi ci ritrovate bene in queste frasi? Che fede è quella? Sdolcinata e senza sale, quando Gesù vuole che siamo il sale della terra, quando la nostra sola presenza dovrebbe ricordare Gesù a tutti. Non sono indigesti quegli ideali al nostro povero cuore che desidera tanto il Giusto, l’Assoluto e la Verità? Se i cattolici tornassero a essere sale della terra, dunque a vivere da cristiani, a educare da cristiani, a lavorare da cristiani, a governare da cristiani, a sposarsi da cristiani, a fare figli da cristiani, a fare scuola da cristiani, a fare programmi TV e film da cristiani, a scrivere articoli da cristiani, a difendersi da cristiani,… la nostra terra sarebbe bellissima e tanti resterebbero affascinati dalla nostra bella fede e vorrebbero vivere così. I compromessi con il mondo non attraggono nessuno, anzi ci rendono ancora più odiosi, perché né carne, né pesce. 
Poi quelli ci potranno fare a pezzi ugualmente, coi loro Kamikaze e i loro Kalašnikov, sopra i loro nuovi pick up (probabilmente regalati da Stati anche Occidentali e donati da poveretti per la causa comune). Ci continueranno ugualmente a odiare rabbiosamente anche dentro i nostri Paesi, allevati così sin da piccoli dai loro capi. Però se non potremmo vivere a lungo, almeno moriremo da uomini veri, e davanti al Tribunale di Dio non ci arriveremo sprovveduti e impreparati, ma consapevoli e da cristiani veri. W Cristo Re!

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