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I “tanto non viene nessuno” e le novene all’alba

C'è una cosa che dico sempre—perchè mi ha colpito tanto—e che riguarda una novena. Novembre è il mese in cui inizia la famosa novena, quella che si conclude il 7 dicembre, vigilia della Festa dell'Immacolata Concezione di Maria. E’ stato un voto fatto oltre centocinquant’anni fa. La gente di San Benedetto del Tronto di allora, con a capo i propri amministratori, hanno chiesto alla Madonna di scongiurare il colera che tante vittime stava allora mietendo. Il male cessò. E per ringraziarLa hanno fatto quel voto. Voto che continuò ininterrotto negli anni successivi poi sospeso negli ultimi tempi (quelli moderni per intenderci, in cui la tradizione pare sia un disvalore). Da alcuni anni è stato nuovamente ricordato, grazie al coraggio di qualche nostro sacerdote. Pensate, allora. Dal 29 novembre al 7 dicembre: ore 5.30 della mattina angelus e rosario, ore 6.00 la santa messa, poi tutti al lavoro o alle faccende di casa. La prima volta che ci venne richiesto di ottemperare nuovamente a quel voto pensai che ci saremo trovati alla mattina io, qualche amico coraggioso, tre vecchie. Con questo spirito arrivai vicino all’abazia di S. Benedetto Martire nel buio più completo, alle cinque e un quarto, pensando di essere, come al solito, in superanticipo, praticamente il primo, forse avrei trovato le porte ancora chiuse. Non si trovava il posto per parcheggiare! Un fiume di gente lungo le vie erte del Paese alto si stava recando in chiesa. Sentivo le mamme che dicevano alle figlie che quando erano bambine, la loro mamma ce le portava. Entro in chiesa e non ci sono posti a sedere. Giovani, famiglie, vecchi, bambini in attesa di dire il rosario e poi la messa. Alle 5 e mezza della mattina. La Madonna vicino all’altare ci guardava tutti e sembrava contenta. E fu così per tutta quella novena. Ed è così ancora oggi. Eppure secondo i canoni di ragionamento che abbiamo oggi, questo non dovrebbe assolutamente accadere. "E' impossibile!". Nessuno oggi proporrebbe mai una faccenda del genere, perché “tanto non viene nessuno”. Può anche essere che i miei concittadini siano particolarmente devoti e la mia città un’isola felice. Ma potrebbe anche essere che il cuore di ogni uomo da sempre cerca l’assoluto, cerca il chiaro, cerca l’immenso e non si accontenta del parziale, del confuso e del finito. Non lo soddisfa questo. Così infatti sono gli uomini: se gli si propone una cosa “vera e assoluta” o gli danno tutta la vita o scappano, ma chi aderisce diviene un uomo saldo e vero, se invece gli si propone una roba dolciastra, aderiscono tanti, è vero, però quando possono, nel tempo libero e se fuori c’è qualcosa più “interessante” lasciano tutto. Negli ultimi cinquant’anni è stata “addolcita” la proposta cristiana per essere più allettante al mondo moderno, ma l’esito è stato lo svuotamento dei seminari, la diminuzione della gente in chiesa e cristiani senza sale, identità e coraggio. Poi uno propone il rosario alle cinque e mezza della mattina e se si vede la chiesa piena. Questo non è normale! Cioè, cosa non è normale? L'atteggiamento rinunciatario di tanti cristiani oppure la presenza di tanta gente semplice la mattina presto per pregare? La risposta datevela da soli. Se rimaniamo al concetto del “tanto non ci verrà nessuno” non cambierà mai nulla, non succederà mai nulla. Tanti santi sono passati attraverso questi gesti antichi e buoni. Dobbiamo tornare a un cristianesimo semplice dei rosari, delle novene, delle indulgenze plenarie, dei voti, delle preghiere che si capiscono e che parlano al cuore, dei precetti cristiani detti in modo chiaro e semplice, delle frasi cristiane da citare nei discorsi, della carità sopra tutte le cose, … non è una questione formale, né un ritorno nostalgico al passato, è il cuore dell’uomo che lo chiede. E’ la nostra vita che ne ha urgente bisogno. E’ la fede che si vive bene così. Poi da una fede salda, molti frutti nasceranno.
Il Pio

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