Etichette

Impressioni di luglio


In diversi film che trattano l'olocausto e i lager nazisti, ricorre spesso una scena. A un certo momento, all'improvviso, una pattuglia di tedeschi piomba dentro  un camerone di uomini stipati peggio delle bestie ed urlando come dannati, picchiando e bastonando,  fanno uscire fuori tutti. Sempre con lo stesso metodo, facendo correre tutti appiccicati l'uno addosso all'altro e chi cade, chi inciampa, chi viene schiacciato, chi viene preso a calci se non si rialza, attraverso le vie del campo di concentramento, giungono affannati dentro un salone senza averci capito niente. Subito la porta viene sbarrata da fuori. Infine esce il gas e tra urla, manate contro l'uscio, tormenti e dolori,  in breve muoiono tutti: uomini, donne, vecchi e bambini. Senza nessuna pietà. Senza alcun pentimento: perché quello era proprio Giusto fare e poi "dio è con noi" (sarebbe da capire a quale dio facessero riferimento). Questa tremenda immagine l'ho paragonata alla nostra storia attuale. Ovviamente,  mutatis mutandis, cioè cambiando tutto quanto c'è da cambiare. Infatti ho la netta sensazione che ci stanno portando tutti, di corsa, dritti dritti verso la rovina nostra e dell'Italia attraverso obblighi, con ricatti, con stati di emergenza, con terrorismo ecologista, con aumenti sconsiderati dei prezzi,  con il pensiero unico intoccabile e senza alcun contraddittorio, con un'informazione quasi tutta a senso unico e, se non bastasse, anche con mezzi da pirati. A divenire poveri, cioè, soli, spaventati per tutto, schiacciati da modelli e regole disumane, sbranati da malattie sempre più strane e di dubbia provenienza, intellettualmente svuotati da un politicamente corretto ossessivo e obbligatorio, omologati e infine a perdere tutto, e questo a vantaggio esclusivo di ricchissimi e pochi maiali. A perdere probabilmente anche Dio, perché tutti loro sono quanto meno atei e poi un Dio come il nostro gli dà solo fastidio perché ci fa pensare ed agire liberamente, proprio come non vogliono loro. Potremmo anche essere considerati pericoli,  ma, a ben vedere, pochi e divisi come siamo, probabilmente non gli saremmo mai un ostacolo. E poi ci hanno diviso loro. Così, come quei poveri ebrei non potremo fare nulla. Ci porteranno al mattatoio senza aver capito qualcosa. Nessuno di noi che siamo un inutile e sporca parte del popolo italiano potrà fare nulla. Preghiamo il Signore che confonda le loro menti squallide e bacate dall'orgoglio e dal peccato. Che faccia naufragare i loro cattivi progetti, che confonda le loro vie e il loro linguaggio o che gli faccia almeno la  cianghetta; e che finalmente permetta che l'Italia possa ritornare un Paese libero, buono e vivibile e, soprattutto, cristiano. Bisogna solo capire se ce lo meritiamo. 

Il Pio 

Nessun commento:

Posta un commento

«Ci condannano per il nostro attaccamento alla fede».

  Di seguito vi metto un po’ di brevi stralci dagli scritti di Georges Bernanos (Parigi, 20 febbraio 1888 – Neuilly-sur-Seine, 5 luglio 1948...