
Interessante
è come questa preghiera è nata, proprio a seguito di una visione che ebbe il
papa il 13 ottobre 1884. « Uno dei
segretari di Leone XIII, padre Domenico Penchenino scrisse sull’origine di tale
preghiera a San Michele: “Non ricordo l’anno preciso. Un mattino il grande
pontefice Leone XIII aveva celebrato la Santa Messa e stava... assistendone ad
un’altra di ringraziamento, come al solito. Ad un tratto lo si vide drizzare
energicamente il capo, poi fissare intensamente qualche cosa, al di sopra del
capo del celebrante. Guardava fisso, senza batter palpebre, ma con un senso di
terrore e di meraviglia, cambiando colori e lineamenti. Qualcosa di strano, di
grande, avveniva in lui. Finalmente, come rinvenendo in sé, dando un leggero ma
energico tocco di mano, si alza ». Si precipitò dunque verso il suo ufficio
senza dare la minima spiegazione. Leone XIII compose immediatamente una
preghiera a San Michele Arcangelo, dando istruzioni al segretario della
Congregazione dei Riti perché essa fosse recitata ovunque al termine di ogni
Messa. Successivamente il Papa darà la sua testimonianza raccontando di aver
avuto una terrificante visione dell'inferno: « ho visto la terra avvolta dalle
tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per
il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa
che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve S. Michele e ricacciò gli
spiriti malvagi nell'abisso. Poi ho visto S. Michele Arcangelo intervenire non
in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le
loro ferventi preghiere verso l'Arcangelo ».
« Il cardinale Nasalli Rocca, a tal riguardo,
testimoniò: " Leone XIII scrisse egli stesso quella preghiera. Leone ebbe veramente la visione degli
spiriti infernali che si addensavano sulla Città Eterna, e da quella
esperienza venne la preghiera che volle far recitare in tutta la Chiesa" ».
E un
po’ triste vedere ora che proprio nel momento in cui satana è scatenato contro
la Chiesa, questa preghiera venga omessa e dimenticata, se non addirittura
contestata.
Forse
non a caso « nel 1987 Giovanni Paolo II,
in visita al santuario di San Michele Arcangelo, sul monte Gargano, ebbe a
dire: “Questa lotta contro il
demonio, che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il demonio è tuttora vivo e operante nel
mondo. In questa lotta, l’Arcangelo Michele è a fianco della Chiesa per
difenderla contro le tentazioni del secolo, per aiutare i credenti a resistere
al demonio che come leone ruggente va in giro cercando chi divorare”. E
ancora San Giovanni Paolo II, nel
1994 disse a proposito di questa preghiera: «
“Anche se oggi questa preghiera non viene più recitata al termine della
celebrazione eucaristica, invito tutti a
non dimenticarla, ma a recitarla per ottenere di essere aiutati nella battaglia
contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo” ». Potrebbe
essere l’occasione questa per imparare e recitare questa bella preghiera a difesa
nostra e della Santa Chiesa.
(Stralci e spunti dal sito www.miliziadisanmichelearcangelo.org, Don Marcello
Stanzione).
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