PIO VII (1800/1823): sequestrato e deportato a Parigi da Napoleone, resistette alle mire dell’Imperatore francese con il famoso «Non debemus, non possumus, non volumus» (non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo) variante della risposta che diedero gli apostoli all’intimazione di cessare la predicazione del Vangelo («noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato (Atti 4,20)»).
PIO IX (1846-1878): costretto all’esilio a Gaeta durante la Repubblica romana (1848), fu vessato dalla massoneria per il Syllabus, fu definito da Garibaldi “un metro cubo di letame”. Il 12 luglio 1881, durante la traslazione della sua salma in San Lorenzo fuori le mura, elementi anticlericali, liberali e massoni tentarono di scaraventarne la bara nel Tevere.
PIO XII (1939-1958): fu dileggiato dalla propaganda sionista, oltraggiato dall’infamante libello “Il Vicario”, del comunista Rolf Hochhuth. Tuttora, la propaganda anticlericale e massonica lo addita come nemico degli ebrei (anche se non è vero avendo infatti salvato dai 150.000 ai 400.000, accogliendoli nei monasteri e nelle parrocchie a rischio anche della vita dei consacrati).
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