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Italia sanza nocchiere



«Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello».
Questo che avrete letto è una strofa tratta dalla Divina Commedia. E è proprio Dante che dice tutto questo nel VI Canto del Purgatorio. Si capisce cosa vuole dire. Parla dell’Italia, della sua Italia del 1300. Serva e senza un timoniere (nocchiere), cioè priva di un vero governo, asservita agli interessi di Signori senza onore e senza dignità, in balia degli eventi, luogo di sofferenza e tristezza, non più padrona di ampi territori (Provincie), ma postribolo. Era il 1300. Oggi è il 2022. E’ cambiato qualcosa? Non sembra scritta ieri quella frase? L’Italia è la patria dei santi, degli inventori e degli eroi (e di questo dobbiamo essere fieri) forse lo deve scontare in questo modo tremendo (una sorta di… contrappasso). Ora, pensate davvero che le prossime elezioni 
possano darci un nocchiero coraggioso e capace che ci faccia uscire dalla tempesta? La vecchia gente al potere rimarrà sempre la stessa o si farà sostituire da altri uguali in tutto e per tutto, sennò peggiori. E resterà tutto come sempre, dal 1300 e forse prima: un bordello.
Il Pio

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