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A lume di naso





La mia è solo un’impressione che mai e poi mai potrebbe assurgere a giudizio. Il giudizio si fonda su qualcosa, giusta o errata che sia, l’impressione no. L’impressione è come stare in mezzo ad una nebbia fittissima, sentire una voce che ti chiama e pensare «ma è la voce di Giovanni o di Giacomo?... Mi sembra più la voce di Giacomo». Magari invece era quella di Pietro. L’impressione è come procedere a lume di naso che più di tanto non può essere una garanzia. Dunque la base di partenza oggi è questa. E così la bruttissima guerra tra Russia e Ucraina mi ha dato l’impressione che sta succedendo (o per succedere) una cosa strana. Fino a pochi anni fa, quando si parlava di guerra e di invio di armi da parte del Governo, i gruppi pacifisti, i centri sociali, i no global, le associazioni cattoliche, i politici, i parroci, i sindacati, i giornalisti e le trasmissioni giustizialiste, ecc. facevano un gran movimento: molte proteste e contestazioni, poi si facevano manifestazioni in piazza. Io non ho sentito nulla di questo almeno fino a adesso; ad esempio durante il covid ci sono state numerose manifestazioni di quelli che dissentivano dalle linee governative, molte delle quali, in vero, oscurate dai mezzi di informazione, ma girando su internet, passando per altri organi non allineati, venivi a sapere della loro esistenza. Oggi no. Ed è proprio strano. In Parlamento quasi tutti sono d’accordo a inviare laggiù armi e soldi (e forse anche militari) anche i partiti che hanno fatto del pacifismo più estremo la loro bandiera (e a proposito di soldi, considerate ad esempio che moltissimi terremotati del 2016 —gli abitanti di Amatrice, di Norcia,…—stanno ancora dentro i prefabbricati e le loro case sono rimaste come erano dopo la catastrofe. I soldi lì non sono mai arrivati, oggi invece, sono stati reperiti subito, per un conflitto tra Stati che non sono peraltro, nè della Unione Europea, né della Nato). E in Europa pare che non vedano l’ora di partire in guerra, fanno la voce grossa, lo sguardo rabbioso, minacciano e mostrano i muscoli. E non parliamo degli Stati Uniti che sono più arrabbiati di tutti disposti a investire somme immense (ma perché poi?). (Ma qualcuno che fa da paciere, no eh?). E’ vero che secondo gli standard pacifisti qui il cattivo vuole mangiare il buono e allora si deve tutti accorrere in soccorso del buono. Ma davvero è proprio così? Siamo davvero certi, in detta situazione, che c’è una netta divisione tra buoni tutti da una parte e cattivi tutti dall’altra? «La guera è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le borse» diceva Trilussa alla fine del 1800. E questa mia impressione mi porta a pensare nuovamente a quello che molti avevano già pensato durante il periodo del Covid-19. Considerando come ragionano quelli lassù, a quali dei si sono consacrati, mi domando: ma non è che costoro vogliono ridurre veramente la popolazione mondiale,  come pensava fosse necessario Malthus, per i loro maledettissimi ideali e per il loro spietato tornaconto? Ma resto nella nebbia di cui dicevo all’inizio e la voce che avevo sentito, potrebbe anche essere quella di Antonio. Noi contro i potenti del mondo non possiamo fare assolutamente nulla, subiremo dunque tutte le loro perfide iniquità; loro però, un domani sicuramente lontano, dovranno fare (come tutti) i conti e i rendiconti davanti al Tribunale di Dio (tanto non ci credono, quindi ciò non può essergli offensivo). Però loro Gli dovranno spiegare molte, ma molte più cose di noi. La sentenza sarà per tutti inappellabile, ma in Cielo loro non avranno amici potenti che li possano aiutare come hanno fatto in terra. Noi però finchè possiamo preghiamo, preghiamo, preghiamo.

Il Pio

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