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Il buon padre di famiglia


 

C’è una frase che in diritto si usa spesso; è una frase nata nel Diritto romano, parliamo di molti secoli prima della nascita di Gesù ed è attualissima anche oggi per spiegare, con sole quattro parole, un concetto che per farlo capire, ci vorrebbero almeno dieci pagine di un volume. Nell’ambito giuridico dunque si è soliti parlare della “diligenza del buon padre di famiglia” (che peraltro è entrata anche nel linguaggio comune). Vorrei allora fare un po’ di ironia di bassissimo livello e immaginare come potrebbe essere letta oggi quella frase (che per precisione si dice locuzione) e come fino a pochi decenni fa era invece considerata indistintamente da tutti. 

 Ma la mia è solo fantasia allo stato brado, si capisce, nessuna volontà di offendere.

PRIMA: il buon padre di famiglia è chi nei rapporti giuridici si comporta con quel livello di rigore, di impegno, di correttezza, di cura, di lealtà che si possa pretendere e attribuire a un uomo medio. Esso è una persona buona, onesta dunque, non uno scapestrato, un facilone, perché questo sarebbe inaffidabile, non adempirebbe ai patti che si devono sempre rispettare (pacta servanda sunt). Questa sua fermezza morale si deve vedere sempre nei rapporti negoziali, ma sicuramente anche dentro casa, perché un padre così non può essere cattivo con la moglie e i figli o nelle cose famigliari. Il buon padre di famiglia è per definizione un “uomo medio”, non nel senso dispregiativo, ma nel senso di una persona normale, come tutti; mentre agli esperti, ai professionisti, agli eroi si pretende una diligenza ancora più superiore, naturalmente.

OGGI: mi sono sempre chiesto come mai questa locuzione non sia ancora caduta nelle grinfie dei guardiani della rivoluzione che oggi ce ne sono sempre di più e in tutti i posti e i luoghi. (Probabilmente perché forse non se ne sono ancora accorti). Per loro, come sapete, l’ideologia vince sempre sulla realtà e se la realtà fosse diversa dall'ideologia, tanto peggio per la realtà. A costoro non gli interessa affatto che il concetto è stato chiaro ed utile a generazioni e generazioni di giuristi. Loro direbbero in Parlamento che questa frase è sessista, discriminatoria, diffamatoria, oscurantista come nel Medio Evo (anche se è nata molto prima, quando Roma era caput mundi, se non prima) e non la si deve più utilizzare perché questo non è tollerabile nell'epoca del Sommo Progresso e della Difesa dei diritti dei deboli
. E così dopo egregia, dottora  sindaca, ministra, presidenta (con esclusione per il momento, della locuzione posta al femminile di “lo zoccolo duro”), dopo l’abolizione in certe scuole delle desinenze maschili e femminili, leggeremo sui trattati di diritto civile “la diligenza della buona madre e del buon padre di famiglia” a patto però che il 70% sia della madre e il 30% del padre (le quote rosa)... ma ora, quel bel concetto del diritto romano sarà ancora chiaro così?

Forse questa non è la strada giusta.

Il Pio

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