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Laico e non confessionale


Recentemente un’importantissima persona ha detto in Parlamento che l’Italia è uno Stato Laico e non confessionale (non ha cioè una religione di Stato). Nessuno mi pare aveva messo in dubbio questo. Nessuno aveva nemmeno posto questa domanda, se non erro. In effetti ha fatto un po’ di scalpore un’esternazione del genere. A me poi, è sembrato come se essa provenisse direttamente dal 1800, ma è stata la prima impressione, un’impressione a caldo. Eppure la questione in gioco non era proprio di secondaria importanza, tanto da archiviarla in quel modo sbrigativo. Né era quello un problema solo della religione cattolica. Il nostro è un Paese Laico e non è confessionale: questo è scritto nella Costituzione agli articoli 7 e 8, e lo sanno tutti ma allora non è nemmeno uno Stato omosessuale, islamico, immigrazionista, banchiere, ecologico, politico,... anche queste sono, se vogliamo, le Nuove Religioni per le quali esistono gruppi blindati e chiusi di persone, unite dalla medesima visione del mondo e dalla medesima ideologia e per le quali possono da un lato dare la loro vita dietro di esse, oppure dall’altro venire oppresse, umiliate, incarcerate, limitate nei diritti. Se lo stato è Laico per una religione, lo deve essere anche per tutte le altre, sia quelle tipiche che quelle atipiche. L’Italia poi è “una repubblica democratica fondata sul lavoro” (art. 1 Cost.): sul fatto che sia una Repubblica forse siamo tutti d’accordo, sul fatto che sia fondata sul lavoro forse qualcuno, certamente i più grossolani, comincia a avere dubbi; però nessuno vorrebbe avere dubbi sul fatto che sia democratica; e in democrazia prevale normalmente la maggioranza e non le minoranze, non può essere il pensiero delle minoranze a imporsi per legge su quello maggioranza. Esse devono essere tutte massimamente tutelate, in tutto e per tutto, ma non possono prevalere e dettare loro l’ordine del giorno a tutti solo perché sono una minoranza (con tutti i diritti garantiti): questa non sarebbe democrazia ma a tutti gli effetti un’oligarchia. I cristiani non sono pochi, fanno è vero meno rumore degli altri, si vedono di meno in giro, non sono appoggiati da nessuno importante anzi hanno molti capi traditori e sono anche divisi tra loro, ma sono ancora sempre tanti (e spesso fanno a proprie spese anche cose che dovrebbe fare lo Stato): forse sarebbe il caso di tenerli democraticamente in considerazione. Al di là del vento che tira.

Il Pio

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