Etichette

Razzismo!


E’ un dogma: l’italiano è razzista e non c’è alcuna possibilità di prova contraria. Però non è vero. Infatti a parte una minoranza di fissati, gli italiani non sono razzisti. L’Italia è sempre stata una terra cattolica in cui “bene e male” e "buoni e cattivi" non sono nettamente separati nel senso di “o l’uno, o l’altro”: per noi il santo è anche peccatore ed è normale che sia così e deve chiedere sempre perdono dei peccati che fa, se vuole sperare di andare in Paradiso. Per cui il cattivo per noi non è lo straniero in quanto tale. Non abbiamo mai avuto problemi di colore della pelle o di nazionalità, (tranne quando c’erano le invasioni e dovevamo reagire oppure quando ci era stato imposto da Leggi...). Oggi però—per questioni solo politiche (e chi dice politica, dice danno)—dobbiamo necessariamente essere razzisti, è ineluttabile, è così!, lo dicono anche i giornaloni. E un minimo fatto di cronaca diventa un problema nazionale in cui intervengono talvolta anche le alte cariche dello Stato (oltre che agli stessi giornaloni), se riguarda un immigrato di colore (se invece riguarda un italiano, no). E questo sta facendo irritare gli italiani che guardano la realtà non con gli occhi del politico, ma con gli occhi della persona normale. Non ce la fanno più di tutte queste stupidaggini che da tempo hanno bloccato un Paese. Tutti lo sanno di non essere razzisti. E tutti sanno anche che una buona parte degli stranieri che sono in Italia si comportano come se stessero in una terra di conquista. Come se ci avessero invasi e sottomessi. Pestaggi, violenze, furti, rapine, gente fatta a brani, picconate, angherie, spaccio, stupri persino di signore di 80 anni (mai accaduto!), e poi le pretese di avere tutto senza fare nulla e si fanno pure beffe del nostro Stato. Oltre a spadroneggiare senza sottostare a regole. E, se ciò non bastasse, alcuni hanno fatto anche minacce di islamizzarci tutti… Si potrebbe dire allora che sono gli Italiani a essere oggetto di razzismo da parte degli stranieri, con l’avallo irresponsabile di una parte della politica che non vede (la realtà) e non crede (in Dio), e non il contrario. Però non si può dire per evitare accuse importanti. Ma chi ci difende? La situazione non è bella: da un lato sta una parte degli stranieri che si comportano in quel modo, dall’altro gli Italiani che non ce la fanno più (anche per altre cose) e sentono la storia sempre più pesante o opprimente e si sentono discriminati. Vedremo cosa il futuro ci preparerà. Speriamo bene. L’importante è non perdere la fede in Nostro Signore Gesù Cristo e restare sempre a Lui attaccati. A ogni costo. E qualunque cosa dovessimo fare andrà fatta solo per Cristo Re. 


Il Pio

Nessun commento:

Posta un commento

«Ci condannano per il nostro attaccamento alla fede».

  Di seguito vi metto un po’ di brevi stralci dagli scritti di Georges Bernanos (Parigi, 20 febbraio 1888 – Neuilly-sur-Seine, 5 luglio 1948...