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Mai più!

Ci sono frasi che mi colpiscono e che mi fanno rimuginare per tanto tempo. Spesso sono quelle frasi che chi le scrive, le intende “a effetto”, “che fanno pensare”. Ma in un Italia scristianizzata, le frasi “a effetto” sono quelle evidentemente scristianizzate, di una cultura senza Dio e dunque sognatrice, ideologizzata, sciapa, comunque lontana anni luce dalla profonda e realistica mentalità cristiana. Il 12 novembre 2003 avvenne un grave attentato a Nāṣiriya, in Iraq. Alle ore 10:40 un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. L'attentato provoca un totale di circa 50 vittime (di cui 25 italiani). E’ facile immaginare chi siano gli attentatori e a cosa credevano. Negli anni successivi qualcuno in Italia ha pensato di intitolare qualche Via a quelle povere persone che stavano in Iraq quantomeno non per diletto. Alcuni sindaci—è facile anche qui capire di quale parte politica fossero—hanno negato questa possibilità perché, a Nāṣiriya, i nostri connazionali erano mercenari (sic!) e non martiri. Mercenari, certo. Assassini prezzolati, dunque. Bravi, continuate così. Recentemente nella città in cui abito hanno intitolato una rotatoria ai Martiri di Nāṣiriya. E messo, sotto un cippo commemorativo, la frase—ecco vengo al dunque—«mai più Nassiriya». Ecco, “mai più”... Ora smettono subito. Come si fa a stabilire, a dare per certo, questa affermazione? Che senso ha? Chi glielo va a dire ai terroristi islamici, stracarichi di odio, che ora che hanno scritto quella frase a effetto su una rotatoria, non devono più far saltare in aria e spezzettare le povere persone? Come si fa a dire alla gente «ora non avete più il peccato originale e dunque comportatevi bene»? Mai più! Cosa? L’uomo non si cambia con le frasi a effetto. L’uomo si cambia con la preghiera e con la grazia di Dio. Oggi stesso potrebbe finire la nostra vita per colpa di un pazzo attentatore, di un infarto, di un autista ubriaco, di una scivolata… anche se scriviamo su tutti i muri di tutte le città “mai più” qualcosa. E dove andremo, oggi: Inferno, Paradiso, Purgatorio? Chi è rimasto cristiano lasciasse perdere i gesti, i simboli e le frasi a effetto, il "minuto di silenzio"... le lasciasse ai pagani. Chi è rimasto cristiano invece pregasse, con insistenza, ogni giorno, per l’Italia, per i peccatori, per chi non crede, per la pace,… forse Dio si commuoverà anche stavolta e ci aiuterà e solo allora, davvero, potremmo dire giustamente “Mai più!”.

Il Pio

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