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Sempre sui binari.

 


Negli ultimi anni abbiamo assistito, nella Chiesa, a frasi, scritti, fatti, omissioni, comportamenti, testimonianze,… che fanno pensare o più esattamente fanno inciampare; per lo meno fanno dubitare una povera pecorella senza intelligenza e istruzione. Però, pur essendo tra quelle pecorelle, vedo che un po’ di dubbi sono venuti anche a molti altri, meno pecorelle di me. E quei comportamenti a cui facevo cenno sopra, fanno smarrire e fanno dubitare tante forti o deboli pecore del gregge di Dio. E così nel dubbio atroce, è successo che alcune di loro si sono trasferite armi e bagagli, con famiglia al seguito, in un altro gregge più consono ai loro sentimenti religiosi, altri creano una chiesa nascosta nella Chiesa con la ferma intenzione di conservare il "seme", altri nel dubbio e nello smarrimento escono dal gregge, diversi continuano a seguire, ma essendo spesso digiuni anche del minimo precetto del catechismo, imparano una dottrina border line, quelli fuori poi, in questa confusione, non vogliono entrare nel gregge, pensando “se i cristiani sono così, meglio restare atei”. Tutti costoro restano sicuramente nell’imminente pericolo di una condanna "latae sententiae" (con una sentenza già emessa) fondata sul fatto che “fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”. La Chiesa ha sempre insegnato ed insegna che, alla fine dei tempi, cioè prima della seconda venuta di Gesù (la Parusia) verrà l'Anticristo a sviare quante più anime possibile per portarsele per sempre all'Inferno. Vladimir Solov’ëv (1853-1900) nel Racconto dell’Anticristo immagina che questi irromperà in una storia umana desacralizzata, svuotata di orizzonti trascendenti, in una frammentazione di religioni, culture, popoli, accogliendo ogni aspetto del reale, ma spogliandolo al tempo stesso del suo significato essenziale. Alla fine saranno pochissimi quelli che non lo seguiranno e non si lasceranno sviare da quel Porco. Il “suo” Anticristo che apparirà a tutti buono e portatore di un’ideologia conciliatrice, ‘inclusiva’,  parlerà di ecologismo, di solidarietà e di povertà… e questo farà breccia in una moltitudine di cuori "vuoti" e senza difese cristiane, così carpirà, nelle sue grinfie maledette, moltissime anime. Naturalmente il Racconto dell’Anticristo non è tra i Libri sacri solo ai quali dobbiamo fare riferimento nella nostra vita di fede. Dunque lo dobbiamo considerare niente più che un racconto, come lo stesso autore lo definisce. Dunque che fare? Dobbiamo solo restare in attesa, con rassegnazione. Nella nebbia infatti si deve restare sempre sui binari che da qualche parte sicura conducono certamente (i binari sono la Chiesa, i sacramenti,  i comandamenti, la dottrina e il catechismo). Poi quando la nebbia si sarà alzata  e si vedrà bene, potremo tutti valutare, alla luce dei Libri sacri, ciò che è meglio fare per la nostra salvezza e per la gloria della tanto amata Chiesa.


Il Pio

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