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Non hanno nemmeno il diritto di cronaca.




Immagino che moltissimi italiani pensino che al mondo esista solo la guerra tra Russia e Ucraina. O che solo questa faccia i morti tra le donne e bambini. Che sia disumana. Se ne parla tutti i giorni, spesso con una retorica tanto sdolcinata da far venire le carie, a chi approfondisce un po’ la questione, gli viene poi il dubbio che le cose non siano proprio così lineari come le fanno apparire e cioè: i buoni tutti in Ucraina e i cattivi tutti in Russia. Poveri gli uni, disgraziati gli altri, laddove la storia ci insegna che il giudizio su una guerra viene dato sempre dai vincitori o da chi può urlare più forte e farsi sentire ai più e raramente è obiettivo. Invece le guerre nel mondo, oggi, sono tante, spesso feroci e sanguinose, spesso con massacri della popolazione civile inerme, e dobbiamo scoprire che spessissimo i popoli più deboli oltre a non ricevere il minimo aiuto dal ricco occidente, né militare, né di sussistenza, non hanno nemmeno il diritto di cronaca, il diritto di far conoscere al mondo la loro gravissima situazione, perché a
nessuno gli importa di loro. Sentiamo i nostri TG e la notizia più importante per giorni è Sanremo o giù di lì. Vorrei allora approfondire l’argomento. La definizione ufficiale di guerra è: “Conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati, o in genere fra gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi condotto con l’impiego di mezzi militari”. “Quindi è una guerra quella che il Messico combatte dal 2006 contro i cartelli della droga (e che i cartelli combattono tra loro) e in cui dall’inizio dell’anno scorso sono morte 1.367 persone. O quella che si svolge in Nigeria dal 2009 e in cui nel 2022 sono morte 1.363 persone”. In Nigeria le truppe islamiche massacrano la popolazione cattolica, bruciano uomini, donne e bambini persino dentro le chiese, incendiano le loro case, li costringono a fuggire dalla loro terra,… cose tremende! di cui non si ha il minimo cenno dagli organi di informazione. “Sono guerre quella in Siria (1.037 morti nel 2022), in Iraq (267 morti), nello Yemen (5.099 morti), nella regione del Tigrai, in Etiopia (410 morti)”. Inoltre “Si può definire guerra quella che devasta la Birmania, dove dall’inizio dell’anno ci sono state 3.846 vittime”. Poi ci sono conflitti di lunghissima durata “L’Afghanistan è in guerra dagli anni settanta, con milioni di vittime, e negli ultimi mesi ha visto crescere il numero di rifugiati (sarebbero decine di migliaia) mentre la carestia minaccia cinque milioni di bambini. Ci sono le guerre “a bassa intensità”, come il conflitto tra Pakistan e India per la regione del Kashmir (575 vittime nel 2021 e 25 dall’inizio dell’anno) o quello in Sudan (1.364 morti nel 2021, 97 nel 2022). E ancora: Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Mozambico, Israele e Palestina”. “I bilanci delle vittime sono inevitabilmente approssimativi e spesso contestati dalle parti. Una delle organizzazioni indipendenti che li aggiorna con più regolarità è l’Armed conflict location & event data project, secondo cui sono almeno dieci le guerre o le crisi in corso che rischiano di precipitare quest’anno, tra cui quelle nel Sahel, in Libano, ad Haiti e in Colombia. E poi ovviamente c’è anche la guerra in Ucraina, cominciata il 24 febbraio con l’invasione russa” (ma l’inizio reale pare non sia avvenuto proprio in questa data). Tirando la linea della somma, sono 59 le guerre in corso nel mondo in questo momento. E forse il numero non è nemmeno sicuro. Per difetto. (Stralci dal sito http://www.perlapace.it/). Il mondo dunque è questo: non è solo Ucraina, non è solo Sanremo, non è solo influencer, nè la camicetta che si apre, non è solo politica (inutilissima, costosissima, dannosissima). Ma Dio non ci abbandona e ci assicura sempre il centuplo e un destino stupendo se confidiamo e restiamo in Lui (…comprese le persecuzioni).

Il Pio



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