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Lo sviamento improvviso.



Notte insonne. Mi capita ogni tanto. Mi dico il rosario e poi un po' di preghiere per varie persone, motivi e faccende. Alle 3 della mattina, vista la situazione ormai irreversibile, cervello come un motore a pieno regime, gli occhi definitivamente spalancati nel vuoto, scendo per vedere la televisione. Giro i canali. Vedo qualcosa in bianco e nero, colori che, in televisione, mi attraggono 
sempre, perchè significano solitamente Totò, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Nino Taranto, cioè film comici che mi piacciono tanto. Era invece un cinegiornale o un vecchio notiziario e dai discorsi che si facevano, capisco che il periodo di riferimento era quello gli anni sessanta e più esattamente del dopo Concilio Vaticano II. Infatti, tra notizie su cantanti e attori allora acclamati da numerosi fans, ma oggi stravecchi e finiti, ai capelloni, ieri giovani eroi incompresi e contestatori della società dei consumi e oggi anziani vestiti alla moda e molto ben introdotti in quella stessa società che volevano abbattere, ai tanti vestiti ieri di moda ora semplicemente ridicoli, si dice tra le altre dunque, anche la notizia che in una parrocchia italiana era stata celebrata una messa accompagnata da musica yè yè con chitarre elettriche, batteria e cantanti urlatori, con la (triste) battuta finale: "prima a messa si stava in sacro silenzio, oggi in sacro rumore". Dopo un po' un'altra. Un parroco, anziano peraltro, aveva inventato una macchina per distribuire la Sacra Particola, mettendo una moneta, suonava una campanella meccanica, girava un contenitore e l'ostia cadeva nella pisside sottostante: l'autore era estremamente fiero della sua invenzione. Infine si mostrava un nuovo vestito da prete, giacchetta e pantaloni stretti "per essere adatto ai tempi moderni" e lo si descriveva nei particolari. Si badi quelle notizie  pur lette col tono scherzoso, mettevano in risalto la Novità da tutti auspicata e considerata comunque positiva. Però di tutti i vestiti stravaganti, di tutta la musica yè yè, delle particole automatizzate nella pisside, dei nuovi elaborati vestiti da prete, non è rimasto nulla. Questi ultimi tra l'altro non si mettono più nemmeno quelle giacchette postconciliari (come dice Checco Zalone, "e mettiti il colletto, già siete pochi...!"). Hanno voluto stare al passo col mondo, laddove il mondo naturalmente gira sempre e cambia sempre idea. Hanno voluto adeguarsi alla moda come fosse una  necessità imperativa, laddove proprio quella moda che doveva cambiare il mondo, moriva dopo solo venti anni, per far posto a un altro mondo e un'altra moda. La Chiesa aveva avuto la stessa identica messa, con lo stesso rito e le stesse parole in tutto il mondo per almeno cinquecento seicento anni ed era andata sempre bene a tutti, a Re, Regine, assassini, professori, ingegneri, bambini, operai,casalinghe,... E allora mi viene da pensare, ma dunque la deviazione fuori dal seminato, lo sviamento, è avvenuta proprio in quel periodo. Ma il ponte è stato abbattuto e indietro non possiamo più tornare. E il crollo del ponte che ci legava al passato, presto ci ha fatto dimenticare tutto. Come sempre le colpe dei padri le pagano i figli.

Il Pio

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