Negli anni settanta uscì una canzone intitolata Eaa. In questa, Edoardo Bennato, il cantautore che l'aveva scritta, raccontava di un pullman che affrontava una discesa. Dentro tutti i passeggeri cantavano, ridevano, battevano le mani, tutti certi di giungere, come sempre, a destinazione. Il conducente però, si accorge che il suo pullman aveva i freni rotti. E mentre tutti continuavano a cantare, ecc., pigia un tasto segreto e si catapulta fuori, lasciando tutti i passeggeri che lo avevano pagato e avevano posto in lui la loro fiducia (e la loro vita), indirizzati dritti dritti verso il burrone. Bene. Ora siccome una persona importante che ricopre un ruolo importante, ha parlato, senza la minima vergogna, di "preghiera laica", io che non sono importante e non ricopro un ruolo importante, mi sento autorizzato a parlare di "parabola laica". Perché Eaa è una parabola laica. Il pullman è l'Italia, il conducente (a cui per regolamento solitamente, non si può parlare) è la classe dirigente, quelli invece che cantano, ballano, battono le mani, ridono, parlano di politica e economia, siamo noi che facciamo solo parte dell'inutile e sporco popolo. Poco prima della catastrofe, la classe dirigente (che poteva anzi doveva controllare i freni e semmai sostituirli) di notte, senza dire nulla, scappa lontano col bottino. E il popolo inutile, senza nemmeno accorgersene, finisce nel burrone, continuando a cantare e battere le mani, parlando di politica e economia... Morale. Quando saremo nel fosso, sarà inutile lamentarci o cercare di farla pagare ai maledetti. Accettiamo con cristiana rassegnazione tutte le prove che dovremo affrontare e soprattutto restiamo saldi nella fede, perché non avvenga che lo stare dentro il fosso ci possa essere fonte di dannazione eterna. E che questo non sia mai!
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Una parabola laica.
Negli anni settanta uscì una canzone intitolata Eaa. In questa, Edoardo Bennato, il cantautore che l'aveva scritta, raccontava di un pullman che affrontava una discesa. Dentro tutti i passeggeri cantavano, ridevano, battevano le mani, tutti certi di giungere, come sempre, a destinazione. Il conducente però, si accorge che il suo pullman aveva i freni rotti. E mentre tutti continuavano a cantare, ecc., pigia un tasto segreto e si catapulta fuori, lasciando tutti i passeggeri che lo avevano pagato e avevano posto in lui la loro fiducia (e la loro vita), indirizzati dritti dritti verso il burrone. Bene. Ora siccome una persona importante che ricopre un ruolo importante, ha parlato, senza la minima vergogna, di "preghiera laica", io che non sono importante e non ricopro un ruolo importante, mi sento autorizzato a parlare di "parabola laica". Perché Eaa è una parabola laica. Il pullman è l'Italia, il conducente (a cui per regolamento solitamente, non si può parlare) è la classe dirigente, quelli invece che cantano, ballano, battono le mani, ridono, parlano di politica e economia, siamo noi che facciamo solo parte dell'inutile e sporco popolo. Poco prima della catastrofe, la classe dirigente (che poteva anzi doveva controllare i freni e semmai sostituirli) di notte, senza dire nulla, scappa lontano col bottino. E il popolo inutile, senza nemmeno accorgersene, finisce nel burrone, continuando a cantare e battere le mani, parlando di politica e economia... Morale. Quando saremo nel fosso, sarà inutile lamentarci o cercare di farla pagare ai maledetti. Accettiamo con cristiana rassegnazione tutte le prove che dovremo affrontare e soprattutto restiamo saldi nella fede, perché non avvenga che lo stare dentro il fosso ci possa essere fonte di dannazione eterna. E che questo non sia mai!
Orrido abisso

Vi ricordate la poesia "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia"? Essa è stata scritta a Recanati dal grande Giacomo Leopardi tra il 1829 e il 1830. Si parla di un vecchiarello stanco che porta un peso enorme sulle spalle e passa di fretta torrenti, montagne, valli, fiumi, sassi aguzzi, gelo... per giungere alla mèta, quella cioè dove portava tutto quel suo doloroso e faticoso pellegrinare, arriva dunque "colà dove la via e dove il tanto affaticar fu vòlto: abisso orrido, immenso, ov'ei precipitando, il tutto obblia". Per molti la condizione umana è proprio questa, precisa, ma molto triste, disperata, non si può vivere bene così (e questo potrebbe spiegare anche tanti comportamenti di nostri concittadini).
Il Pio
I nuovi pifferai magici
Vi ricordate la favola del Pifferaio magico di Jacob e Wilhelm Grimm (meglio noti come i Fratelli Grimm)? Una città era piena di grossi topi che provocavano continuamente danni alle cose e alle persone. Per risolvere questo problema venne incaricato un pifferaio che accettò di eseguire il servizio, ma solo se in cambio avesse ricevuto una giusta remunerazione. L’accordo si concluse positivamente. Allora il suonatore iniziò a zufolare una particolare musica che attrasse subito tutti i ratti del paese che lo seguirono come affascinati. Li condusse dunque al fiume ove, immantinente, tutti si gettarono, ad uno ad uno e affogarono senza lasciare superstiti. Il paese dunque era libero da quella sorta di calamità bestiale, ma il Borgomastro, inspiegabilmente, non volle assolutamente pagargli il dovuto, anzi non gli pagò proprio nulla (probabilmente era l’antesignano, il capostipite, di tutti i futuri detentori degli uffici pubblici, in particolare quelli della nostra Penisola). Fatto sta che il pifferaio, senza perdersi d'animo, riprese a zufolare, ma questa volta in un’altra melodia e attrasse così tutti i bambini del paese che non fecero mai più ritorno a casa. Fine. Fiaba tristissima! Anche un po’ cruenta se vogliamo, come spesso erano tutte le favole di quell'epoca. Ma anche attuale se ci pensate un attimo. Infatti oggi, anche tutti noi che siamo inquadrabili quali esseri normali (cioè quelli del popolo o poco sopra o poco sotto) abbiamo intorno a noi numerosi favolosi pifferai magici. Ognuno suona una melodia per noi fantastica che gli altri non sanno fare; ogni musicalità infatti attira però solo un gruppo particolare di persone, una quelli vicini al ponte, un'altra quelli del centro,... perché c’è chi la pensa in un modo e chi la pensa in un altro… il ciclista, il professore, il cuoco, il barista, … il fatto è che loro suonano davvero molto bene e noi li seguiamo a bocca aperta come nella musica così nei ragionamenti. Ma come i ratti e poi i bambini della favola dei Grimm, seguiamo costoro senza una ragione ragionata, senza un sentimento giudicato, per emozionie, alla cieca e soprattutto non sappiamo mica dove ci stanno portando. Quello che sappiamo è che ci piace tanto la musica di un solo particolare pifferaio e che invece la musica degli altri ci è spiacevole e ci crea tanta rabbia e risentimento. Nel mentre dunque noi godiamo la loro musica, questi potrebbero portarci tutti dritti dentro al fiume, o dentro una caverna, o in pasto agli squali o nella tana dei pirati... Vero è anche che prima di tutto questo ci rende divisi e un popolo diviso si domina e comanda molto più facilmente e si conduce dove si vuole. Mentre i pifferai—pur facendo musiche molto diverse tra loro e apparendo tutti come avversari e in competizione tra loro, cioè (ci pare che) ognuno vada con coraggio dritto per la sua strada, verosimilmente però potrebbero anche essere tra loro segretamente legati da un accordo e a loro volta tutti incatenati al Grande unico pifferaio magico che tutto vuole e tutto domina, pronto a sbranare crudelmente chiunque non la pensi come lui. Signori miei, stiamo messi male. Non dobbiamo fidarci mai di quell’uomo che non vuole seguire Gesù e nonostante questo fa discorsi affascinanti; se infatti uno non ha Gesù nel cuore, non può che avere dentro di sè un'anima piena di peccato senza freni e di marciume peggiore, che lievitano quotidianamente. Il nostro Pifferaio magico deve essere solo Dio: è la Sua musica che ci deve guidare, è a lui che dobbiamo andare dietro nelle strade del mondo, è sempre Lui che ci deve far capire ciò che è bene e ciò che è male fare. il resto è tutto un inganno.
Gli Intelligenti accreditati
Per esempio. Mettiamo che un gruppo che frequenta le idee gender, facesse una processione con la statua della Madonna raffigurata con le "cose" di fuori e vestita un po' così (non si dovrebbe parlare in questo modo della Mamma Celeste, ma come si fa?), si direbbe che non c'è nulla di male, ognuno ha il diritto a manifestare le proprie idee democraticamente e che nessuno deve giudicare e tutti devono rispettare tutti. E chi si offende è fetente. Se poi una di quel gruppo dicesse pubblicamente (e considerata la sua notorietà, la notizia fa il giro dell'Universo) "voglio un papa donna" tutti le farebbero le lodi per il coraggio manifestato, da sola contro tutti (e nessuno però si chiede come mai una che non è cattolica, leader dello sbattezzo, che non gliene importa nulla della Chiesa, voglia per forza un papa femmina). Se poi in un'opera teatrale, patrocinata dal comune, si raccontasse la storia di Gesù con tanto di croce posizionata sopra il sedere del primo nel modo di un rapporto omosessuale, ebbene questa altro non sarebbe che arte, arte pura e libera e chi non la capisce è solo un ignorante e come tale deve stare solo zitto. Se poi una ragazzina venisse picchiata da ragazzi di colore perché portava un piccolo crocifisso al collo, la giustizia direbbe che quegli stranieri sono giustificati perché erano stati provocati da lei, per via di quel segno cattolico (in Italia, si capisce). Comunque è certo che tutti quelli che pensano al contrario degli Intelligenti accreditati, non sono democratici, ma solo fascisti da escludere con sacro zelo dal consorzio umano. Ma se uno dicesse pubblicamente che natura vuole che un bambino nasce solo da un uomo e una donna e ha bisogno di un padre e una madre per crescere bene, difficilmente riuscirebbe a tornare a casa, senza pensare alle polemiche infuocate che per giorni verrebbero accese da quella frase con conseguente risposta insensata "siamo ancora nel Medioevo per colpa dellaChiesa!". Tutti questi casi non sono mica tratti dalla realtà, ma dalla quotidianità piuttosto. Prima però di fare la botta contro il muro ed esso ci travolga, senza sapere se poi ci rialziamo, non è il caso di prendere una posizione chiara sulla nostra vita e sul mondo? Stiamo con gli Intelligenti accreditati di questo mondo o con Gesù? Ma questi Intelligenti poi con chi stanno? Su quale libro paga? Ormai è una battaglia e dobbiamo stare da una parte, è la battaglia per la verità o forse, meglio per la Verità. E non possono più esistere i disertori e gli ignavi: è giunto il momento di fare una scelta. Non farla significa sostenere comunque gli Intelligenti accreditati.
Il Pio
2050
Negli ultimi anni pesiamo col bilancino del farmacista ogni minima ombra di razzismo. E facciamo bene si capisce! Qualche volta però ho l'impressione che esageriamo e che pendiamo tutti da una parte. Se un uomo di colore viene picchiato o insultato, il bianco è razzista. Se è il bianco a essere picchiato e insultato dall'uomo di colore, non è razzismo, ma questo è stato provocato da quello. Se uno dopo 50 anni, si sveglia e accusa un sacerdote di aver usato violenza sessuale su di lui, con tutti i testimoni dei fatti defunti, è sicuro che ha ragione a priori e che è andata proprio così, l'assioma infatti è che i preti sono tutti pedofili (questo concetto puzzerebbe esso stesso di razzismo, ma ufficialmente non lo è). L'Occidente, il concetto del razzismo, lo sta forse un po' estremizzando, se non addirittura ideologizzando. Il distinguo non dipende più dalla realtà dei fatti che come tale è certa, chiara e pura, semmai dall'ideologia del potere. Ma il problema del razzismo a breve non lo avremo più (se poi ce n'è davvero, quantomeno nella misura propalata dai Signori al Potere). Infatti il 2050 è l'anno in cui il popolo islamico residente in Europa sarà la maggior parte, la maggioranza. Hanno fatto calcoli statistici. E forse i calcoli si potevano evitare in quanto noi, i figli, non li facciamo, loro sì e pure numerosi, anche a braccio ci si arriva subito a capire che prima o poi giungerà il giorno del giro di boa. Naturalmente si possono trovare le notizie di cosa succede nei Paesi in cui sono la maggioranza. Peraltro la foto qui sopra rappresenta in minima parte la strage di cristiani operata in Nigeria. Dal 2050, ad esempio, il problema che nel lavoro la donna è pagata di meno dell'uomo e fa meno carriera rispetto a lui, non si porrà proprio. Sicuro. Qualche bianco potrebbe essere sgozzato, bruciato, ma sarà legale e non sarà razzismo perchè, cosa sia "razzismo", lo può dire solo il vincitore. E così uguale per le case bruciate o espropriate. Naturalmente la nostra cultura e tradizione ce la dovremo dimenticare. Al 2050 io ci potrei anche arrivare. Vecchietto. Però io la mia fede non la voglio abiurare, proprio alla fine della vita, di quella che spero sia stata una buona battaglia. Confido nel Signore. Ma sono anche una persona molto paurosa... potrei cedere, continuo a confidare nel Signore che mi darà la Grazia. Infine. Mi piacerebbe sapere, ma tutta la genia politica che ha permesso e agevolato questa situazione, allora da che parte starà?
Il Pio
Ritornano i lupi neri col camion

Da bambino i miei genitori mi dicevano seri che se non mi addormentavo subito e senza protestare, di lì a poco sarebbero arrivati i lupi neri col camion e mi avrebbero portato via. Io ovviamente ci credevo, avevo anche un po' di paura, così mi mettevo subito in silenzio e in
La Chiesa in entrata
Un particolare che mi ha sempre colpito da quando ho cominciato a frequentare la Santa Messa da cattolico (prima la frequentavo sempre, ma da cristiano vuoto, sincretistico, assente, il mio corpo era là, ma lo spirito altrove e talvolta anche il corpo andava con lo spirito) quello che ha colpito -dicevo- è l'assenza dei concetti chiave per la vita di un cattolico. Vi ho raccontato come al catechismo della Cresima, il pomeriggio del giorno prima di ricevere il Sacramento, dopo mesi di catechismo, io non sapessi minimamente cosa Esso fosse, nè chi era il Vescovo che me lo avrebbe impartito di lì a poco. Lo chiesi a mia madre mentre apparecchiava per la cena e lei riesumando il Catechismo di san Pio X (oggi molto denigrato) mi disse che sarei divenuto un Soldato di Cristo. Ora mi era più chiaro e questo mi consolò molto. Poi è capitato che mia nipote, eccellentissima studiosa, dopo aver fatto la prima Comunione non sapesse dell'esistenza dei Dieci Comandamenti (e non parliamo mica di concetti di altissima teologia!). Infine, almeno per i casi a me noti, a un ragazzo che conosco è capitato un catechista divorziato e riaccompagnato. (Rispetto massimo per la persona, ma qualcosa non va). E mentre si parla di Chiesa in uscita, a me verrebbe piuttosto di parlare di Chiesa in entrata, cioè: tana liberi tutti e ora torniamo dentro casa, è troppo tempo che stiamo in cortile a giocare. Si é fatta notte e la notte è del diavolo. Torniamo dentro per capire bene la dottrina e il catechismo altrimenti come facciamo a vivere da cristiani? Se si capisce che siamo Soldati di Cristo che dobbiamo combattere la buona battaglia e che Dio così ci vuole, impariamo quello che dobbiamo fare e poi possiamo uscire nuovamente, ma stavolta con l' "armatura", con una buona armatura indosso; se non siamo addestrati andremmo allo sbaraglio, contro un nemico sconosciuto, ma gigantesco e senza pietà. E allora perché non usare le omelie per istruire il popolo che non sa più nulla del cattolicesimo? Dove si ritrova altrove tanta gente insieme seduta, in silenzio e in ascolto? Perché poi essere straconvinti che le messe devono essere belle e attraenti solo se vengono condite con urla da stadio, balli e applausi, oppure simboli, riti e preghiere inventati extra messale, oppure con lo sfoggio di cultura pura, interessante sicuramente, ma infruttifera? Dunque dicevo dell'assenza dei concetti chiave che raramente si ascoltano a messa. Quali sono? Eccoli: salvezza dell'anima, peccati mortali, morte, Paradiso, Purgatorio, inferno, Satana, tentazioni, preghiere, santi, Sacramenti, in particolare confessione frequente e comunione, fuori dalla Chiesa non c'è salvezza, opere pie, carità, o pellegrinaggi, indulgenze plenarie, creare un mondo buono nel luogo in cui siamo stati messi, rassegnazione, aiuto vicendevole, ama il prossimo tuo come te stesso,... non sarebbe bello ogni tanto ascoltare nell'omelia almeno uno solo di questi concetti chiave? In cui viene spiegato bene e con chiari esempi tratti dalla realtà o dalla vita dei santi? La nostra vita non sarebbe più chiara? E la nostra fede non sarebbe più forte?
Il Pio
Migranti e democrazia
Se uno dice che una parte degli africani in Italia delinque, è razzista. Anche se in effetti è vero, numeri alla mano. Però non si può dire ...

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Se la Fede passa e si diffonde attraverso l’udito, cioè, attraverso l’ascolto, come diceva San Paolo (“Fides ex auditu”), occorre che qual...
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In un telefilm poliziesco che ho visto di recente, tra una sparatoria e un arresto, ad un certo punto il protagonista (bello e buono) va a...
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§ 3. - Dell'esame. 696 D. Che cos'è l' esame di coscienza? R. L'esame di coscienza è una diligente ricerca dei peccati che...