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L'Inferno è vuoto! Certo, lo avete visto!

 


DNell’ottica di Dio che senso ha questa battaglia «senza esclusione di colpi», quella tra il frate di Pietrelcina e «il re degli inferi», una lotta per la vita e la morte iniziata quando Padre Pio era solo un fanciullo e chiusa solo dalla sua morte? C’è una spiegazione ascetica in tutto questo?

Padre AMORTH: Purtroppo, oggi sono tanti che parlano di inferno vuoto, anche un teologo famosissimo ed un cardinale, eppure non c’è niente di più chiaro nel Vangelo che la certezza dell’inferno, delle persone che ci vanno e dell’eternità dell’inferno. Per cui parlare di inferno vuoto è tradire la Bibbia, è tradire il popolo di Dio. Togliere la paura dell’inferno è togliere un incentivo a resistere contro le tentazioni e quindi è un vero inganno ed una vera bugia. L’inferno, purtroppo, c’è, in esso cadono tante anime come hanno visto in visioni private, per esempio, i fanciulli di Fatima, e come hanno visto tanti Santi. Chi ci va, ci resta per tutta l’eternità. C’è un episodio, se vuole, che può essere interessante da ricordare. Un episodio avvenuto a una delle ragazze a cui è apparsa la Madonna di Medjugorje. Chiese una volta la fanciulla (lasciamo stare il caso Medjugorje, se si può credere o no, a me interessa l’episodio in sé): «Mamma cara, non potrebbe un dannato pentirsi delle sue colpe e non potrebbe Dio toglierlo dall’inferno e portarlo in Paradiso?». La Madonna, sorridendo, disse: «Dio potrebbe, Dio potrebbe, ma sono loro che non vogliono». Quando uno s’incancrenisce nel peccato, nella via contro Dio, non ne vuol sapere di tornare indietro. Tutte le volte che io ho detto al demonio: «tu sei il più grande stupido che esiste al mondo. Con tutta la tua intelligenza prima eri in Paradiso e adesso sei all’inferno. Dimmi: se potessi tornare indietro, cosa faresti?». «Farei la stessa scelta», è stata la risposta che mi ha sempre dato. L’eternità dell’inferno dipende proprio da come uomini e demoni siano incancreniti, cocciutamente attaccati all’odio contro Dio e ad uno stato di opposizione a Lui. Ecco perché l’inferno è eterno.

D: Ci sono stati dei Santi «posseduti» dal diavolo?

Padre AMORTH: Ce ne sono stati vari, e questo ci dà l’occasione di ricordare che la possessione diabolica può avvenire per motivi colpevoli (per esempio, se uno si dà a pratiche di occultismo), ma può avvenire anche per motivi non colpevoli. Questa è una forma di penitenza, di sofferenza, estremamente meritoria. Ci dà l’occasione di ricordare che, se uno ha una forma di possessione diabolica, non vuol dire che sia un’anima in peccato o che abbia commesso dei peccati. Mi piace ricordare una persona dei nostri tempi: suor Maria di Gesù Crocifisso, carmelitana, chiamata anche la «piccola araba», nata a pochi chilometri da Nazareth. Ha avuto due volte nella vita la possessione diabolica con la necessità di ricevere esorcismi. Quindi il demonio può anche colpire persone sane, e i sacrifici, le sofferenze, le percosse, le umiliazioni, tutto quello che il demonio provoca in queste persone è altamente meritorio per la loro santificazione e per il loro apostolato verso le anime bisognose di Dio.

D: Qual è il modo per difendersi dal maligno?

Padre AMORTH: Ritornare ai dieci Comandamenti, alle leggi di Dio. Vedere che le leggi di Dio non sono proibitive, ma leggi di salvezza. Ritornare ad amarci, ritornare alla concordia, ritornare all’onestà. Oggi la società è basata proprio sull’ingiustizia: bisogna ritornare a Dio.


(Stralci dall'articolo Padre Pio e “Barbablù". Intervista a Padre Gabriele Amorth— nato a Modena il 1 maggio 1925 e deceduto a Roma 16 settembre 2016, fu sacerdote, scrittore e soprattutto uno dei più noti e esperti esorcisti della diocesi di Roma) 
 di Raffaele Iaria tratto da wwwhttp://medjugorjesaccolongo.it/g41.htm)

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