Oggi se uno avesse la malaugurata idea di dire a un altro «fai la persona normale!» sarebbe immediatamente preso, se gli va bene, a male parole: razzista, omofobo, fascista, medievale,… Oggi la parola “normale” è infatti, un disvalore, anzi un termine che non deve esistere più, che non si deve dire più. Chi è normale? Chi sono io per dire chi non è normale? (Un tempo avevamo tutti riferimenti chiari, ma oggi non si possono più dire). Questo è il succo del discorso. Ma la rivoluzione si fa anche con le parole, diceva qualcuno. Decenni di livellamento perpetrato dal pensiero unico e di omologazione ai precetti universali del Nuovo Mondo, hanno portato anche a questa situazione. E così siamo arrivati al punto che uno (anche se fosse un famoso medico ginecologo con tantissima esperienza) non può più permettersi di dire pubblicamente che i bambini nascono o maschi o femmine. Eppure, perlomeno sotto il profilo strettamente medico, un bambino o nasce maschio o nasce femmina. Non voglio andare oltre sull’argomento. Ognuno gestisca le proprie parole e i propri pensieri come meglio la coscienza gli propone di fare, ricordando però che tra i cristiani ci sono stati fior di martiri che si sono fatti ammazzare o hanno lottato tutta la vita, perché certi concetti non fossero modificati neanche in minima parte, neanche di una virgola (o di uno iota, se preferite). Il fatto che non si nasca più o maschi o femmine, come un tempo, ha comportato tutta una serie di faccende in materia educativa che “fanno venire i capelli ricci a un calvo (parafrasando Giovannino Guareschi). Per le questioni futili possiamo tranquillamente contrattare col mondo (senza mai essere del mondo, o andare dietro al mondo). Comunque, dietro tutta questa vicenda, a lume di naso, mi verrebbe da pensare che ci sia un’unica regia che vuole realizzare davvero un nuovo ordine mondiale (sentite le parole dei leader degli Stati, vedete le cose "strane" che accadono,...) ordine diverso da quello in cui l’uomo ha vissuto fino a qualche anno fa, iniziando col togliere tutti i paletti e tutti i punti fermi che sono stati i riferimenti per migliaia di generazioni di persone. Stiamo allora attenti: non è gente buona questa, non lo fa per noi, quello che sta facendo. Restiamo sempre attaccati a Gesù e alla Dottrina della Chiesa e ai sacerdoti “sani”. Facendo attenzione però, che anche all’interno della Chiesa—lo dico con tantissima amarezza nel cuore—sono entrati lupi famelici e mercenari giacobini che non vogliono portare il gregge al pascolo, ma vogliono distruggere tutto, per realizzare quel nuovo ordine. Anche dal di dentro, dunque. Resta sempre vero il non praevalebunt di Gesù (che cioè le porte degli inferi non prevarranno mai sulla Chiesa): e questo significa sicuramente che nulla, neanche il porco di satana e le sue schiere dannate, abbatteranno mai la Chiesa di Dio, ma—purtroppo—non significa che il fumo di satana non possa entrare da "qualche fessura" nella stessa (come disse Paolo VI) avvelenando e contaminando i cuori e i cervelli di molti, facendo dunque danni spaventosi in materia di anime e di vita sociale che si propagano in via esponenziale. Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) scriveva all’inizio del XX secolo quella che allora era una sua saggia intuizione, ma che ora si rivela invece drammatica realtà in tutta la sua gravità: «Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate» (“Eretici” ed. Lindau). Spero davvero di no. Ma temo che dovremo prima o poi sguainare la spada per difendere la Verità e la nostra Fede. Ma se resteremo saldi nella fede ci salveremo. Salveremo la nostra anima.
Il Pio