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Nonni e padri.


I nostri nonni ci hanno lasciato Roma, Venezia, Firenze, Napoli, Siracusa… Ma anche i piccoli borghi medievali ancora oggi incantevoli, come Castel Trosino, Grottammare alto, Offida, Ripatransone… in cui, magari, non si trova nessuna bellezza od opera artistica particolare, ma sono comunque affascinanti per i loro straordinari scorci, le strade e i vicoli disegnati come fossero quadri di Caravaggio, la cura del particolare e poi la bellezza delle case tutte diverse e tutte “civettuole”. I nostri padri invece ci hanno lasciato i quartieri Monticelli di Ascoli Piceno, Quarto Oggiaro di Milano, Forcella e Scampia di Napoli, Zen di Palermo, Librino di Catania e compagnia bella. La domanda che ci possiamo allora porre è: “che idea di uomo avevano i nostri nonni e che idea di uomo avevano i nostri padri?” e soprattutto “cosa è cambiato fra quella e questa generazione?”. I primi vedevano (anche forse solo in maniera larvata) l’uomo come figlio di Dio e parte di un popolo in cui tutti hanno la stessa identità, la stessa fede e lo stesso identico Ideale, in cui la presenza di Dio colora i rapporti tra le persone, loro amavano la propria città perché era il paese dei propri padri (patria), era la terra dove camminavano ogni giorno, il campanile che segnava le ore e la chiesa dove si erano sposati i genitori e prima ancora nonni e infine loro; gli altri, i padri, vedono l’uomo come un problema da tamponare senza tanti riguardi e pensieri, senza alcuna preoccupazione al suo destino, come un numero e non più come parte del popolo di cui loro stessi fanno parte e l’ideale non è più Dio, ma il bieco “minima spesa e massimo profitto”, loro poi non amano la loro città da cui vogliono solo ottenere benefici e  la colpa della sua tristezza è solo degli altri. I nonni erano cristiani vedevano cristiano e pensavano cristiano, così come lo erano i committenti, gli architetti, i manovali, gli scultori, gli artigiani, gli artisti, i musicisti, i poeti, le famiglie,… e i bambini vedevano un mondo così fatto grazie ai loro avi. Poi alla fine, l’ultima generazione di nonni ha sviato all’improvviso la strada da millenni seguita e ha preso la strada del mondo, conforme al mondo e al volere di gente cattiva, per piacere al mondo e hanno abbandonato Dio per costruire un dio artificiale, di plastica, freddo, a proprio uso e consumo, ma che non c’entra affatto con la vita quotidiana e soprattutto hanno detto di fare così ai loro figli. I nonni quelli che costruivano orgogliosamente le Cattedrali nella propria città la cui edificazione durava anche secoli e senza avere i mezzi di oggi, non ci sono più e purtroppo (forse) non torneranno più. Di ciò possiamo ringraziare l’ultima generazione di nonni. Se vogliamo sperare di riavere un mondo un po’ più umano dobbiamo riacquistare le fede perduta in Nostro Signore Gesù Cristo.

Il Pio

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