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Statalismo

 

Lavorando per una catena di supermercati posso garantire che accade spesso che nei loro parcheggi, due macchine vadano a sbattere: una ad esempio perché correva, l’altra perché usciva senza guardare. E ogni volta succede che i due automobilisti lasciano lì le proprie autovetture e si precipitino dal direttore per esigere, arrabbiati, il risarcimento immediato ed integrale di tutti i danni e non si schiodano da lì. Cioè una pretesa giuridicamente e legittimamente corretta per entrambi i personaggi, spesso borghesi e benestanti. Però dall’antico diritto romano ad oggi, la regola fondamentale è che chi fa un danno per colpa lo deve ripagare. E ogni volta mi chiedo, ma che senso di giustizia hanno nel cuore molte persone? E penso pure che questo scarso senso di giustizia, percepibile in molte situazioni, potrebbe derivare dal concetto che nasce dallo statalismo sfrenato e senza limiti che si sintetizza nella frase "lo Stato deve pensare a tutto e lo Stato deve pagare tutto". E io penso sempre che tutto il male o gran parte di esso che vediamo ogni giorno, derivi dal fatto che abbiamo abbandonato Dio dalla nostra vita personale e da quella comunitaria. E di conseguenza il senso di giustizia, di bello, di politica, di amore, di buono, di uguaglianza, di famiglia,... di Stato: tutto è diventato brutto e disumano.

Il Pio

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